62 - Un milione di ragioni

Começar do início
                                    

Rimango in silenzio incassando il colpo, sapevo che lo avrebbe detto, ma so anche che non posso arrendermi, ho promesso a me stesso di non farlo.
"Ascolta Sanem ora sei stanca e provata, non stai bene e non voglio crearti ulteriore stress, c'è tanto da dire e da chiarire, ma ora la priorità è la tua salute. La situazione al momento è questa, non stai bene e io non ho intenzione di  lasciarti sola, hai bisogno che qualcuno ti aiuti e, almeno che tu non  voglia chiamare tua madre o  tua sorella per farlo, dovrai accontentarti di me".
All'accenno a sua madre si affretta a scuotere la testa. "No, non voglio coinvolgere la mia famiglia in questa situazione, per ora non devono sapere niente nè della mia gravidanza nè della nostra separazione".

"Ok allora la cosa migliore  per il momento è non essere separati,  ma anzi che io rimanga qui con te per aiutarti in tutto ciò che può essere necessario". Scuote il capo e mi guarda con profonda amarezza."E l'agenzia? Il tuo lavoro? Era così  importante per te tanto da sparire per giorni interi,  come farai a gestire tutto se sei qui a perdere tempo dietro a me?".
Colpito e affondato Can Divit!
Ecco che mi chiede conto forse del mio  più grande errore, essere sparito per giorni invece di  approfittare del temporaneo avvicinamento tra noi per cercare di far funzionare il nostro matrimonio.

"Se ti dicessi che ho capito di avere sbagliato tutto, tu ci crederesti Sanem? Solo quando ho  visto che te n'eri andata io..."

La vedo impallidire all'improvviso, chiudere gli occhi e prendere respiri profondi per poi alzarsi e correre in casa. In un primo momento penso che lo  abbia fatto perché non voleva ascoltare le mie  ragioni, ma poi capisco. Quando la seguo è già chiusa in bagno, ha chiaramente avuto un attacco di nausea e con una punta di senso di colpa mi rendo conto che io sto lì a blaterare di quello che è successo tra noi  mentre lei avrebbe bisogno solo di tranquillità. Con angoscia poi mi rendo conto che non ha mangiato niente da questa mattina, nè a colazione in ospedale nè ora a pranzo.
Come può rimettersi in forze se non riesce ad ingerire niente e continua a stare male?   

Dall'interno del bagno non sento arrivare più alcun rumore, appoggio l'orecchio alla porta ma non sento niente, comincio ad essere preoccupato quindi apro piano solo per scoprire che si è lasciata scivolare lungo il muro ed è seduta a terra con gli occhi chiusi,  pallida come non mai. Con una stretta al cuore mi avvicino al lavabo, bagno una salvietta con acqua fresca e mi inginocchio accanto a lei per rinfrescarle il viso. Al primo tocco la vedo spalancare gli occhi per la sorpresa, poi, sfinita, richiuderli lasciandomi fare,  probabilmente rinfrancata dalla sensazione di fresco. Con un'altra salvietta le  asciugo il viso per poi prenderla in braccio, dapprima si  irrigidisce, forse perché presa alla sprovvista, ma poi sento che si  rilassa  impercettibilmente mentre lascia cadere il capo sulla mia spalla. L'adagio con delicatezza sul letto, le tolgo le scarpe e la copro per poi fermarmi a guardarla, mi sento così impotente, non so cosa fare per darle sollievo. Alla fine  semplicemente  decido di sedermi accanto a lei e  accarezzarle la guancia e i capelli a lungo finché non mi rendo conto che si è addormentata.

Con i miei discorsi ho paura di averla fatta agitare, purtroppo credo che ogni chiarimento debba essere rimandato a quando starà meglio, ora non è in condizioni di affrontare ulteriori tensioni. Sparecchio la tavola e preparo un vassoio,  poi prendo una delle poltrone del salotto e, cercando di non fare rumore, la sposto nella sua camera dove mi siedo ad osservarla dormire. Quanto è bella mio Dio!
Quando vedo che si sta svegliando torno a sedermi accanto a lei sul letto ma evito di toccarla, so che si irrigidirebbe e non voglio metterla a disagio.
"Come stai?"
Annuisce sorridendo debolmente.
"Meglio".
Mi affretto fuori dalla camera e torno poco dopo con un vassoio.
"Dai, siediti e vedi se c'è qualcosa che riesci a mangiare o bere"
Stranamente non si ribella alla mia richiesta, ma si siede contro la spalliera del letto ed accetta il vassoio che le porgo.
"Quante cose hai preparato?"
Alzo le spalle.
"Un po' di tutto quello che ha indicato il dottore: frutta fresca, verdure crude, pane, cracker, fette biscottate vedi se  ti attira qualcosa così potrai prendere la medicina che ti ha prescritto il medico da prendere  dopo ogni episodio di nausea".

