Capitolo 9- A un passo di corrente marina

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L'alba rischiarò la grotta

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L'alba rischiarò la grotta. Le meduse-lanterna si spensero automaticamente come vere e proprie lucerne, fluttuando via per trascorrere una nuova giornata.

Whistle, svegliandosi, come di consueto nuotò verso lo squarcio dove il sole era riflesso. Nei suoi occhi, sembrò raggiungerlo per toccarlo con le proprie pinne. Fuoriuscì dall' acqua, inspirando a pieni polmoni la brezza colma di salsedine. Risvegliatosi dal torpore grazie al calore dei raggi solari, gli si infuse energia positiva per affrontare la prossima tappa: ora, dovevano arrivare all' "autostrada delle correnti marine" per giungere all' agognato Albero di Corallo Rosso.

Finalmente avrebbe compreso perché fosse così unico e cosa poteva farne. Era ansioso di scoprire il suo vero sé; cosa gli avrebbe narrato il magico corallo, esaminandolo coi suoi poteri? Lo raffigurerebbe come un delfino qualunque o c'era realmente qualcosa di speciale racchiuso nel suo animo? E dopo, quando tutto sarà svelato, cosa sentirà? Sorpresa o maggior insicurezza? Il suo cuore, terminata quest'avventura, troverà finalmente la pace? Nel frattempo che rimuginava sul suo futuro, un turbinio di bolle scacciò i suoi pensieri.

Era Flippy, ridestatosi dal chiarore mattutino. Gli sorrise; con quel semplice sorriso lo ringraziò nell'averlo aiutato a superare la notte d'incubi. Whistle ricambiò guizzandolo con spruzzi d'acqua, agitando il musettino su e giù.

Giocarono così finché gli stomaci non borbottarono. Avevano fame. Si sommersero nelle acque cristalline, ritornando nella spelonca in cui avevano dormito.

Uscirono per la colazione. Flippy mangiò qualche alga sparsa nel giardinetto delle gorgonie, masticandole lentamente come le stesse assaporando. Non saprei dirvi cosa degustasse: amaro, salato o dolce... questo lo sapeva soltanto lui! Al contempo stesso Whistle mangiava, o meglio dire, cacciava qualche succulento bocconcino con cui sfamarsi. Fluttuò tra gli alberelli a ventaglio, cercando una preda con click e squittii... c'erano i granchietti-custodi del fiabesco parco ma non erano nei suoi gusti, le alghe... nemmeno per sogno! Le lascia volentieri al minuto amico... finché, non li trovò: gamberetti.

S'erano annidati sotto alle rocce delle gorgonie fatate. Zampettavano fra i rami dei fluorescenti ottocoralli, ignari del piccolo delfino che li stava scrutando, pronto a mangiarli. S'avvicinò, scuotendo la sabbia intorno alle gorgonie colme di gamberetti. Cerchi di fango e acqua si elevarono, moltiplicandosi in cerchi concentrici. Whistle si smosse rapidamente dalla trappola fangosa e attese. I nuvoloni arenosi divennero sempre più densi e improvvisamente, i gamberetti sguazzarono via dalle fangosi reti, andando inconsapevolmente dritti dritti nelle fauci del paffuto predatore.

La colazione fu servita, facendosi una squisita scorpacciata.

Questa tecnica che aveva utilizzato erano le "reti di fango", praticata per catturare le prede in modo efficace. Uno dei tanti metodi del loro sconfinato repertorio di cacciatori.

Whistle- il delfino bianco dalle guanciotte rosseWhere stories live. Discover now