᪥•la partenza (introduzione)•᪥

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Jonas POV

Jonas: ma devi proprio andartene-?

Era la fine di giugno. La scuola era finita da un po' e molti iniziavano già ad andare in vacanza ed era arrivata anche la volta di Keith, il mio migliore amico.

Keith, da come si poteva capire anche dal suo secondo nome e dal suo cognome, non era danese. Era australiano ed era emigrato qui in Danimarca nel '91 a 11 anni insieme alla sua famiglia e quell'estate sarebbe ritornato nel suo paese natale a fare visita ai parenti per l'estate.

Keith: avanti, Jonas. sarà solo fino ai primi di settembre, male che vada ritorno a fine agosto.
Jonas: almeno posso scriverti visto che chiamarti da qui all'Australia mi costerebbe un rene?
Keith: sarei il primo a scriverti, quindi sì.

Si avvicinò a una mensola attaccata alla parete piena di poster della sua camera da letto e ne prese il vinile di Seven Churches dei Possessed.

Keith: visto che ci sei mi aiuti a scegliere quali vinili o cassette portarmi dietro? Ne ho veramente tanti e...non posso mica portarmeli dietro tutti ahah.
Jonas: ok- anzitutto prendi carta e penna e annota quel che devi portarti dietro.
Keith: ok.

Andò alla sua scrivania e strappò un foglio dal quaderno di matematica, ormai pieno di scarabocchi dati dal suo distrarsi in continuazione, afferrò poi una bic quasi scarica dal suo portapenne con sopra un adesivo della Jack Daniel's.

Keith: ok, dimmi quel che devo fare, pel di carota

Arrossii un po' a quel soprannome.

Jonas: bene, segnati quali album devi portare, ma in ordine di importanza . Ad esempio- se un album lo ascolti una volta ogni millennio per una qualche ragione, non portartelo dietro. Se invece hai degli album che ascolti regolarmente puoi portarteli. Però devi fare anche conto al formato dell'album, quindi se è cassetta o vinile, perché magari dove andrai tu il giradischi non lo avranno.
Keith: il problema è che dove andrò, cioè a casa di mia nonna, il giradischi lo hanno, ma non credo che lei gradisca tanto il death metal. Quindi credo che porterò il walkman e qualche cassetta delle mie preferite, mentre di vinili credo porterò solo un po' di rock classico.
Jonas: amico, di rock classico non hai quasi niente. Hai a malapena un vinile e una cassetta dei Ramones e un vinile dei Pink Floyd, senza contare la cassetta dei Led Zeppelin di tua sorella.

-

Dopo neanche un'oretta Keith aveva deciso quali album portarsi dietro, ero felice di aiutarlo. Era da un paio di mesi che mi ero reso conto che quello che provavo per Keith non era più una semplice cotta. Era qualcosa di più intenso che ancora non sapevo come spiegare. Non me la sentivo di dire che "ero innamorato", perché ancora non sapevo come descrivere questo sentimento. Ma qualunque cosa fosse non lo avrebbe sicuramente ricambiato, anche perché lui era fidanzato con una ragazza che amava molto e che era perfetta per lui. Non vedevo perché dovesse amare un fallito come me che odiava addirittura se stesso.

Il giorno dopo...

Avevo accompagnato Keith in aeroporto insieme alla sua ragazza, Mavis. Andavo abbastanza d'accordo con lei, ma provavo pur sempre una certa gelosia nei suoi confronti.

Keith: io devo andare. ci rivediamo a settembre!

Si avvicinò a Mavis, la prese per i fianchi e le diede un bacio a stampo.
Dopo quello mi sentii morire dentro.
Poi venne da me e mi abbracciò.

Keith: ci vediamo a settembre, scrivimi!

Mi lasciò e fece per andarsene.

Jonas: hey Keith-

Lui si voltò verso di me con in viso un espressione confusa.

Jonas: t-ti scriverò, ciao!

La prossima volta faresti meglio a morderti la lingua invece di fare figure di merda, Andersen. 

Il ragazzo con la frangetta mi sorrise dolcemente e poi se ne andò verso i genitori e la sorella che lo stavano aspettando.
A un certo punto il loro volo fu chiamato e i quattro si diressero verso  l'aereo.

-

Io e Mavis stavamo uscendo dall'aeroporto. Eravamo entrambi un po' tristi di non rivedere Keith nei prossimi tre mesi a dir la verità.

Mavis: già lui mi manca...
Jonas: pure a me.

Mentre camminavamo rimasimo in silenzio per un po',poi presi parola.

Jonas: tu e Keith avete mai...fatto qualcosa? Se sai cosa cosa intendo, non devi rispondere se questa domanda ti mette a disagio.
Mavis: lui me l'ha leccata e io gliel'ho succhiato, perché?

Eravamo arrivati alla fermata dell'autobus per tornare a casa.

Jonas: no, niente. S-solo curiosità

La gotica fece una smorfia confusa.

Mavis: ook-

L'autobus arrivò e salimmo entrambi.

-

Tornato a casa, andai velocemente in camera mia, mi tolsi le converse nere usurate e mi buttai sul letto con ancora i vestiti addosso. In quegli ultimi giorni avevo dormito pochissimo per studiare per le varie verifiche che si erano susseguite nei giorni precedenti, quindi mi addormentai quasi subito con il pensiero di Keith ancora in testa

ANGOLO AUTORE

se becco qualcuno che dice che mavis è una puttana di merda, lo prendo a schiaffi <333

𝚂𝚞𝚖𝚖𝚎𝚛 1997 - 🇮🇹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora