Avevo fatto una promessa a me stessa, al mio futuro e a lui. Non avrei mai creduto che una testa riccioluta e arrogante sarebbe stato capace di mandare in confusione la mia mente e il mio cuore.
Non si può decidere chi amare, a volte vorremo tanto a...
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L'amore purtroppo non è sempre ricambiato, ma non per questo significa che non ci sia.
Meccanica razionale.
Come può essere una materia razionale, eppure era quello che stavo cercando di capire e imparare dagli appunti presi dalla lezione di quella mattina, mentre il vento fresco invernale mi solleticava la pelle, scompigliando i miei capelli castani.
L'argomento spiegato quel giorno era la dinamica, e la mia mente continuava a rileggere e rileggere i miei stessi appunti.
La dinamica descrive il movimento de sistema in istanti successivi conoscendo le Funzioni e le condizioni iniziali, scegliendo un sistema di riferimento privilegiato in cui il corpo è in uno stato di quiete.
Nonostante mi fossi spostata dalla biblioteca ai tavoli del giardino del campus per trovare ispirazione nello studio di questa affascinante materia, non riuscivo comunque a concentrarmi abbastanza, era come se la mia mente non volesse contribuire.
"Secchiona"
Un tono basso di voce maschile interruppe i miei studi non efficienti, costringendomi a voltarmi dietro di me per vede il mio amico Trevor venirmi incontro.
"Nullafacente"
Lo canzonai a tono in risposta alla sua affermazione, mentre lo osservavo sorridermi e sedersi di fronte a me. Afferrò il mio quaderno di appunti decorato da diversi post-it e colori di evidenziatori, non dando importanza al tablet acceso che mi mostrava il libro della lezione con ulteriori appunti e note personali.
"Touché"
"Non sei venuto stamattina a lezione"
Chiuse il mio quaderno, afferrò il suo zaino nero e vecchio usato anche al liceo, per riporlo all'interno di esso, e compresi il motivo per cui era venuto a disturbarmi.
"Ecco perché sono qui"
Risi, perché avevo capito le sue intenzioni prima ancora che mi avesse risposto, e nonostante stessi studiando sugli appunti da lui rubati, glieli cedetti volentieri visto che tanto la mia mente non era collaborativa quel giorno.
"Potevi prendere i miei idiota"
Ero così presa ad osservare le azioni di Trevor che non mi resi conto dell'arrivo di Gael. Alzai lo sguardo e percorsi con i miei occhi tutto il suo corpo, rivestito dalla suo solito giaccone blu notte, certa che al di sotto di quell'indumento stesse indossando la felpa azzurra con una semplice t-shirt, i jeans che riprendevano il colore superiore a fasciargli le gambe snelle.
"I tuoi non sono ordinati e colorati come quelli di Noora"
Gael lo spinse oltre la panca per prendere posto accanto al suo amico, e posizionarsi adesso lui stesso di fronte a me. Li osservavo parlare attraverso lo sguardo, ero stata abbastanza tempo con loro per capire che i movimenti facciali e con le sopracciglia stavano a significare qualche linguaggio che ancora non ero in grado di comprendere, ma che avrei imparato presto.
