6. Piano terra

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Mi ritrovo a camminare per il corridoio, qualcuno mi sta trascinando per il braccio. Niragi è in testa al gruppo, fischietta, la punta del mitra che sbuca dalla spalla destra. Si ferma davanti all'ascensore.
Le parole di Aguni rimbombano nella mia testa come la peggiore delle minacce: "Portali al piano terra".
Il mio cuore batte impazzito e tutto mi pare surreale, l'intera situazione ha la consistenza di un sogno, un bruttissimo sogno.
Le porte dell'ascensore si aprono. Niragi si appoggia alla parete a lato, spalla contro il muro, aspetta che entriamo tutti. Nei suoi occhi un misto di derisione e compiacimento. Vedo entrare Arisu: è sostenuto da due soldati, la faccia gonfia di botte, un filo di sangue che gli esce dalla bocca. Dietro di lui Last Boss e... Chishya.
- Bene bene... -. Niragi entra nell'ascensore e preme il pulsante -1.
Le porte si chiudono e cominciamo a scendere, secondi che paiono ore, giù, ancora giù, il mio primo viaggio verso l'inferno.
Poi l'arresto, le porte che si aprono, il buio davanti a noi, un odore pungente di umidità.
Niragi esce per primo dall'ascensore. Lo seguiamo in una sala spoglia e fredda illuminata da una lampadina pendente a mezz'aria. Gli unici oggetti presenti sono un tavolo di metallo, alcune sedie e un materasso steso in terra.

Last Boss chiude la porta dietro di sé, mentre i due soldati spingono brutalmente Arisu su una delle sedie. Io rimango immobile al centro della stanza, l'uomo che mi ha scortata è ora al fianco di Niragi, che si è appoggiato al tavolo di metallo e ha ripreso a fischiettare. Chishya è a pochi passi da me, vicino al materasso, cappuccio sulla testa, mani in tasca, non un accenno di emozione sul volto.
- Finalmente possiamo fare quella famosa chiacchierata -. La voce di Niragi rompe il silenzio.
Si è alzato dal tavolo e ora è in piedi di fronte a Arisu. Lo afferra per i capelli tirandogli indietro la testa e costringendolo a guardarlo negli occhi.
- Ti credi superiore a noi, uh? -.
Ride sprezzante. - Più furbo? Più intelligente?... -. Uno sputo colpisce Arisu in pieno volto.
- Ora ti mostro qual è il tuo posto qui -. Niragi solleva il mitra e colpisce Arisu con forza, in faccia, lo zigomo già gonfio comincia a sanguinare.
Arisu prova a dire qualcosa, ma dalla sua bocca escono solo suoni impastati e incomprensibili.
- Che?! -. Niragi si sporge in avanti canzonandolo. - Ne vuoi ancora? -. Un pugno allo stomaco fa piegare Arisu sulla sedia, ma Niragi lo afferra di nuovo per i capelli.
- Potrei ammazzarti... qui e ora... Aguni non avrebbe niente in contrario, dico bene? -. Niragi punta l'estremità del mitra sullo sterno di Arisu e si appoggia all'arma facendo pressione con tutto il corpo. Il volto di Arisu si distorce dal dolore. Gli altri uomini nella sala sghignazzano incitando Niragi.
- Ma tutto il divertimento finirebbe qui -. Niragi allenta la pressione sul petto di Arisu.
Sto tremando. Me ne rendo conto quando abbasso lo sguardo e vedo la mia mano sussultare lungo il fianco. Da quando sono entrata in questa stanza ho un urlo solidificato in gola e sento il terrore scorrermi nelle vene, denso come petrolio.
È la fine?
Niragi continua a infierire su Arisu: un calcio sugli stinchi, un colpo al ventre con il manico del mitra, finché il suo corpo non è totalmente privo di sensi.
- Di già? - dice con tono deluso. - Be'... sogni d'oro -.
Torna al tavolo di metallo, appoggia il mitra, si pulisce le mani dal sangue di Arisu con uno straccio, si scioglie il collo roteandolo leggermente a destra e a sinistra. Poi solleva lo sguardo, e in quell'istante i suoi occhi incrociano i miei.

