Capitolo 28.

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Blake pov.

Il volo era stato stancante, ma non avevo fatto ancora i conti con la famiglia di Ella. Appena arrivati a casa sua, i genitori sono scoppiati in lacrime per la sorpresa e nonostante io non sia la persona più espansiva del pianeta, mi sono sentito a mio agio tra baci e abbracci.

Per l'occasione avevano organizzato una cena con tutti i parenti. Ero piuttosto agitato, mancavano poche ore alla fatidica cena. Non avrei dovuto esserlo, ciò che contava per me era il parere dei suoi genitori e a quanto pareva, avevo fatto buona impressione anche se suo padre ogni tanto mi lanciava qualche frecciatina innocua.

L'idea di conoscere tutti gli altri parenti però mi metteva in agitazione. Mi aveva accennato poco sulla sua famiglia allargata, gli zii e le zie erano un vaso di pandora, ne sapevo ben poco perciò non sapevo come prenderli. E più di tutti, mi agitava l'opinione dei suoi cugini preferiti, i gemelli. Mi aveva parlato di loro, tantissimo. Sono cresciuti come fratelli, da piccoli fino al college, momento in cui si sono separati per seguire ognuno la propria inclinazione. Voleva loro un gran bene e da quanto avevo appreso, il bene era ricambiato. Mi aveva parlato di loro come dei fratelli super protettivi, si adoravano a vicenda. Che sciocco! Sono un multimiliardario di successo, un figo pazzesco (e non lo dico io) e soprattutto amo Ella.....e me la stavo facendo addosso come un adolescente insicuro.

Ero perso nei pensieri quando Ella entrò nella stanza con una grande busta di carta.

"Hey...ti sei riposato un po'? Io mi sono vista con un'amica, Ashley, siamo andate a fare shopping. Non avevo niente da mettere stasera. Ti ho preso una cosa."

I suoi occhi brillavano, insicuri ma eccitati. Aprii le braccia accogliendola. Le posai un tenero bacio a stampo.

"Mi sei mancata e no, non sono riuscito a riposare nemmeno cinque minuti. Fammi vedere."

Le indicai la busta con un cenno e lei iniziò a tirarne fuori il contenuto. Mi mostrò prima il suo abito, davvero molto bello. Me lo immaginavo già su di lei e il mio corpo si riscaldò all'istante. Dopodiché mi mostrò ciò che aveva preso per me. Un pantalone nero, dolcevita nero e una bella giacca casual beige.

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"Ecco, io spero di averci azzeccato

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"Ecco, io spero di averci azzeccato. Ho visto il completo sul manichino e l'ho immaginato subito su di te. La taglia spero sia giusta, ne ho presa una in più rispetto al manichino. Ho pensato..."

"È perfetto. Non dovevi, mi piace molto. A occhio direi che anche la taglia è giusta. Grazie."

La strinsi a me prima di abbassarmi all'altezza del suo viso per stringerle le guance tra le mani e posare le labbra sulle sue.

••••••

Ella pov.

Era tutto pronto. Stavano per arrivare tutti. La zia Camille (la sorella di mamma) con lo zio Louis e i gemelli. Amavo i gemelli come fratelli, Liam e Chris lo erano stati per me. Non ho mai sentito il peso di essere figlia unica grazie a loro.

(Liam a sinistra, Chris a destra)

Poi sarebbero venuti anche lo zio George (il fratello di papà) con la zia Lara, senza mia cugina Alyssa poiché viveva in Francia da ormai due anni

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Poi sarebbero venuti anche lo zio George (il fratello di papà) con la zia Lara, senza mia cugina Alyssa poiché viveva in Francia da ormai due anni. I nonni materni non erano riusciti a raggiungerci poiché abitavano lontani mentre quelli paterni non ne avevano voglia. Non erano mai stati granché presenti. Non avevano mai digerito la decisione di papà di dedicarsi ai libri, loro l'avrebbero voluto medico, per questo motivo non avevamo mai avuto un vero e proprio rapporto con loro. Li avrò visti si e no dieci volte in tutta la mia vita.

Ero entusiasta e spaventata, in egual misura. Il completo stava divinamente a Blake e ne ero soddisfatta. Dovevo ammettere che anch'io facevo la mia figura con l'abito nuovo e le mie amate decoltè semplici nere.

"Scendiamo, staranno arrivando tutti." sussurrai staccandomi dalle labbra di Blake.
Dio, com'era bello! Pendevo dalle sue labbra.

"Ok, si va in scena." rispose lui con una risatina nervosa per poi prendermi per mano e dirigerci al piano terra.

C'erano già lo zio George e la zia Lara, che appena mi videro mi vennero incontro.

"Ella, tesoro, come sei bella, fatti abbracciare." Mi disse zia Lara, mentre lo zio si limitò a darmi un goffo abbraccio senza dire nulla. Faceva vagare lo sguardo tra me e Blake.

"Zio, zia, lui è il mio ragazzo, Blake."
Lui scattò come una molla, pronto, porgendo la mano allo zio, che strinse con fierezza.

"Piacere di conoscervi, signori Palmer."

Dopo le presentazioni, raggiungemmo i miei genitori nella sala pranzo.

"Mamma quando arrivano i gemelli?"

"Tesoro la zia mi ha mandato un messaggio, tra poco sono qui. Però dobbiamo aggiungere un altro posto a tavola."

"Uhm..perché, chi viene?"

Quando mia madre corse in cucina con la scusa di aver dimenticato il forno acceso, sistemai un'altra sedia e un altro coperto. Non avevo ricevuto risposta e la cosa mi incuriosiva. Forse uno dei gemelli si era fidanzato.
Ero davvero curiosa di vedere l'eventuale ragazza. I miei cugini erano davvero bei ragazzi, la loro eventuale fidanzata doveva essere una bomba.

Dopo qualche minuto mamma tornò dalla cucina, visibilmente tesa. Non feci in tempo a chiederle nulla che il campanello di casa trillò.

"Vado ad aprire io." Avevo il fuoco nelle vene che scorreva a velocità supersonica. Non vedevo Liam e Chris da un sacco di tempo e non vedevo l'ora.

Aprii la porta vedendo sulla soglia i miei zii, che mi abbracciarono insieme schiacciandomi come un wurstel in mezzo al panino. Subito dietro di loro comparvero i miei cugini che mi abbracciarono a loro volta.
Feci un piccolo urlo quando Liam mi prese in braccio e mi sollevò in aria.

"Ella, ci sei mancata scoiattolina."

"Ancora quel nomignolo stupido, Liam?"

Scoppiai a ridere dandogli un buffetto sulla spalla. Liam era il cugino pagliaccio mentre Chris era molto più serio di lui, ma ugualmente affettuoso.

Una lampadina mi si accese improvvisamente. Mancava la terza persona.
Mi voltai verso la porta e il respiro mi si bloccò di colpo.
Le mani iniziarono a sudare e il respiro non accennava a tornare. Sentivo il cuore pomparmi nelle orecchie quando incontrai i suoi occhi.
Era proprio lì davanti a me, il mio segreto più intimo.

Austin...

Dreaming In New York CityWhere stories live. Discover now