Capitolo 11 - Affondate l'Italia! (seconda parte)

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Salve a tutti; questa che mandiamo in onda potrebbe essere – seppur una nuova – purtuttavia l'ultima puntata di FutureIsNow! Anche se la voce non vi sembrerà la solita di sempre, sono sempre io: il conduttore che sino a qui ha cercato di traghettare questa caravella verso acque più calme.

Sarà infatti una pura coincidenza il fatto che appena ho dovuto – mio malgrado – cedere il timone – il microfono in questo caso - a qualcun altro, la prua della nave è stata indirizzata verso gli scogli.

Come ben saprete, infatti, la settimana scorsa abbiamo avuto in studio un gruppo di persone che hanno disquisito in merito ad un particolare avvenimento che dovrebbe essere avvenuto sulla Terra, nello specifico la penisola italiana. Non mi dilungo in quanto immagino sappiate benissimo di cosa stia parlando.

A questo punto il tranello in cui non vorrei cadere sarebbe quello di scagliarmi contro tutto quello che è stato detto e scritto, in quanto tradirei la natura di questo programma.

Il nostro target infatti è l'intrattenimento; non l'inasprimento dei toni e la gazzarra verbale; tanto meno vorremmo essere fomentatori di rabbia.

Per scongiurare questo rischio, per fare in modo di non incappare io stesso in questo tranello, introduciamo subito la nostra ospite di oggi.

Buona sera Caterina Saint.

Buonasera.

Per i meno informati, ricordiamo chi sia la signora Saint: amministratrice delegata della WomensPower – la più grande impresa di trattamento rifiuti mondiale – è stata promotrice, artefice, persino sponsor ed attualmente capo di stato di Athenai: la prima colonia umana su Marte. La stessa colonia che da qualche tempo ospita la troupe del nostro programma; di qui la trasmissione.

Carissima signora Saint, le dovremmo tirare le orecchie: grazie anche alle sue omissioni in merito alla bizzarria della fauna umana locale, guardi in quale guaio ci siamo cacciati.

Vi auguro di uscirne indenni. E ne uscirete; ne sono convinta.

Vede: noi dello staff non abbiamo nulla da rimproverarci. Abbiamo semplicemente cercato di fare il nostro lavoro. Abbiamo cioè dato spazio a storie di persone normali, di qui, di tutti i giorni, cercando di interferire e di non dare – per quanto possibile – opinioni personali.

Purtroppo il contesto ci ha sopraffatto: un guazzabuglio di personaggi strani e di storie bislacche di cui nessuno ci aveva avvertito. Lei stessa ha tralasciato – sospettiamo di proposito – di avvertirci in qualche manicomio eravamo capitati.

E' particolare questo suo modo di esprimere. Quando parla di Athenai usa parole alquanto dure ma quando si tratta di rivolgersi a quelli che le si stanno scagliando contro, usa parole più caute, quasi timorose.

Dopo la settimana e le notizie preoccupanti riguardante i nostri cari sulla Terra, noi della troupe abbiamo scoperto il senso di un termine: cautela.

Diceva di essere tornata da un lungo viaggio.

Oggi nessun viaggio può essere considerato veramente lungo. Sono di ritorno da un viaggio. Non lungo. Un viaggio.

Dov'è stata di preciso?

Pensi un po': nella penisola italiana.

Alt; non mi sembra il caso. Non ci sono i presupposti per proseguire su questo discorso.

Non vedo perché no. Guardi i messaggi degli ascoltatori.

Ascoltatori. Persone senza impegno. Cosa gli può capitare?

Non offenda gli ascoltatori. Sono persone come noi due ed il rischio corso con il semplice dare ascolto a questo programma, non è detto sia così irrisorio come lei pensa. Con un po' di impegno ogni comunicazione può essere tracciata e il mandante riconosciuto, se lo ricordi. Nessuno può essere sicuro del propri anonimato. La tecnologia in questo senso ha fatto passi da gigante.

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