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Halloween, all hallow's day, la vigilia di Ognissanti

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Halloween, all hallow's day, la vigilia di Ognissanti.

Non ero mai stata un persona coraggiosa, anzi io non sapevo neanche cosa fosse il coraggio.

Avevamo appena finito di prepararci per andare a visitare San Francisco grazie alla macchina di Trevor, che si era gentilente proposto di guidare. Si sarebbe sacrificato. Niente alcool si era promesso. Liberty indossava un costume tradizionale, la diavolessa sexy. La rossa aveva girato ogni negozio possibile finché non ha trovato l'abito che cercava. Un vestito lungo, con un spacco che percorreva tutta la gamba destra fino a metà della sua coscia, accompagnate da un decolté nero, abbellito da sua spontanea volontà con piccoli brillantini rosso fuoco e rosso mattone. La parte superiore del vestito aveva una scollatura stile americana, in armonia con il vertiginoso spacco. Continuava ad andare in giro per casa, continuando a dire battute sui diavoli, per differenziarsi da tutte quelle ragazze che avevano avuto la stessa idea. Sherlin era sempre stata indecisa su due travestimenti, la fatina Trilli o la principessa Aurora, e come al solito le sue due amiche non erano riuscite a darle una mano. Io speravo si travestisse da Aurora, mentre Liberty da Trilli. Sempre indecise, sempre opposte. Alla fine aveva optato per Trilli, con un vestito corto e verde. Si era sistemata i capelli in una cipolla ordinata. Le adorabili ballerine, del medesimo colore del suo abito, erano state decorate con dei batuffoli di ovatta. Io, come al solito, mi ero ridotta all'ultimo. Fino a qualche giorno fa non sapevo cosa indossare finché Gael non mi aveva aiutato con una proposta allettante.

"Che ne dici se facciamo un costume coordinato?"

Negai all'inizio. Lui però non si arrese.

"O hai già pensato a qualcosa?"

Scossi la testa. Sorrise vittorioso.

"Allora non puoi dirmi di no"

Mi diede una gomitata per farmi accettare, mentre mi sorrideva e conquistava con la sua dolcezza.

"Che avevi pensato?"

Posai il mio viso sulla mano, incastonando i miei occhi nei suoi.

"Io sarò il cappellaio matto, e tu Alice nel paese delle meraviglie"

Ci riflettei su. Pensai alla relazione tra i due personaggi. Non erano legati da alcun sentimento amoroso, forse proprio quel motivo mi spinse ad accettare.

Mi stavo sistemando il grembiule bianco che cadeva stropicciato sul vestito azzurro, in tono con i miei occhi chiari. Mi osservai allo specchio. Non mi riconoscevo neanche io. Sorrisi soddisfatta del mio lavoro. Presi un lucidalabbra per illuminarmi il viso ma appena toccai il labbro inferiore saltò la luce. Un urlo echeggiò nella casa. Ero ancora immobile davanti lo specchio.

"Dove state?"

Chiamai le mie amiche. Ero terrorizzata dal rimanere da sola in quella stanza scura, senza nessuno al mio fianco. La mia più grande paura? Il buio. Una mano mi afferrò il braccio scoperto. Mi voltai e vidi davanti a me una chioma chiara ben luminosa.

Le promesse del CuoreWhere stories live. Discover now