Capitolo 83 : Sola

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Sono sola stasera senza di te
Mi hai lasciata da sola davanti al cielo
Vienimi a prendere
Mi vien da piangere
Mi riconosci ho le scarpe piene di passi
La faccia piena di schiaffi
Il cuore pieno di battiti
E gli occhi pieni di te...

(Jovanotti)

ELEONORA

Ho sperato fino all'ultimo che mi fermasse. Che mi spiegasse la presenza di 'quella' ragazza accanto a lui. Che mi urlasse di restare, di non salire sulla macchina. 
Invece nulla, nessuna reazione.

Non ho avuto il coraggio di voltarmi per evitare la delusione di scoprire che fosse già andato via.

Aveva ragione il padre, mi aveva avvertita. "È incostante, non sa cosa vuole. Ti riempirà di gentilezze e belle parole per poi sparire..." 

È esattamente quello che ha fatto. Lo ha anche ammesso di essere un fottuto egocentrico che pensa solo a se stesso. Ed è stata proprio questa sua consapevolezza che mi ha fatto aprire gli occhi. 

Solo io non ho voluto vedere quello che era evidente invece a tutti. Ora mi sto rendendo conto che la storia dell'improvvisa gelosia per il mio passato non è stata altro se non una scusa banale per trovare il pretesto per allontanarsi da me. Ma come cazzo ho fatto a non capirlo subito? Perchè mi sono illusa che tra noi potesse nascere qualcosa di importante? 

Ho solo voglia di piangere, urlare, prendere a calci il mondo. Ma lo farò dopo, quando sarò da sola. Ora no. Sono ancora troppo arrabbiata con me stessa per essere caduta mani e piedi in questa storia senza prospettive. 

Mi sono sempre difesa dai tipi come lui. Ho sempre preferito essere io quella che sceglie e poi lascia. Ho costruito intorno a me barricate altissime contro l'amore. Avevo giurato a me stessa che mai avrei aperto il mio cuore esponendomi così. Come una povera stronza ci sono cascata e ora sono qui a leccarmi le ferite. 

L'amico a cui Camilla ha chiesto la cortesia di accompagnarmi,  ogni tanto si gira a guardarmi ansioso, come se fossi una mina pronta a esplodere da un momento all'altro. Chissà lei cosa gli avrà raccontato per convincerlo a guidare con questo rottame di auto fino a Manfredonia. Spero solo che resista e non perda pezzi strada facendo. 

Ottima idea la sua, quella di alzare a palla la musica dell'autoradio. Così almeno non siamo costretti a dover sostenere una conversazione perché io in non ho proprio voglia di parlare.

Sento il telefono vibrare. Per non tenerlo in mano l'avevo messo nella tasca laterale della salopette e porca miseria, forse avrei fatto meglio a prenderlo prima. 

Ci sono due chiamate di Samuel e due del Don.

Questo significa solo che è successo qualcosa. Il Don non mi chiama mai senza un motivo serio. Ora devo solo capire se ha scoperto che non sono al locale di Saverio e se rischio quindi una sua sfuriata con i controcazzi. 

Solo Samu può aiutarmi. 

Provo a chiamarlo ma al quarto squillo parte la segreteria. 

No, decisamente la serata si sta mettendo male. Sento il panico che sta per assalirmi. 

Riprovo. 

Ancora quattro squilli e di nuovo la segreteria. Il mio telefono vibra debolmente e si spegne. 

E che cazzo! Anche la batteria scarica! No, non ci voleva proprio. Mi rema tutto contro e questo cazzo di rottame di auto ci mette una vita ad arrivare. Se scendessi e iniziassi a correre forse farei prima. 

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