Capitolo 1

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Kellin stava per passare un brutto quarto d'ora quella mattina, ma purtroppo non aveva avuto nessun preavviso, anzi, l'oroscopo fatto dall'affidabilissima applicazione 'Orion' gli aveva detto che sarebbe stata una giornata tutto sommato buona, da tralasciare qualche inconveniente in famiglia.
Il problema? l'inconveniente non era in famiglia, anzi, lo aspettava a scuola a braccia conserte.
La sera prima infatti, Gerard aveva scoperto che Frank aveva iniziato a giocare a Homescapes per colpa di Kellin, che lo aveva installato casualmente sul suo cellulare giusto due settimane prima della nascita della dipendenza dell'amico.
Casualmente Frank e Kellin erano compagni di banco inseparabili.
Al suono di quella fottuta campanella, l'avrebbe sentito eccome.
«Frank ma cosa ne pensi della fusione? no perché onestamente questo aggiornamento non mi fa impazzire» Era appena terminata l'espansione dove bisognava aiutare Katherine a scrivere un romanzo Fantasy dandole ispirazione trasformando il giardino nel regno incantato. Il tatuato non era riuscito a terminarla purtroppo, ma questo Kellin non lo aveva messo in conto ponendo quella domanda.
«Ma sai che nemmeno a me, poi non sono neppure riuscito a terminare la preparazione del giardino per il fantasy di Katherine.»
«Ma come? era semplicissimo, io ci sono riuscito perfettamente»
Sentite quelle parole, il cervello di Frank aveva iniziato a turbinare e girare, girare e turbinare, in cerca di una risposta verbale da dare a Kellin, che non fosse un urlo o qualcosa di simile.
La razionalità peró in quel momento non intervenì, infatti il basso alzò notevolmente la voce, facendosi sentire anche dal resto delle persone ancora presenti in classe.
«Tu hai fatto cosa?»
«Ho completato l'espansione di Katherine.»
«Hai messo anche il Patio Incantato?»
«Ovvio che si, ho completato l'espansione, te l'ho già detto»
Cosa prevalesse nella testa di Frank tra santi scaraventati violentemente a terra e la voglia di scaraventare violentemente a terra quell'emo del cazzo, non lo so io in qualità di narratore, ma nemmeno lui, lo stesso protagonista dell'episodio.
"Frank si può sapere cosa cazzo stai facendo?"
La voce di Gerard, quanto era carina certe volte alle orecchie del bassetto.
"Senti, non ne voglio parlare, fuori dal cazzo gentilmente"
"La differenza c'è e si sente?" (n.a. cit. a "ok boomer" di rosa)
Ray non poteva far altro che arrivare e peggiorare la situazione evidentemente, naturale come una cazzo di stella di plastica sul pino natalizio al centro di Belleville.
Ray era un po' l'amico svarionato, la tipica persona che ascolta i Guns'n roses in contemporanea a Rosa Chemical e manco conosce il Metal. La perfetta definizione di ignorante del caso secondo Gerard, anche se gli voleva bene.
Frank voleva piangere invece.
Come era possibile che Kellin avesse completato l'espansione e lui no?
Si voltò tanto per tornare al banco sconfortato, andare al terzo piano da Spencer era troppo per lui in quel dannatissimo momento, nonostante avesse Ray che continuava ad assillarlo con quella faccenda dietro a sè.
Cercò con lo sguardo Gerard, ma lo trovó ad inveire contro Kellin: indiavolato in quel modo l'aveva visto poche volte a dire il vero.
«Corri Kellin, corri, se ti piglio ti faccio nero, così magari hai un finalmente un valido motivo per darti dell'emo»
Così dicendo, aveva iniziato a inseguire Kellin alla velocità della luce, che nel frattempo aveva già preso le scale interne nel vago tentativo di seminare la furia.
«Anche Cartellengo corre molto veloce a volte, lo sai?»
Ray si battè con non poca forza una mano sulla fronte, ormai rassegnato.
«Terapia e Riabilitazione»
