CAPITOLO 21

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POV JOSH

Terminata la lezione e mi reco al Puddington Bar dove ho appuntamento con Jennifer. Quando arrivo, lei non è ancora arrivata, così mi accomodo e inzio ad ordinare qualcosa da bere nell'attesa. Quando passano quindici minuti e di lei ancora non si vede l'ombra, decido di mandarle un messaggio ma non ottengo risposta. Così la chiamo al cellulare ed è staccato. Pago l'acqua che ho consumato e mi dirigo verso la mia confraternita con un'agitazione mai provata prima. La paura che le sia capitato qualcosa mi fa camminare più velocemente del normale. Quando arrivo davanti alla porta, mi ricordo di non avere le chiavi perché stamattina le ho date a lei. Così busso molto forte chiamandola per nome e poi aguzzo le orecchie per cercare di captare qualche segnale che mi faccia capire che abbia bisogno di aiuto. Dopo quella che mi pare un'eternità finalmente vedo la porta aprirsi ma non posso tirare un sospiro di sollievo perché davanti a me non mi ritrovo Jen ma il viso astioso di Queen. Mi basta vederla per collegare i pezzi del puzzle e capire il motivo per il quale Jennifer ha il cellulare staccato e non si è presentata a pranzo. <<Che ci fai tu qui? Cosa vuoi da me? Ti ho già detto che non voglio più avere niente a che fare con te. Amo un' altra!>> Alzo la voce perché mi irrita vederla nel mio appartamento come se nulla fosse, pronta a rovinarmi la vita. << L'ho incontrata qualche ora fa, davvero carina ma ovviamente non è bella quanto me vero cucciolo?>> Fa per avvicinarsi ma mi scanso rapidamente.<< Lei dov'è? Cosa le hai detto?>> <<Ho fatto solo in modo che non ci fosse più d'intralcio. Dalla faccia che ha fatto direi che non sei più fidanzato ora.>> Fa una piccola risata e mi verrebbe voglia di sbatterla a calci in culo fuori dalla porta, cosa che ovviamente non faccio perché è una donna; se fosse stata uomo si troverebbe già fuori da casa mia. La oltrepasso per prendermi un bicchiere d'acqua, passandomi una mano sulla fronte. Queste sue parole vaghe mi stanno infastidendo parecchio, abbasso lo sguardo e noto un biglietto per terra al centro della stanza. Lo raccolgo e quando leggo quello che c'è scritto per poco non spacco qualcosa in cucina. <<Cazzo! Che cosa hai fatto!!>> Il pensiero di quello che Jennifer stia passando in questo momento conoscendo il suo passato mi fa andare su tutte le furie. <<Vai via immediatamente da questa cazzo di casa, anzi sparisci da questo stato! Tornatene in Inghilterra! Non avevi il diritto di piombare qui e rovinarmi la vita. Ma con chi sono stato per due anni, non posso crederci che sei così perfida.>> Per un solo istante vedo nei suoi occhi un lampo di pentimento, ma dura talmente poco che penso di essermelo immaginato. Non osa avvicinarsi a me perché sa benissimo che potrei non rispondere delle mie azioni in questo momento, perché si avvia verso la porta e poi girandosi un' ultima volta sorride dicendo: << Buona vita Joshua.>> Che sa più come una minaccia che come un buon augurio, infatti è riuscita nel suo intento, mi ha portato via una delle cose più belle che mi sia mai capitata.Provo a chiamarla nuovamente ma anche se non ha più il telefono staccato non risponde alle mie chiamate, vorrei andare da lei e raccontarle la verità ma non so dove cercarla. Provo ovunque. Nel suo appartamento mi apre Tiffany dicendo che non è lì, chiamo Dalilah ma non risponde al cellulare, così provo con Christine ma anche lei non risponde alle mie chiamate. Disperato provo a contattare Brad, quando mi risponde tiro un sospiro di sollievo. << Pine, ma cos'hai combinato?>> Non dice neppure ciao, deduco che lì debba esserci con Jennifer e che abbia raccontato tutto. <<Non è come sembra, posso spiegare tutto dove siete?>> Sento un mormorio e mi sembra di sentire la voce di Dalilah, poi un fruscio e infine la voce di Brad compare di nuovo dall'altra parte della cornetta. << Sono da Dal, vieni qui.>> <<Arrivo.>> Dico agganciando e dirigendomi immediatamente lì.
Dalilah e Brad mi accolgono all'ingresso ma non appena entro li supero cercando Jen per tutto l'appartamento. << È inutile che la cerchi, lei non è qui.>> La voce della sua migliore amica mi distrugge. Avrei tanto voluto parlarle, spiegarle tutto e stringerla a me. Non riesco nemmeno ad immaginare quanto stia soffrendo in questo momento e che delle menzogne sul mio conto la stiano facendo star male.

<<Dov'è? Dov'è andata?>> Chiedo passandomi una mano sul viso. <<È tornata a casa, da sua Madre.>> Mi rivela Dalilah sapendo benissimo che io non abbia la minima idea di dove viva la madre. <<Cos'è successo Josh?>>La voce le si è ammorbidita. La guardo venirmi incontro squadrandomi il volto. Devo avere proprio un'espressione afflitta se la sua migliore amica ha cambiato opinione concedendomi il beneficio del dubbio. << La scorsa settimana quando sono stato a Londra ho rivisto la mia ex..>> Dal si irrigidisce, perciò mi affretto a parlare. << Quando sono arrivato a casa mia, lei era lì in salotto a parlare con mia madre. Ha mentito dicendole che eravamo tornati insieme e in questo modo le ha estrorto il mio indirizzo di casa qui a Boston.>>
<< Quando mia madre è uscita dalla stanza Queen si è avvicinata, voleva tornare con me, diceva che le ero mancato, ma io ho detto di essere fidanzato e di amare un'altra. Non mi sono accorto del momento in cui mi ha messo quel dannato biglietto in tasca prima di andare via. Sono uno stupido, non immagino come debba essersi sentita Jennifer nel vedere qui Queen e sopratutto dopo aver letto quel falso biglietto.>> Guardo Brad e Dalilah lanciarsi un'occhiata e poi lei viene verso di me e mi stringe in un abbraccio. << Non preoccuparti sistemeremo la cosa.>> Annuisco abbracciandola a mia volta.


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