Niragi comincia ad avanzare lentamente verso di me. D'istinto indietreggio di qualche passo verso la porta, finché non sento qualcosa di appuntito premere alla base della schiena.
- Dove credi di andare? -. È Last Boss.
Niragi continua ad avvicinarsi, ormai è a pochi passi da me.
- Finalmente possiamo passare un po' di tempo assieme -, l'angolo della bocca si solleva leggermente in un sorriso perverso.
Faccio per scappare di lato, ma lui con uno scatto mi afferra per il braccio e mi tira a sè.
- Ti prego, lasciami andare -. La mia voce è un filo rotto dalla paura.
Niragi stringe la presa attorno al mio braccio. - E perché mai... proprio ora che possiamo divertirci un po'? -.
- Lei non c'entra -.
Io e Niragi ci voltiamo verso Chishya.
- È stato Arisu a tradirvi, il piano è suo -.
Niragi scoppia a ridere di gusto. - Non ho mai sospettato che lei centrasse qualcosa con l'ideazione del piano -.
Con la mano libera mi stringe le guance, sollevandomi il viso verso il suo: - Da questo cervelletto non mi aspetto certo grandi idee. Però hai partecipato, non è vero? -. Niragi si rivolge direttamente a me. - Stavi di guardia mentre il tuo amichetto cercava di mettercela nel culo -.
Scuote la testa, poi parla nuovamente a Chishya. - Dimmi, perché dovremmo fidarci di te? -.
-Mi sembra di avervi già dimostrato la mia lealtà con questa soffiata -.
Niragi mi afferra di nuovo per il braccio e mi trascina davanti a Chyshia, che è appoggiato alla parete, di fianco al materasso.
- Perché non cominci a toglierle qualche vestito - lo provoca Niragi.
- Il fatto che stia dalla vostra parte non significa che condivido tutto quello che fate -. Mentre parla, Chishya si comporta come se non esistessi, come se la mia faccia non fosse a pochi centimetri dalla sua. Guarda direttamente Niragi, alle mie spalle.
Niragi ride di nuovo. - Oh, Chishya... non mi dire che hai una morale, proprio tu! Forse quello che ti serve è un piccolo incentivo... -.
Niragi lascia la stretta attorno al mio braccio, e pochi secondi dopo ho la sua pistola puntata alla tempia.
- Avanti Chishya, dimostrami che posso contare su di te -.
Chishya mi guarda negli occhi per la prima volta. Impassibile, comincia a slacciarmi con calma la cerniera della felpa, mi sfila le maniche, la lascia cadere per terra. Poi mi toglie la canottiera e sento le sue dita fredde sulla pancia, alzo le braccia per aiutarlo.
Mi sento un'automa, non un briciolo di volontà o resistenza. Tutta la mia energia è focalizzata sul non perdere il controllo: un piccolo cedimento o un pensiero di troppo e sprofonderei nel panico, nella follia senza ritorno.
Sono in reggiseno. Da dietro, Niragi appoggia sul mio ventre la mano libera dalla pistola e comincia a risalire lentamente la mia pancia. Quando arriva alla base del reggiseno giocherella con l'elastico, poi mi tocca un seno, lo stringe.
- Continua -. Ordina.
Chishya mi slaccia il bottone dei calzoncini e abbassa la cerniera. Non so se mi stia ancora guardando, i miei occhi adesso sono altrove, concentrati sulle crepe di quelle pareti spoglie, sui pulviscoli a mezz'aria attorno alla luce della lampadina.
Alzo automaticamente i piedi per scalciare via i calzoncini.
- Ok, da qui ci penso io -. Dice Niragi mentre allontana la pistola dalla mia tempia.

La Spiaggia senza leggi Where stories live. Discover now