Mach Otto

323 17 1
                                    

<Willow, mi vuoi spiegare che fine hai fatto stanotte? Ho addirittura chiamato tua madre per sapere se eri con lei e tua sorella ma ho dovuto mentirle. Lo sai che mi sento in colpa dopo queste cose!> aprì acida la bocca Nat rivolgendosi all'amica. Certo che un ciao sarebbe stato gradito.

Lo spogliatoio femminile della topgun era una fra le aree più recenti della scuola. Ancora troppo vuoto secondo il pensiero delle ragazze ma almeno il testosterone presente avrebbe avuto un bilanciamento.

"Eppure la presenza di uomini non ti ha infastidito questa notte"

Sentì Willow scacciando quel pensiero come fosse un incubo.

<Ti spiegherò tutto più tardi, te lo prometto. Ma preparati al peggio, ora sento davvero il bisogno di una doccia bollente!> esordì Megan incominciando a spogliarsi davanti all'amica.

"Si, Willow. Dell'acqua calda è quello che ci vuole dopo la lunga camminata della vergogna di questa mattina"

Non sapeva se quello che provava era un'enorme senso di rimorso o qualsiasi altra cosa. La sua coscienza si rifiutava di parlare se non per insultarla.

Cercava di rimanere calma, ma la sua testa sembrava essere da per tutto tranne che con lei e non ci fu momento peggiore per accorgersene di quanto fosse vero.

<Megan?! PERCHÉ DIAMINE INDOSSAVI LA TARGHETTA DI ROOSTER?!?!?>

"COSAH!?"

<OK! Abbassa la voce, cerca di rimanere calma Nat. Ora ti dico tutto.> cercò di tranquillizzarla l'amica.
<Oh si, certo! Sono molto calma, anche se ho appena scoperto, CHE SEI APPENA ANDATA A LETTO, con un nostro collega di lavoro!> esclamò Phoenix sarcastica fra i suoi toni alti e bassi.

<Senti, capisco possa sembrare assurdo, ma è stata la prima e ultima volta. Te lo assicuro Nat!> disse Megan cercando di sbollire gli animi dell'amica.

Willow sorrideva, vedere la sua migliore amica farle una ramanzina materana, era uno dei suoi spettacoli preferiti. Braccia incrociate e sguardo cruciale.

<Spara, dimmi tutto! Com'è successo?> chiese Phoenix con tono impaziente.

"Ah, sì. Giusto! C'è anche quell'altra cosa..."

<Nulla, ero... solo sconvolta per una questione...> rispose repentina Megan. Sapeva che prima o poi gli avrebbe detto la verità, ma dire tutto in una volta le risultava al quanto seccante.

<Sono convinta che nessuna "questione" possa essere così traumatizzante da farti commettere un errore così stupido...>

"Oh, Nat! Non sai quanto ti stai sbagliando..."

<Credo di sì, invece. Ieri, ho scoperto... chi è mio padre...> sospirò Willow.
<E tu mi conosci, sono letteralmente uscita fuori di testa...> aggiunse.

Phoenix smise del tutto di parlare, bastavano i suoi occhi per esprimere il suo scalpore.

"Wow Phoenix! Che faccia, e ancora non sai chi è..."

<M-megan. I-io... non sapevo lo stessi cercando...> si scusò inutilmente lei.
<Non lo stavo facendo infatti, mi ha trovato lui!>
<Cosa!? E come!? È venuto qui!?!?>

"Troppe domande, Phoenix..."

<No, sono andata, io da lui...
Insomma, non sapevo fosse mio padre e a quanto pare nemmeno lui lo sapeva, non ero l'unica ad essere sconvolta. Sicuramente avrà parlato con mia madre e dopo trent'anni ha scoperto di avere una figlia che fa parte della squadra a cui... è... stato assegnato... per insegnare...!?>

<Haha stai scherzando. Maverick non può essere... oh mio Dio! TU SEI!?>

"Benvenuta nel mio mondo Nat!"

Il pilota sclerò completamente.

