Tom Riddle (pt.2)🔴

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Dopo quasi un'ora sono riuscita a calmarmi e ho lasciato tutti gli altri andare a dormire, io non ci riesco, sono le 03:35 e ancora sto guardando il soffitto cercando di prendere sonno. Decido di scendere in sala comune e restare lì. Prendo una coperta, un libro che voglio cominciare a leggere da ormai un mese e prendo anche una bottiglia di Whiskey Incendiario Odgen Stravecchio e le sigarette.

Mi siedo sul divano davanti al fuoco, mi metto la coperta sopra e comincio a leggere "Fratelli di Sangue: la mia vita tra i vampiri" di Eldred Worple, racconta la sua esperienza di quando ha vissuto con queste creature. Sono già passati tre quarti d'ora e ancora non mi è venuto nemmeno un piccolissimo accenno di sonno, chiudo il libro e lo appoggio sul tavolino, mi avvicino alla finestra portando con me un bicchiere pieno di whiskey e inizio a sorseggiarlo, guardando l'acqua del lago in cui a volte ci passa qualche maride. Mi sto godendo questi suoni rilassanti, l'acqua che si infrange contro i muri del sotterraneo e lo scoppiettio del fuoco, quando sento dei passi provenire dalle scale dei dormitori, così mi volto

T/n: che ci fai sveglio?

T: potrei farti la stessa domanda

Risponde Tom avvicinandosi a me. Nota la bottiglia sul tavolino.

T: ti consoli con l'alcol?

T/n: che altro mi ci rimane per farlo, se non il mio caro vecchio amico alcol? Prendilo pure se ti va

Si mette a sedere sul divanetto sotto la mia coperta, io mi siedo accanto a lui e ci accendiamo una sigaretta per uno, versandoci subito dopo del Whiskey sul bicchiere.

T: come stai?

Mi chiede con tono calmo e preoccupato, io lo guardo negli occhi ma distolgo subito lo sguardo. Giro la testa dall'altra parte e mi scende una lacrima. Lui senza dire niente mi abbraccia, un caloroso abbraccio di cui ho bisogno in questo momento. Io mi faccio piccola piccola fra le sue braccia e cerco di reprimere le lacrime che minacciano di scendere. Poco dopo mi stacco da quell'abbraccio e inizio a guardare la legna che arde alimentando il fuoco del caminetto.

T/n: mi mancano i miei genitori, non c'è giorno che io non pensi a loro, il loro ricordo mi fa male e vedere tutti i giorni Harry me li ricorda ancora di più

Dico con la voce spezzata.

T: beh, anche avere me e Mattheo intorno non ti aiuta, insomma, è nostro padre l'artefice di quello che è successo

T/n: ma io so che non siete come quel mostro che per vostra sfortuna vi ritrovate come padre, odio lui, non voi che non avete colpa

Mentre dico questo lo guardo negli occhi. Decidiamo di chiudere il discorso qui, perché parlarne fa male ad entrambi.
Si stende sul divanetto e tende un braccio verso di me, io mi accascio vicino a lui che mi abbraccia.
Ci guardiamo negli occhi per alcuni secondi che sembrano ore, i nostri sguardi sono incatenati l'uno all'altro.
Appoggia la sua mano sulla mia guancia e inizia ad accarezzarla con delicatezza.
Gli accarezzo i capelli e poi sottovoce dico

T/n: grazie per starmi accanto nei momenti difficili

Lui sorride leggermente e mi risponde

T: grazie a te, che sei entrata nella mia vita migliorandola

Distoglie per un attimo lo sguardo, posando gli occhi al soffitto, rimane in silenzio.

T/n: che hai fatto Tom?

T: niente

T/n: non mentirmi, so che hai qualcosa

Torna a guardarmi negli occhi e noto che ha gli occhi lucidi

T: ho paura della reazione che potresti avere se ti dicessi questa cosa

T/n: finché non me la dici non lo saprai mai qual è la mia reazione

~Immagina i Malandrini~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora