capitolo 4

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Leila;

Mi alzo dal letto lentamente e afferro il mio cellulare guardando l'ora: 00:30.

Scendo al piano inferiore per andare a mangiare qualcosa e mi blocco notando Neymar seduto da solo su una delle tante sedie del suo giardino.

Decido di uscire anch'io fuori e stringo le braccia al petto avvicinandomi da dietro a lui.

«Posso?» gli chiedo indicando la sedia al suo fianco e lui annuisce senza emettere nessun suono.

Prendo posto al suo fianco e restiamo in silenzio senza parlare, forse per paura o forse per imbarazzo.

«Quanto ti amavo Leila.» mi si ferma il cuore quando pronuncia queste parole, sbatto più volte le palpebre rimanendo immobile.

«Mio padre, dopo la nascita di Davi mi ha riempito di impegni pubblicitari per allontanarmi dalla vostra vita. Mi ritrovavo giorno e notte a fare shoting fotografici sembrando più un modello che un calciatore.» passa una mano sulle sue braccia scoperte mettendo in mostra i suoi infiniti tatuaggi che macchiano da sempre la sua pelle.

«Tutto questo mi ha reso quello che sono adesso: "un padre di merda e un coglione"» ripete le mie stesse parole che gli ho sputato addosso.

Neymar;

Inizio Flashback

Sistemo le carte da poker dentro il loro apposito contenitore e mi dirigo verso il salotto dove mi ritrovo Leila.

«Che ci fai tu qua? Vai a riposarti.» lei scuote la testa ridendo quasi amaramente e mi spinge.

«Tu hai reso la mia vita un inferno Neymar, ti ho amato fino all'ultimo attimo mentre tu ti sei sempre preso gioco di me lasciandomi da sola con un figlio da crescere.
Sei un padre di merda, un coglione Neymar» mi urla contro piangendo accasciandosi a terra con le mani sul viso, deglutisco nervosamente.

«Ritornatene in camera, Leila.» non risponde alla mia affermazione e crolla con gli occhi chiusi.

«LEILA» mi abbasso subito prendendo il suo viso tra le mani e provo a farle riprendere i sensi.

La prendo in braccio lentamente dirigendomi poi nella sua stanza.

Fine Flashback

«Se tu mi avessi parlato prima, se tu-» la blocco subito.

«Avrò pure fatto mille torti ma tu non mi hai mai ascoltato, Leila. Ci ho provato in tutti i modi.» urlo amareggiato portandomi le mani tra i capelli.

Dio se l'amavo, ho ancora l'anello che le avevo comprato conservato tra la mia roba.

«Mi dispiace Neymar, mi dispiace» sussurra con voce flebile alzandosi.

«Io, vado a dormire» si allontana dal giardino rientrando in casa quasi singhiozzando.

_

Il giorno dopo non tarda ad arrivare ed io oggi vorrei solo sprofondare nel mio letto. Non ho chiuso occhio, sono riuscito a dormire solamente 1 ora.

«Noi stiamo andando al parco avventura, non vieni?» sento Bianca fare questa proposta a Leila.

«Preferisco rimettermi del tutto, grazie lo stesso. Mi raccomando Davi non fare impazzire zia eh!» la sua risata riempie il mio cervello e quasi mi fa impazzire.

«Tranquilla mamma, ti voglio bene»

«Tu che fai vuoi venire al parco avventura Neymar?» domanda questa volta a me la mia migliore amica.

«Per questa volta salto, divertitevi» rispondo alla proposta.

Non appena sento il cancello chiudersi scendo dal letto recandomi in giardino a fare colazione ritrovandomi Leila sdraiata su una sdraio a leggere un libro.

«Non sei riuscito a dormire nemmeno tu suppongo» scuoto la testa e bevo il mio solito caffè amaro.

«Come ti senti oggi?» le domando imbarazzato.

È la prima volta che parliamo come due persone adulte e non urlandoci contro.

«Bene grazie» risponde sincera abbozzando un dolce sorriso.

Quanto è bella.
Lo è sempre stata.

«Ti va di venire a vedere una cosa?» alza subito lo sguardo inarcando un sopracciglio.

«Vuoi ammazzarmi Neymar?» domanda a sua volta divertita, ridacchio.

«Se volevo liberarmi di te l'avrei fatto sicuramente già da molto tempo prima» rispondo alzandomi dalla sedia.

«Allora? vuoi restare lì impalata o venire con me?» si alza dalla sdraio e mi segue attentamente, vado verso la mia stanza e la faccio accomodare mentre io afferro poi un CD che le farò vedere.

Sistemo il monitor alla TV e faccio partire il video.

25 Dicembre 2010.

«Dai apri il pacco Ney!» Leila mi inquadra con la telecamera

«Dammi un attimo!!» apro il piccolo scatolino e rimango immobile vedendo il test di gravidanza.

«Sei..incinta?» chiedo sorridendo iniziando a tremare.

«Si amore mio, si» risponde Leila ed io la bacio subito piangendo.

5 Agosto 2011.

«Ciao a tutti! io sono Neymar da Silva Santos Junior ed ho 19 anni!!»

«Che stai facendo Neyy»

«Quella che urla è la mia ragazza, Leila, oh guardate un pò come scalcia il suo pancione»

«Ciao amore mio, lì dentro c'è nostro figlio Davi e noi non vediamo l'ora di averlo tra le braccia non è vero?»

«Quando rivedremo queste Clip chissà come saremo grandi!»

«Il mio amore per te non cambierà mai però nene»

Mi giro verso Leila che ride asciugandosi alcune delle lacrime che hanno rigato il suo volto, sorrido a quella scena e continuiamo a guardare il filmato.

8 agosto 2011

«Ciao a tutti, sta per nascere nostro figlio. Leila è appena entrata in sala parto e tra poco entrerò anch'io, Dio che ansia!!»

*Pausa*

«Guardate chi c'è tra le braccia della donna della mia vita? Davi Lucca da Silva Santos!! Non è uguale a me??»

«Sei uno scemo Neymar, non farmi ridere che mi fanno male i punti!»

«Scusa amore mio, vieni qua fatti dare un bacio»

_

«Quindi era questo quello che volevi farmi vedere?» domanda Leila sorridendo ed io annuisco sistemando il CD al suo posto.

«Che bei momenti..» ammette sinceramente rimanendo seduta sul mio letto.

Lei così fragile ed io così insensibile.

«Io meglio se vado ad allenarmi» esco dalla stanza incamminandomi verso il corridoio, ma quando la mano di Leila afferra il mio polso mi blocco.

«Vieni qui» sussurra lei facendomi voltare verso di lei, i suoi occhi si incastrano tra i miei e le mie mani tremano.

Di colpo, il suo corpo si lega al mio stringendomi in un abbraccio che diventa bisognoso, cercato, necessario.

Il mio cuore batte all'impazzita rimanendo spiazzato da questo suo gesto, mi sciolgo un pò avvolgendo le braccia al suo collo e inalando il suo buon profumo che mi mancava come l'aria.

«Ripartiamo da 0 Neymar, come se fossimo due semplici amici» le lascio un bacio in fronte e le accarezzo il viso delicatamente.

Forse avevamo bisogno di questo.

Avevamo bisogno di noi.





𝐏𝐨𝐞𝐭𝐢𝐜𝐚; 𝐧𝐣𝐫Donde viven las historias. Descúbrelo ahora