5. ✨️𝐈𝐋 𝐂𝐀𝐏𝐎✨️

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Sei una nuova dipendente che lavora al bar di una sala discoteca di un hotel, uno di un'intera catena di New York.

Il tuo capo non lo hai ancora incontrato, ma da quello che hai capito è un uomo di poco più di vent'anni, diventato miliardario nel giro di qualche anno grazie alla sua attività, ed è tanto conteso e bramato da tutte le dipendenti quanto irraggiungibile.

Nonostante lavori come dipendente da pochi giorni, ti sono subito arrivate voci di come le ragazze, nel disperato bisogno di farsi notare da lui, arrivano persino a compiere gesti disperati pur di ricevere qualche minima attenzione.

Ma tu non hai la minima intenzione di finire come loro, e poi hai ancora il ragazzo della scorsa notte ad offuscarti il cervello.

Mentre sei al banco a preparare e servire drink, come del resto ti sei abituata a fare in questi ultimi giorni, sbadatamente fai scivolare un bicchiere dalle tue mani, che, finendo sul pavimento, fa scivolare a terra una tua collega e di conseguenza rovinare al suolo tutti i drink che aveva riposto sul vassoio.

Tu ovviamente corri da lei, e, una volta aiutata a rialsarsi, ti scusi mortificata, precipitandoti subito dopo a pulire tutto il disastro che hai combinato qualche istante prima.

Mentre ti preoccupi di raccogliere i pezzi di vetro dei bicchieri, una mano ti picchietta sulla spalla, costringendoti ad alzare lo sguardo al di sopra della tua spalla. Una tua collega si abbassa alla tua stessa altezza, la quale, con aria dispiaciuta, ti parla.

"Il capo ti vuole parlare... l'uomo infondo al bancone con la camicia bianca. Serata sfortunata, mi dispiace tesoro"

Se ne va con un amaro sorriso, segno che, infondo, veramente le dispiace per te, lasciandoti elaborare il messaggio terrorizzata. Non puoi permetterti di perdere il lavoro, hai faticato per trovarlo e averlo, e non puoi buttare tutto così.

Spaventata ti alzi in piedi, ti pulisci le mani, che fin'ora erano a maneggiare pezzi di vetro imbevuti d'alcol, e ti dirigi verso la fine del bancone cercando di calmarti.

Ci sono tanti ragazzi ammassati intorno al bancone, alcuni vestiti molto eleganti, altri con semplici camicie nere, altri grigie... ma con la camicia bianca, in un angolo isolato del bancone, c'è solamente... il ragazzo dell'altra notte, che immediatamente alza lo sguardo incrociando il tuo.

Merda.

Realizzi. Così una volta distolto lo sguardo dai suoi occhi avanzi verso di lui.

"Sai, non ti facevo così timida e impacciata l'altra notte"
Parla lui per poi portare il suo bicchiere alla bocca per bere.

Cazzo. Anche lui allora lo ricorda.

Al tuo silenzio però lui prosegue con una frase che di certo non ti saresti aspettata.

"Perchè adesso non ti vanti con le altre di essere stata con me ieri notte? E non dirmi che non sai cosa farebbero per avermi perché non ti crederei"
Alterna lo sguardo tra i tuoi occhi mentre giocherella con il bicchiere.

"Sto lavorando, non ho tempo per questo"
Cerchi di interrompere quella conversazione il prima possibile.

"Per oggi hai finito"
Finisce l'ultimo sorso del drink e lo posa sul bancone.

Tu, rimanendo confusa, resti impalata per qualche momento, fino a quando lui richiama la tua attenzione.

"Hai intenzione di seguirmi qui fuori per parlare normalmente o vuoi continuare a farlo urlando?"
Grida lui quasi come un rimprovero nei tuoi confronti.

A quelle parole, vedendo lui sparire tra la folla per dirigersi verso l'uscita, vai nel camerino poco distante dal bar per prendere la tua borsa, e lo segui subito dopo.

"Perchè mi hai fatta uscire? Le ragazze non ce la fanno solo in cinque in serate come queste"
Lo rimproveri irritata dal suo comportamento menefreghista.

"Le pagherò di più, che problema c'è?"
Allarga le braccia, come se quello che hai appena detto non fosse un problema e bastasse ciò per risolvere tutto.

"Non hai risposto alla mia domanda"
Sbuffi spazientita.

"Come tu non hai risposto alla mia: Allora, perché non sei ancora corsa a rinfacciare alle tue colleghe di esserti portata a letto, senza alcuno sforzo, l'uomo con cui loro ci provano disperatamente?"
Si avvicina a te lentamente in modo da parlare con un tono non troppo alto.

"Perchè se vado a letto con qualcuno è perché mi piace, non per vantarmene la sera dopo con persone che neanche conosco"
Ammetti sincera incrociando le braccia al petto.

"E allora che ne dici di passare un'altra notte con me perché ti piaccio e di non vantartene domani con le sconosciute disperate lì dentro?"
Ammicca sussurrandoti a pochi centimetri dal viso, costringendoti ad indietreggiare quando appoggia le mani al muro, ai lati della tua testa.

Vi guardate qualche secondo negli occhi, ma subito dopo la tentazione di risentirlo nudo sopra il tuo corpo si fa forte, e cedendo, lo baci.

A quel contatto lui non può fare a meno di sorridere, e consci entrambi di quello che succederà questa stessa notte, salite in macchina e vi dirigete nel solito attico della sera precedente.

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Spazio autrice:

Sono abbastanza soddisfatta di questo.
È un insieme di idee che mi sono venute ieri sera, e, per non rischiare di dimenticarmene, ho deciso di organizzarle in un unico "immagina" e di pubblicarvelo qui.

Spero che sia all'altezza delle vostre aspettative, e se effettivamente lo è, lasciate una stellina.⭐

Bacii,
Ggold.

𝐈𝐌𝐌𝐀𝐆𝐈𝐍𝐀 | 𝐅𝐈𝐋𝐌 𝐌𝐄𝐍𝐓𝐀𝐋𝐈Where stories live. Discover now