Capitolo 1

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-Nico!- Urló una voce dall'altro lato della strada. -Hey, Nico, aspettami!

Nico si fermó un attimo, aspettando che il proprietario di quella voce ben nota alle sue orecchie attraversasse la strada.

-Com'é andata la serata ieri?- Disse il ragazzo appena arrivato, ammiccando.

-Non capisco per quale motivo ti ho aspettato, Jackson.- Disse secco Nico, ricominciando a camminare in direzione della scuola.

-Perché non riesci a stare senza di me.- Rispose Percy, cercando di restargli dietro.

E il ragazzo dagli occhi verde oceano non sapeva quanto era vera la sua affermazione sarcastica, la verità era che a Nico piaceva Percy: si sentiva bene ogni volta che stava vicino a lui, ogni volta che il più grande lo abbracciava, ogni volta che sentiva la sua voce. Ma diciamo che Nico era stato friendzonato ancora prima di dichiararsi.

Infatti Percy si era fidanzato con Annabeth: ragazza bionda, occhi grigi, intelligentissima e molto carina; insomma si era formata la coppia perfetta: il ragazzo e la ragazza più etero della scuola che si fidanzavano, la cosa più ovvia del mondo. Nico ci era rimasto male, ma non poteva smettere di parlare al suo migliore amico soltanto perché era lui non condivideva le sue scelte amorose.

Nico si limitó a sbruffare e aumentare la velocità della sua camminata.

-Eddai, se non vuoi parlarne basta dirlo.... Oppure sei troppo timido per dirmi quello che é successo tra te e Will ieri sera.

-Jackson!- Nico si fermó di scatto e l'altro gli andó a finire addosso, per poco non persero l'equilibrio entrambi. Nico si giró verso il più grande. -Io ti uccido!

-Aspetta, okay, stavo scherzando, ci tengo alla mia vita, Di Angelo.- disse Percy ridendo mentre alzava le mani in segno di resa. Nico sbruffó e i due ragazzi ricominciarono a camminare in silenzio. -Poi voglio sapere i dettagli.

Nico lanció un'occhiataccia al più grande. -Sei un'idiota, Jackson

-Lo so!

Entrarono in classe appena in tempo per l'inizio della lezione: due noiosissime ore di storia Etrusca con la professoressa Relly, che, come gentilmente specificato dal suo cognome, spiegava molto, molto velocemente, senza dare tempo di prendere degli appunti decenti, manco dovesse vincere una gara.

Al suono della campanella, dopo che la professoressa ebbe dettato i compiti, la classe sfolló in corridoio. Will Solace si avvicinó a Nico, che stava riponendo i suoi libri nel suo armadietto mentre parlava con Percy.

-Hey, Nico!

-Ciao, Will.

-Solace.- lo salutó Percy con un cenno del capo.

-Volevo... Volevo ringraziarti per la fantastica giornata di ieri...- disse il biondo e Percy scoppió a ridere.

-Oh mio dio, Jackson, piantala!-sbruffó Nico. -É solo un'amico!

-Ah, é così? Rinneghi così velocemente il nostro amore?

-Solace, non sei d'aiuto, e... Non é il momento di citare Shadowhunters!

-Hey Perce!- si sentì da lontano.

Nico non credeva di poter essere più felice nella sua vita di sentire Annabeth chiamare Percy.

-La tua ragazza ti chiama. E Bianca mi ha detto che i suoi genitori oggi non sono a casa e che Annie stava organizzando qualcosa.- lo stuzzicó Nico.

Percy gli fece la linguaccia e si avvicinó alla sua ragazza.

Nico tornó a parlare con Will:-Spero che ieri i miei non ti abbiamo messo troppo in imbarazzo... Insomma...

-Ehm... No... Figurati...

Il cellulare di Nico inizió a vibrare nella sua tasca, si doveva essere dimenticato di spegnerlo. Guardó il display, tentato di non rispondere, ma sullo schermo del suo smartphone c'era scritto il nome di suo padre. Nico rispose al telefono.

-Papá... Sono a scuola... L'intervallo sta per finire...

Il ragazzo sentì un singhiozzo provenire dall'altro capo del telefono.

-Pa... Papá? Che succede?

-Nico... Bianca e Maria sono... C'é stato un'incidente e... Non c'è stato niente da fare... Non potevo non....

Nico rimase pietrificato. Lasció andare il telefono, che cadde per terra.

Will lo raccolse subito dopo:- Signor Di Angelo? Oh... Capisco... Resto con lui, non si preoccupi.- e mise giù.

Nico sentì gli occhi che bruciavano e le lacrime che premevano per uscire, ma non poteva scoppiare a piangere, non in mezzo al corridoio...

Annabeth e Percy si avvicinarono. -Hey, meglio che ci dirigiamo verso le classi, la campanella....- La voce di Annabeth si affievolí, fino a scemare.

-Nico? Tutto bene?- chiese Percy.

Will gli spiegó in breve quello che era successo. Percy rimase di sasso.

-Annabeth... Puoi avvisare che non ci saró in classe per la prossima ora?  Ho detto al signor Di Angelo che lo avrei aspettato assieme a Nico.

-Resto io con lui- si offrí Percy.

-Tu devi prendergli i compiti, resto io, non c'è problema.

-Ma..

-Percy, andiamo- lo incoraggió Annabeth, mentre suonava la campanella.

Il corridoio si svuotó quasi subito e Nico era ancora in quello strano stato di trance: sua sorella e sua madre, le uniche donne che avrebbe mai amato più di sé stesso, erano morte.

Will si avvicinó a Nico e lo guardó negli occhi, pieno di apprensione. Sua madre era morta quando lui era ancora piccolo e da allora abitava assieme a suo padre. Beh "abitare" era una parola grossa, visto che il signor Apollo Solace gestiva una multinazionale e stava fuori casa sei giorni su sette, se era fortunato.

Nico non riuscì più a trattenere le lacrime, e quelle fuoriuscirono dai suoi occhi. Will lo abbracció e il moro nascose il viso nella sua felpa.

Come foglie nel vento ~Solangelo~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora