3. ✨️𝐋𝐀 𝐂𝐇𝐈𝐀𝐌𝐀𝐓𝐀✨️

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Sei distesa sul vasto divano in pelle nera, nell'attico che condividi con il tuo nemico. Sei finita lì con lui per via di uno stage estivo a cui partecipate entrambi, e, essendo stata la vostra università a pagarvi l'appartamento, sei finita a condividerlo con il ragazzo che più odi.

Stasera lui è uscito in qualche locale a bere con i suoi amici, così sei rimasta finalmente da sola a goderti la meravigliosa vista dall'alto della città.

Ti sei guardata un film su Netflix, immersa nell'acqua calda della vasca rotonda accompagnata da un bicchiere di vino rosso, hai mangiato della pizza al taglio, e poi sei finita distesa al fresco della pelle del divano a contemplare i maestosi grattacieli che illuminavano il salotto.

Ad interrompere la tua tranquillità è lo squillare improvviso del tuo telefono, cosa che, in un primo momento ti preoccupa, dato le prime ore del mattino segnate dall'orologio.

Così, sbuffando, ti alzi da quel divano, che sembra attrarti come una calamita, e ti dirigi verso il bancone della cucina per vedere il mittente sul display del tuo Iphone: è lui. Trova seriamente sempre il modo di importunarti anche quando non è presente, incredibile.

Nonostante il fastidio apparente però, ti sembra scorretto nei suoi confronti non rispondere e riattaccare senza effettivamente conoscere la motivazione per la quale ti ha cercata, così rispondi.

"Ti rendi conto di che ore siano vero? Spero vivamente per te che abbia un motivo valido questa chiamata"

Precedi tu, qualsiasi cosa abbia da dire, con tono di rimprovero.

"Ei, volevo solo sentire la tua voce, mi piace sai?"

A quella frase, che sembrava quasi più un'affermazione che altro, ti rendi conto che non è esattamente in sé, anche che sta bene, e ti maledici mentalmente di aver accettato quella cavolo di chiamata.

"Sei ubriaco fradicio, fatti accompagnare da qualcuno, non riusciresti a fare cento metri se guidassi tu"

Ti lasci scappare così una risatina a quel pensiero, divertita dalla piega che stava prendendo la conversazione, mentre inizi a gironzolare scalza per casa.

"I miei amici se ne sono tutti andati... mi sa che chiederò a qualche barbone di prestarmi qualche cartone e passerò la notte su una panchina... sai ho visto che qui davanti ci sono molte panchine colorate"

Una volta sentita la prima frase non hai ascoltato altro e ti sei diretta in camera tua per metterti qualcosa addosso e un paio di scarpe, mentre dall'altro lato del telefono lui sbiascicava ancora parole scollegate tra loro.

"Sì sì, okay, ho capito. Rimani dove sei e mandami la posizione stupido, sto arrivando"

Ordini al ragazzo ubriaco riagganciando subito dopo la chiamata. Prendi le chiavi della tua macchina ed esci dirigendoti al locale che intanto lui ti aveva inoltrato nei messaggi.

Quando arrivi fai fatica a scorgerlo tra la folla, ma dopo un paio di minuti lo trovi al bancone con uno shot in mano e una montagna di bicchieri vuoti intorno.

"Direi basta con l'alcol per stasera"

Gli levi il drink di mano per aiutarlo ad alzarsi dallo sgabello e trascinartelo dietro per tutto il locale fino a raggiungere la macchina.

"Oh, non pensavo che venissi seriamente fin qua per me"

Nonostante le numerose spallate riuscite a raggiungere l'uscita e a respirare aria pulita.

"Pensavi che ti lasciassi veramente qui da solo? Per cosa, ritrovarti domani in coma etilico?"

Gli lanci un'occhiatina incredula mentre gli apri lo sportello dell'auto e lo aiuti a salire.

"Mah, non mi stupirei, sei sempre così stronza con me"

Una volta chiuso il suo sportello sali al posto di guida e metti in moto.

"Beh, anche se nutro un profondo odio nei tuoi confronti, ciò non mi giustifica a lasciarti soffocare in un locale squallido del genere"

Passate qualche minuto del tragitto verso casa in silenzio, quando lui riprende parola.

"Suppongo quindi di doverti un grazie"

Lo degni di uno sguardo fugace, per poi riportare l'attenzione sulla strada e svoltare verso il parcheggio sotterraneo del vostro palazzo.

"Non lo faresti se non fosse l'alcol a parlare, cosa che dimostra che non sono io la vera stronza della situazione, quindi no, non importa"

Una volta riposta accuratamente l'auto nello stesso posto di prima, sfili la chiave e apri lo sportello per scendere, quando vieni bloccata dalla presa salda di una mano sul tuo braccio.

"Sono più cosciente di quello che pensi, e nonostante ciò te lo dico ugualmente..."

Sussurra, quasi impercettibile a poca distanza dal tuo volto immobile, avvicinandosi sempre di più e assicurandosi che tu non ponga della distanza tra voi.

"Grazie."

E in un impercettibile movimento unisce le vostre labbra, e successivamente, anche le vostre lingue, promettendovi così l'impegno reciproco di amarvi, seppur a modo vostro.

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Spazio autrice:

Mi raccomando, non dimenticate di lasciare una stellina.⭐️

Baci,
Ggold.

𝐈𝐌𝐌𝐀𝐆𝐈𝐍𝐀 | 𝐅𝐈𝐋𝐌 𝐌𝐄𝐍𝐓𝐀𝐋𝐈Where stories live. Discover now