53 -La vita che vorrei

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 "Venite vi faccio vedere l'esterno, ha una vista spettacolare che penso non mi stancherò mai di ammirare, venite". Faccio loro segno di seguirmi in  giardino dove proprio stasera un tramonto stupendo sembra voler dare spettacolo per noi e per i nostri ospiti . "E' bellissimo questo posto Sanem". Sento tanta emozione nella voce di mia madre e questo fa emozionare anche me, ha ragione è bellissimo questo posto e non posso provare una punta di angoscia al pensiero che presto dovrò lasciarlo.
Ma per ora sono qui e devo fingere di essere una sposa felice,  seguiamo Can che offre agli uomini un aperitivo mentre  io e mia madre continuiamo il giro della casa. La vedo osservare tutto con molta attenzione, preoccupata che possa non bastarmi la biancheria e mettendomi in guardia sulla difficoltà di tenere in ordine una casa così grande. Quando arriviamo alla camera padronale quasi trattengo il fiato, ma per fortuna l'unica osservazione che fa è abbastanza innocua.
"Non avete ancora ritirato le foto del matrimonio? Non ne vedo nessuna in giro".
Accidenti, in effetti andare a ritirare le foto del servizio fotografico è stato l'ultimo dei nostri pensieri in questi giorni quindi improvviso.
"Non sono ancora pronte, ce le dovrebbero consegnare a breve". Quando torniamo in salotto scopro il motivo di questa domanda quando mia madre mi consegna una scatola avvolta in un' elegante carta regalo. "Questo è da parte nostra e di Aziz, un buon augurio per la nuova casa". Can mi raggiunge per stringermi al suo fianco con un braccio mentre scarto l'involucro fino a scoprire una bellissima cornice in argento.
Mio  padre sorride emozionato. "E' per incorniciare i momenti belli della vostra vita, ora magari saranno quelli del matrimonio più il là le foto di qualche bel nipotino, vero Aziz?". La sua affermazione penso mi abbia fatto avvampare ma ad aggravare la situazione ci si mette anche Can che posandomi un bacio sulla fronte risponde.
" Inshallah, speriamo presto".
Mi giro imbarazzata verso di lui e quando i nostri occhi si incontrano realizzo che in effetti quell'unica notte, la nostra prima notte di nozze, non abbiamo preso alcuna precauzione e mi chiedo se lui lo abbia scelto consapevolmente o meno. Mi  stringe ancora di più al suo fianco mentre non so neanche io cosa pensare dell'eventualità di una gravidanza nella situazione in cui ci troviamo, ma certo non è questo il momento per  farlo.  Mia madre che mi invita a seguirla per andare a prendere in cucina la cena che ha preparato mi riporta alla realtà, faccio per staccarmi da Can ma lui mi trattiene, mi giro verso di lui e con mia enorme sorpresa mi stampa un bacio veloce sulle labbra come se non avesse resistito o come se fosse abituato a farlo in continuazione. Torno ad arrossire mentre vedo i nostri genitori sorridere benevoli di fronte a questa effusione che so essere studiata ad arte, ma non impedisce al mio stupido cuore di battere in maniera incontrollata.

La cena si svolge in un clima rilassato, Can fa di tutto per apparire il più devoto e innamorato dei mariti, mi tiene la mano a tavola mentre chiacchieriamo tra una portata e l'altra, mi aiuta a sparecchiare e servire le pietanze, di quando in quando mi accarezza il braccio  o mi scosta una ciocca di capelli dal viso. A mia volta gli sorrido e lo guardo adorante anche se non saprei dire in realtà dove finisce la finzione e dove inizia invece la voglia di guardarlo in questo modo ogni istante di ogni singolo giorno. Penso per un istante  che è un gioco decisamente dolce-amaro  il nostro, stiamo vivendo la vita che vorremmo per poi doverla  rimpiangere ancora di più  quando tutto questo sarà finito. Ma non voglio pensarci, non ora, non stasera. Sento lo sguardo attento di mia madre sempre fisso su di me e  so che è il momento di dare la migliore versione possibile della sposina innamorata e felice.

Dopo cena ci spostiamo sul patio dove Can offre a tutti un bicchiere di raki per poi sedersi accanto a me sul divanetto di vimini con un braccio sulla mia spalla mentre raccontiamo di Venezia e del nostro viaggio di nozze. Non posso frenare l'entusiasmo mentre racconto di quanto questa città sia scenografica, bellissima, quasi surreale nella sua unicità e, mio malgrado,  non riesco a non lasciarmi  emozionare dal commento di Can alle mie parole.
"Ero già stato a Venezia in passato, ma è incredibile come il mondo visto attraverso gli occhi di Sanem diventi all'improvviso ancora più bello, tutto con lei accanto assume un nuovo significato".
Si gira  verso di me mentre dice questo ed io mi sento  profondamente emozionata da ciò che ha detto, sembra davvero il marito teneramente innamorato delle mie fantasie da bambina. 
Se il suo intento era impressionare i nostri genitori, di sicuro ci è riuscito e allo stesso tempo ha toccato corde profondo in me che, quando ho deciso di accettare questa tregua,  mi ero ripromessa di mettere sotto chiave perché fossero inaccessibili a lui e al suo fascino.

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