Capitolo 37.

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Blake pov.

Era da tempo che Ella era strana. Non che fosse cambiato qualcosa, però da quando le avevo proposto di convivere si era leggermente distaccata. Forse era colpa mia, avevo corso troppo. Da quando eravamo tornati dai suoi genitori, pian piano, aveva messo dei piccoli paletti invisibili. Lei era sempre se stessa, ma io sentivo che qualcosa era cambiato. Avevo decisamente rovinato tutto correndo come un folle, lei si era lasciata trascinare inizialmente ma forse aveva capito che si stava spingendo troppo oltre.

Erano tanti, troppi i giorni, in cui martellavo il mio povero cervello pensando a tutto. Forse mi stavo facendo paranoie inutili e nulla era cambiato, forse avevo ragione e avevo bruciato troppe tappe.
Il lancio della nuova linea di integratori poi, non aiutava la mia povera mente a riposare. Sarebbe stato bello riuscire a dormire un po', ma tra telefonate nel cuore della notte, provenienti da paesi con fuso orario diverso, pensieri e preoccupazioni, ero fortunato se chiudevo occhio un paio di ore a notte.

Ella stava facendo un grande lavoro in azienda, era praticamente nata per scrivere. I suoi testi, che fossero informativi per i clienti o a fini di marketing, erano sempre impeccabili e centravano l'obiettivo.
Nonostante stessimo insieme tutti i giorni, trascorrevamo meno tempo insieme da soli. Forse anche il lavorare insieme poteva essere una delle ragioni del nostro piccolo distacco.

Stavo dormendo decisamente troppo, non riuscivo a smettere di pensare mille cavolate e farmi mille film paranoici.

Finalmente, verso le 4 del mattino, Morfeo iniziò a farsi sentire per poi trascinarmi a fatica via, con il pensiero fisso all'indomani. Dovevo organizzare qualcosa per passare un po' di tempo con Ella.

Ella pov.

Erano passate quasi due settimane dall'ultima volta che avevo parlato con Austin. Facevo di tutto per evitarlo. Uscivo di casa un po' prima, per evitare di incontrarlo nel corridoio o peggio, nell'ascensore. Quando tornavo, lo facevo ad orari imprevedibili. Le mie amiche e coinquiline non capivano più il mio comportamento, forse solo Anne aveva qualche sospetto.

Anne e Michelle erano entrambe state assunte dai gemelli come loro segretarie personali quindi Anne lavorava nell'edificio di Blake assieme a Chris mentre Michelle affiancava Liam. Ero molto felice per le mie amiche. Certo, avere a che fare con i gemelli non era facile, alle volte erano davvero lunatici, passavano da incavolati ad assurdamente entusiasti in pochissimo tempo. Ed erano entrambi dei disorganizzati cronici, forse Liam un po' di più, però di sicuro non sarebbe stato facile organizzare le loro agende, i loro impegni ed appuntamenti. Se da un lato avevano entrambe fatto un salto di qualità, dall'altro ero sicura che fra non molto, si sarebbero esaurite.

Stavo tornado a casa dopo cena, dopo un'estenuante giornata a pianificare il lancio sul mercato della nuova linea di integratori, Fruvèr. Dai testi per i giornali a quelli per gli investitori a quelli per il pubblico. Era stato estenuante, giornate intere di duro lavoro, di pagine scritte e poi cestinate e poi riscritte.
Seth era stato un santo, eravamo diventati ottimi amici ed ero grata per questo altrimenti avrei potuto strozzarlo, almeno ogni tanto. Era un ragazzo pacato e paziente, ma quando si faceva prendere dall'ansia, diventava maniacalmente rompiscatole. Passava a controllare ogni cinque minuti ed ogni volta chiedeva "Hai finito? Manca ancora molto? Quando finisci?".
Le ragazze erano andate a mangiare da Diana e Jessica, invito che avevo rifiutato per finire il lavoro, mangiando del sushi d'asporto in ufficio. Blake fortunatamente era andato via prima dell'orario di cena, per un appuntamento con un cliente, quindi ero riuscita a non evitare intenzionalmente di andare a casa sua. Era da una settimana circa che non avevamo rapporti, che non stavamo soli e anche in quell'occasione non ero riuscita a sentirmi a mio agio. Il peso del tradimento mi stringeva lo stomaco in una morsa. Ero ancora indecisa su cosa fare, la cosa più giusta, nonostante tenessi a lui, sarebbe stata chiudere la relazione. Sarebbe stato meglio così. Lui meritava amore folle e incondizionato e soprattutto non meritava di essere tradito. L'indomani mi ero ripromessa di trovare il coraggio e farlo, nonostante facesse male. Faceva più male fargli male.

Dreaming In New York CityWhere stories live. Discover now