«Ray che cazzo basta, non ne ho alcun bisogno, non so più come dirtelo»
«Lo diceva anche Sid...»
Il fatto? Sid Vicious era morto circa due settimane dopo aver pronunciato quell'affermazione.
Frank lo sapeva bene, infatti era scoppiato a ridere cogliendo la battuta in un batter d'occhio, attirando così l'attenzione di Ricky, che si diresse verso di loro a passo spedito.
«Ray tu non hai idea, sono letteralmente on my knees per quello, e non è nemmeno fusto dannazione»
Tipico di Ricky, appena arrivava iniziava a blaterare cose su Tony, una ragazzo di cui era cotto, ricotto e stracotto e con cui si sentiva da circa dieci mesi.
Il colmo? Nemmeno il fantastico sapeva se fossero effettivamente insieme, insomma, si erano baciati un paio di volte ma si scrivevano poco e si vedevano di persona ancora meno, in pratica la situazione era un disastro.
Frank voleva solo disperarsi per l'espansione e Katherine che non era riuscita a trovare abbastanza ispirazione per il suo romanzo solo a causa sua, ma Ricky si sentiva autorizzato a scartavetrargli i coglioni con quel tipo tre quarti della giornata, mentre l'altro quarto lo passava a esclamare "che fusto" o "smash" a qualunque essere in grado di respirare.
«Giretto?»
Oh no, non anche Oliver.
Lui forse era da considerare come il peggiore; nonostante superasse i livelli impossibili di Homescapes, tirava in mezzo qualunque persona della classe a girare con lui per la scuola, senza contare che conosceva moltissima gente, quindi il poveraccio che veniva con lui passava la metà del tempo a fare il palo o seguire conversazioni inutili di cui non capiva una beata minchia.
Ultimo punto, ma non per importanza, del giudizio di chiunque se ne sbatteva i coglioni, tendeva a prendere le persone per il braccio e trascinarle di peso fuori dalla classe, sfoggiando il suo miglior sorriso al gruppetto di ragazze perennemente piazzate davanti al calorifero intente a conversare civilmente.
quella volta avrebbe fatto la differenza? Assolutamente no, Frank sperava solo nella presenza magica di Andy, considerato da Oli un'ottima alternativa a lui.
«Oliver no, Ricky basta.»
«Che ha questo oggi?» Esclamò il torturatore seriale.
«Homescapes» Rispose il gruppetto in coro.
«Mi fai fare un livello?»
«Madonna Oliver, no, ho finito le vite durante l'ora della White, sono ad un livello super difficile e ho anche esaurito il bonus di Flint.»
Tempo alla White ne verrà dedicato in futuro, vi basta sapere che, come la metà del loro corpo docenti d'altronde, sembrava aver preso la laura nelle patatine ed era un tantino schizzata.
«Te l'ho detto io, devi imparare a vincere le partite anche senza il bonus di Flint.»
Frank, dopo quella frase, voleva sotterrarsi il triplo. Quello era uno dei suoi più grandi punti deboli, come si permetteva quel finto metallaro di merda con una terrificante maglietta dei Death immersa nella candeggina a colpirlo proprio lì?
Appoggiò la testa sul banco completamente disperato, rifiutandosi di fornire una risposta.
«Nono, Frankie! Non ti offendere dai!!»
«Spero tu ti renda conto di non esser minimamente convincente.» Oliver alzò un sopracciglio indispettito in direzione del Paquita Hot Canyon boy, come al solito intento a sgranocchiare quel malefico snack.
Dire che si stavano sui coglioni a vicenda era dir poco.
«Tanti auguri con Gerard adesso carissimo» Ray provò a incutergli timore, ma con scarsi risultati. Oliver era abituato ad i continui scazzi dell'amico ed era abilissimo nello svignarsela con qualche frase a effetto.

Spazio Autrice:
Povero Kellin, non vorrei essere in lui.
Facciamo finta che la metà di queste cose non siano accadute dai! così è più divertente.
Alla prossima :D
-Vic

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