Rimane a fissare il vassoio per un tempo interminabile poi alza su di me uno sguardo umido di lacrime.
"Teşekkür ederim, grazie".
Mi si stringe il cuore a vederla così fragile e indifesa.
Mi abbasso a posarle un bacio e una carezza sul capo.
"Non devi ringraziarmi, sono qui "anche" per questo. Siamo una squadra in questo momento per il bene del bambino,  pensala così. Ora mangia dai".
Con mio sommo sollievo la osservo mangiare e bere qualcosa e riprendere un  po' di colorito, poi il tempo di portare via il vassoio e tornare che si è addormentata di nuovo.
Bene, ha bisogno di riposare e recuperare le energie. Solo nel tardo pomeriggio sento scorrere l'acqua della doccia  e poco dopo e mi raggiunge in giardino.
"Come ti senti?"
Si siede di fronte a me e con fare quasi timido risponde.
"Meglio, molto meglio"
Odio che tra noi debba essere tutto così formale, controllato, io rivoglio la Sanem spontanea e sorridente che ho intravisto nei primi giorni in agenzia, la preferisco addirittura battagliera e testarda ma non che stia lì a misurare ogni parola che mi rivolge. Ma sono consapevole che al momento questa è la situazione, la devo accettare  ed essere paziente.

Le sorrido alzandomi in piedi e porgendole la mano. "Dai allora, andiamo a fare la mezz'ora di camminata prescritta dal medico".
Alza su di me uno sguardo sorpreso. "Cosa? Non c'è bisogno che vieni anche tu, posso andare da sola". Continuando a sorridere la sollecito con la mano.
"Niente da fare, abbiamo detto che siamo una squadra giusto? Allora ci alleneremo insieme" Sorride ma so che lo fa suo malgrado, è chiaro che si sforza di essere scostante con me per tenere il punto.
Sempre tenendole la mano la guido verso il cancello e poi in strada. La casa è posizionata proprio di fronte al lungomare di  Gölcük con giardini curati, palme, panchine e  piste ciclabili e in questo momento  c'è tanta gente in giro che passeggia e si gode gli ultimi raggi di sole di questo pomeriggio primaverile.
Sento che cerca di liberare la mano dalla mia e a malincuore la lascio, voglio che sia tutto come desidera, non voglio imporle  più nulla, mi basta che mi lasci rimanere vicino a lei, non chiedo altro al momento. Voglio che stia bene e si rimetta in forze, per tutto il resto ci sarà tempo e non mi interessa quanto, io sono qui per mia moglie a qualsiasi condizione lei decida di porre.
Camminiamo in un silenzio tutto sommato rilassato, mi adeguo al suo passo lento e poi la seguo quando poco dopo decide di sedersi su una panchina. Lascio che si perda nei suoi pensieri con lo sguardo  verso il mare mentre io mi perdo invece ad ammirare  il suo profilo perfetto. 

"E' molto bello qui vero?". 

Continuando a fissarla confermo. "Si, molto, molto bello".

Lei è bella, essere qui insieme è bello. Nonostante la situazione sono felice, lei  è tutto ciò che desidero dalla vita in questo momento e in un attimo di consapevolezza lo dico a me stesso per la prima volta: amo questa donna. L'ho sempre amata, sempre, dal primo momento in cui le mie braccia hanno stretto il corpo di una donna sconosciuta ho sentito che era lei quella giusta per me,  non saprei dire perchè, ma so che lo è per un milione di ragioni diverse.


Ci sono un milione di ragioni diverse per cui ti amo
E sono sicuro che potrei trovarne un altro milione
Non c'è una sola cosa che cambierei di te
Sei perfetta come sei
Quindi, mostrami ogni segno e ogni cicatrice

Perché ti voglio
E tutti i tuoi difetti
Se stai cercando la perfezione
Dai un'occhiata al tuo riflesso
Perché ho il mio
Ma io voglio il tuo
Quando ti senti come se non fossi bella
Ricorda solo che sono innamorato di tutti i tuoi difetti

So che a volte ti senti come se fossi inutile
Ma vorrei che tu potessi vederti attraverso i miei occhi
Sei incredibile nel tuo cuore in superficie
Non coprire il dolore che senti dentro
Perché puoi dirmi qualsiasi cosa, te lo prometto, oh

Voglio te
E tutti i tuoi difetti
Se stai cercando la perfezione
Dai un'occhiata al tuo riflesso
Perché ho il mio
Ma io voglio il tuo
E se ti senti come se non fossi bella
Ricorda solo che sono innamorato di tutti i tuoi difetti

Hai nascosto cose che amo davvero di te
Quindi, promettimi che sarai te stesso e nessun altro, perché

voglio te
E tutti i tuoi difetti
Se stai cercando la perfezione
Dai un'occhiata al tuo riflesso
Perché ho il mio
Ma io voglio il tuo
Se ti senti come se non fossi bella
Ricorda solo che sono innamorato di tutti i tuoi difetti

Oh oh oh
Oh oh oh
Voglio te e tutti i tuoi difetti
Voglio te e tutti i tuoi difetti

Decisioni improvviseOnde histórias criam vida. Descubra agora