Si riprese solamente dopo un'ora. Megan le disse chi era a conoscenza del segreto e si fece promettere di tenere la questione per se, altrimenti la voce sarebbe volata e gli anni da raccomandata sarebbero tornati più forti che mai.

Quel giorno all'addestramento fu davvero incubo. Mettetevi nei suoi panni. Non aveva solo una persona ma erano due gli uomini che dovette evitare per tutta la durata delle lezioni.

Phoenix ovviamente fece il massimo per aiutarla ma a volte non fu sufficiente.

Interpretando la figura del buon padre mancato per anni, Maverick fu paziente e cercò di nascondere sotto la superficie ogni fitta al cuore che gli procurava Megan con solo l'utilizzo di uno sguardo.

Entrambi vivevano in un grande limbo che forse solo il tempo avrebbe guarito.

Il nostro Bradley Bradshaw, invece, veniva divorato dai sensi di colpa e dalla paura di aver rovinato totalmente il rapporto con "la ragazza" davvero unica. Nella sua testa, cercava di scacciare le battute di compiacimento del suo defunto padre e le parole di premura della sua mancata madre.

Almeno l'ultima cosa che gli importava al momento, era il pensiero di aver quasi rischiato di perdere la sua intera carriera, costruita con i sacrifici di una vite e milioni di problemi.

Doveva parlarle, ma moriva solo intercettando i suoi occhi con quelli di lei.

Il fiato gli mancava, al solo ricordo della notte passata insieme, lo sfiorare della loro pelle e il sorriso che gli comparve nel vederla dormire serena fra le sue braccia.

Sapeva che non doveva farlo, ma pregava a gran voce che quella non fosse solo una notte.

La giornata era finita e dato gli sforzi, nessuno avrebbe organizzato nulla per la serata. Tutti avrebbero seguito un'unica e sola direzione, quella di casa.

Temporeggiare per i due piloti fu del tutto inutile. Tutta quella perdita di tempo nella speranza di non rincontrare uno il viso dell'altra, per non dire il corpo; ma quello che tutti dimenticano è che il destino oggigiorno si comporta esattamente come un dio greco in preda alle più seccanti delle noie.

Almeno potevano scusarsi con il fatto che l'ascensore sembrava del tutto libero...

I due entrarono di fretta e furia, così forte da non accorgersi di non essere soli, fu troppo tardi quando notarono la presenza della loro nemesi, maledicendo loro stessi e il fato che per qualche assurda ragione li perseguitava.

Le porte si chiusero e il silenzio cominciò a divorarli dall'interno senza alcuna pietà.

<Smettila di guardarmi così!> esordì lei con uno sguardo di fuoco amico.
<Così come?> domandò Bradley recitando un acciglio.
<Come se fossi nuda!> esclamò lei.

Bradley rese visibile quel suo pensiero, confermando quello che Willow. sospettava da tutto il giorno.

Era inutile negarlo, purtroppo sapevano che avrebbero dovuto parlare molto più di così...

•~•
Sorpresa!
Okay si, devo un po' di spiegazioni sulla mia sparizione.Vi farò un piccolo riassuntino per non annoiarvi troppo con la mia vita. Diciamo che questi sono stati dei mesi ABBASTANZA IMPEGNATIVI che mi hanno portato via un sacco di tempo, di sanità mentale e sopratutto voglia di scrivere.
Però ora sono tornata, spero costantemente.
Vorrei cercare di tornare ad essere leggermente più presente, non pubblicherò un capitolo ogni giorno, ma di sicuro cercherò di farlo abbastanza spesso.

I mesi infernali sono finiti, ora ho un po' più di tempo per me stessa e posso ritagliarne un po' anche per questa storia che merita di essere portata fino alla fine.

Grazie a tutti/e dei bellissimi messaggi che mi avete lasciato, siete gentilissimi/e e se mi è tornata la motivazione per scrivere, è stato anche grazie anche a voi. Un abbraccione, grazie mille del supporto a tutti.
A presto!
(Questa volta per davvero)

Vertigini a prima vista [Rooster Bradshaw]Where stories live. Discover now