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Andai a fare colazione con un espressione di una persona che non dorme da minimo 2 giorni; in quei giorni rimuginai su ciò che avevo fatto, ammetto che un po' me ne pentii, la voglia di sentirsi grandi sovrastò il mio senso di responsabilità che purtroppo era sparito.
Ma ormai era tardi per tornare indietro nel tempo...
«Ue ammo oggi stai tutta addormentata?»mi rianimò Silvia, scuotendomi la spalla, io annuii.
«Non ho dormito per due giorni»mi lamentai sbuffando, poi in mensa entrò Viola, sola ovviamente.
«Sbuffi per dare aria alla bocca o perchè ti manca qualche cazzo?»mi chiese la rossa, avvicinandosi a me.
La fulminai con lo sguardo e lei mi leccò la guancia,
«Che sei un cane?»le chiesi girandomi di scatto verso di lei, prendendola per il collo.
«Amo statti calma, così non risolvi nulla, è na cosa e nient»mi consigliò Rosa prendendomi dal polso per farmi sedere di nuovo, Viola se ne andò, soddisfatta di ciò che aveva provocato in me.
Una cosa che non mi era sicuramente mancata del carcere?Viola che rompeva le palle.

Con poca voglia e ancora un po' di rabbia decisi di finire di fare colazione, poi fummo portate tutte a fare un corso per le pizze.
Entrammo e trovammo i ragazzi davanti a noi, appena vidi Carmine gli lanciai uno sguardo glaciale.
Il salto temporale era assurdo, l'anno prima eravamo quasi migliori amici, mentre in quel momento per lui provavo solo odio, per ciò che aveva fatto a Ciro.
Poi, dalla porta, vidi spuntare Edoardo, che mi sorrise.
«Creeremo delle coppie,
[...]
Ginevra Ferrelli con Edoardo conte»Beppe disse per ultimo i nostri nomi.
In coppia con lui non ci volevo proprio stare, ma dovevo.
«Semp insiem principè»mi disse Edo affiancandosi a me, io lo guardai male.
«Tien o mutism selettiv?»chiese perdendomi le mani, io le tolsi immediatamente.
«Nun ma' tucca Edoà»mi scostai.
«Che è succiess?»chiese il pizzaiolo guardandomi.
«Niente.Vado a prendere la farina»mi dileguai correndo nella piccola stanza.Dovevo sbollire la mia rabbia che purtroppo aveva preso il sopravvento di me.
«Principè»sentii e mi girai subito, lui chiuse la porta.
«Nun vogl sta cu te, esci»lo spintonai ma lui mi prese le mani.
«Pcchè nun m vuo sentì?»sussurrò guardandomi.
«Edoardo ti stai sposando, hai un figlio, vuoi ancora starmi dietro?»gli domandai seriamente senza nessun filo di rabbia.
«Si perchè io ti amo»rispose convinto.
«Tu non mi ami Edoardo, altrimenti sarei la tua unica scelta»

𝐍𝐚𝐤𝐞𝐝||𝐄𝐝𝐨𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐂𝐨𝐧𝐭𝐞Where stories live. Discover now