Prologo

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Quando Frank aveva iniziato a giocare a Homescapes, Gerard proprio non lo sapeva.
Ciò che sapeva peró, era la velocità con la quale quello stupido gioco si era insediato nella mente del suo piccolo amico, che ormai non faceva altro se non passare livelli, arredare casa, guardare il suo gatto virtuale Cartellengo e fantasticare su quanto sarebbe stato bello passare una giornata in compagnia di Austin il maggiordomo.
Adesso, non per essere polemici, ma a Gerard quei giochi con gli incastri facevano proprio cagare, oltre al fatto che si considerava proprio negato.
Anche Frank non era tutto sto granché in realtà, ma della serie che aveva perso al livello tre di candy crush prima di buttarsi su Homescapes.
Homescapes, il gioco che sembrava avergli rubato il cuore, oltre alla vita sociale naturalmente.
il problema più grande stava nella loro polarità scolastica però: erano in quarta e anche se la maggior parte degli studenti già li conosceva, e avevano a disposizione un altro anno, Gerard voleva lasciare il segno, rimanere impresso nella memoria dei primini che avrebbero raccontato le sue gesta a tutti, vivere con la consapevolezza di essere stato un mito e un modello per molti studenti.
questo era anche il sogno di Frank fino a poco tempo prima, ma ora che Homescapes aveva preso il sopravvento, tutto sembrava essersi volatilizzato.
infatti, la cosa che lo faceva maggiormente incazzare era senza dubbio l'atteggiamento di Frank: a lui sembrava non importare niente se non la salute e il buonumore di Austin il maggiordomo, che, a detta sua, non poteva assolutamente deludere.
A Gerard, tanto per cambiare, non fregava proprio un cazzo di Austin, era più preoccupato per la salute mentale e le medie scolastiche del suo piccolo amico.
ogni volta che tentava lontanamente ad attirare la sua attenzione, quello iniziava a parlare a ruota libera di Cartellengo il gatto grasso e di quanto il nuovo livello fosse effettivamente impossibile.
In ogni caso il suddetto livello complicatissimo si risolveva dopo un paio di tentativi e un qualche bonus iniziale.
Parlando di potenziamenti vari, Quello che più preoccupava Gerard era il bonus di Flint. Frank per quel coso diventava matto, ma matto nel senso che quando lo otteneva in un qualche modo sconosciuto all'intelligenza umana, correva stile Usain Bolt da lui iniziando a saltellargli intorno con fare molesto urlando «il bonus di Flint, Gerard, il bonus di Flint! ti rendi conto?»
per la cronaca, Gerard non se ne rendeva conto, ma proprio per niente, tanto che ormai si passava una mano nei capelli con fare rassegnato chiedendosi cosa avesse fatto di male mentre Frank gli strattonava la felpa e andava avanti con le sue combinazioni.
A quel punto sbucava sempre fuori la testa riccioluta di Ray, che lo guardava in modo giudicante con le braccia incrociate.
«terapia e riabilitazione» asseriva sempre per poi volare al bar in cerca del rinomato servo sosia.
Patrick invece manteneva le distanze con la maggior parte del gruppo tranne che con Ray e Frank, spesso chiedeva a quest'ultimo di accompagnarlo al terzo piano alle macchinette, dove avrebbe sperperato i suoi soldi nel solito pacchetto di Paquita Hot Canyon.
A Frank veniva voglia di spaccargli il cranio ogni tanto, perché lo accusava di avere una 'dipendenza' e di non saper nemmeno giocare bene alla sua 'dipendenza'.
Si, perché il colmo era che spesso quell'idiota supplicava Kellin, il suo compagno di banco, di passargli qualche livello 'super difficile' dato che non ne era capace; tutto ciò accadeva ovviamente quando Oliver non era presente.
Oliver prendeva direttamente il cellulare e si metteva a giocare senza nemmeno chiedere il permesso, esordendo in frasi poetiche come «te lo dico, vittoria in avvicinamento» «adesso ti insegno come si vince una partita senza il bonus di Flint»
Frank aveva pianto per due giorni dopo aver sentito quell'affermazione.
Che poi, come quel miserabile essere fosse in grado di passare livelli sia a lui che a Kellin, era meglio non saperlo.
D'altra parte, Brendon, Andy e Ricky cercavano di non porsi troppe domande o entrare in conflitti particolari, ogni tanto accusavano Kellin e Frank d'esser dipendenti ma non entravano mai nei dettagli, al massimo si subivano i deliri di quest'ultimo riguardanti Cartellengo il birbone.
Perché diciamocelo, Cartellengo era proprio un birbone!
E Frank era proprio fissato con quella frase, la ripeteva in continuazione, ogni momento del giorno era buono per dirlo ad i suoi amici.
Purtroppo tocca definire amica un'acerrima nemica di Frank, con cui egli sembrava aver fatto pace solo poco tempo prima: Courtney.
Il volto del diavolo, la messaggera di satana, colei che era in grado di rovinargli la giornata solo passandogli davanti, Courtney era proprio una stronza.
All'inizio dell'anno, tra l'altro rovinato dal messaggio di quella megera non troppo vecchia purtroppo, gli aveva scritto un "non auguri di buon anno".
Che poi lui e Courtney non si erano mai odiati realmente, ma la gente in classe credeva di sì, ed era piuttosto divertente.
Nel dubbio, Courtney era proprio una stronza, Homescapes era proprio divertente e Cartellengo era proprio un birbone.
E il servo sosia? semplicemente il servo sosia.

Spazio Autrice:
la dobbiamo anche chiamare opera? no perché io la chiamerei storia della mia vita nell'ultimo mese/cagata epocale.
prologo perché introduco i personaggi e vi dono proprio un bel contesto!
un giorno la smetterò di buttare al cesso il mio tempo in questa "cosa".
Aggiornamenti irregolari ok.
CIAO

Cartellengo corri corri! | Frerard حيث تعيش القصص. اكتشف الآن