capitolo 1

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Leila;

Quando sono rimasta incinta avevo solo 18 anni, ricordo ancora la sofferenza di quei mesi che poi son stati ripagati con la nascita di lui,l'amore della mia vita: Davi.

Sistemo la sua valigia con tutta la sua roba per poi chiuderla.

«Davi! tua nonna sta per arrivare, vieni a cambiarti.» Richiamo il mio "Bimbo" ormai 11enne che non tarda ad arrivare.

«Quando smetterai di trattarmi come un bambino?» chiede quest'ultimo ridendo contagiando anche me.

«Fammi pensare...» faccio finta di riflettere.

«Mai!»gli sistemo la maglietta da dietro le spalle e mi fermo a guardarlo per un tempo indefinito.

Inizio Flashback

«E questo di chi è?» chiede mio figlio scuotendo il piccolo pacco.

«Questo te lo manda papà» mi viene quasi un groppo alla gola guardando gli occhi lucidi di Davi che delicatamente apre il pacco.

«Ti aspetto a Parigi, ti amo il tuo Papà. Buon compleanno.»

Asciugo una lacrima che ha rigato il mio viso e abbraccio Davi.

«Perchè non possiamo mai festeggiare tutti e 3 insieme? Perché dovete sempre litigare quando vi vedete.» Mio figlio si stacca dalle mie braccia e corre nella sua stanza piangendo.

Ha ragione, la colpa è solo nostra e di nessun altro.

Fine Flashback

Ma quest'anno non sarà così.

«Mi raccomando chiamami quando arrivi ok?» Gli lascio un ultimo bacio e apro la porta di casa salutando con una mano Nadine, sua nonna.

«Ehi campione!» Esclama la donna stringendolo fra le sue braccia, Davi le sorride e poggia la valigia accanto alla sua macchina.

«Allora andiamo?» chiede Nadine a Davi che annuisce entrando nella sua auto. Lo saluto sorridendo con la mano; lui non sa che lo raggiungerò a Parigi per festeggiare il suo 12 esimo compleanno, come desiderava lui.

«Il tuo aereo è alle 15: 00 giusto?»

«Si, ci vediamo tra qualche ora» le sorrido e lei ricambia stringendomi entrambe le mani. Ho sempre portato un gran rispetto a Nadine che,insieme a sua figlia Raffaela, mi hanno aiutata quando "Iui" non c'era.

7 ore dopo...

Davi e Nadine sono già a Parigi da qualche ora mentre io sono appena arrivata dinanzi la grande casa del brasiliano che non vedo da 4 anni.
L'ultima volta che ci siamo visti è andata male, anzi malissimo.
Guardo l'ora dal mio cellulare "23:50", sta per scoccare la mezzanotte e sarà il compleanno del nostro bambino.
Busso.

Non appena la porta si apre incontro gli occhi verdi che da sempre mi hanno ferita, gli occhi che mi hanno fatto stare male ma anche quelli in cui volevo costruire un percorso di vita. Restiamo a guardarci come se fossimo in ipnosi.

Neymar da Silva Santos Junior.

«Benvenuta, Leila.» afferma freddamente spostandosi per lasciarmi passare. La sua bellezza non cambia mai. Entro dentro la lussuosa dimora e seguo Neymar che mi porge una piccola torta.

«Entro per prima io,sta guardando un film» afferma lui accendendo le 12 candeline che stanno sul dolce. Il suo profumo rimane e rimarrà sempre quello degli stessi anni, i suoi tatuaggi aumentano sempre di più ma l'essere coglione non finirà mai.

«Meu Amor! Buon compleanno!» esclama Neymar andando verso mio figlio che intravedo dalla fessura della porta. Il biondino lo abbraccia forte e il mio cuore esplode.

«Papà, mamma non risponde... » Davi abbassa lo sguardo pronunciando queste parole.

«Vedi Davi,io e mamma quest'anno abbiamo deciso di farti una sorpresa..»

«Sorpresa?» domanda Davi aggrottando la fronte. Sorrido e quasi mi scende una lacrima.

«Leila!» Neymar mi richiama ed io fuori esco dalla cucina con la torta tra le mani, lo sguardo di mio figlio si illumina e porta le mani sul viso emozionato.

Mi siedo accanto a lui dove ha preso posto dall'altro lato suo padre che lo guarda sorridendo.

«Mamma..» Davi si asciuga le lacrime con le mani e guarda me e Neymar stupito.

«Dai soffia le candeline» gli sussurro dolcemente avvicinando il dolce vicino a lui che chiude gli occhi e in un solo colpo spegne le candeline.

Poso la tortina sul tavolino che sta davanti al divano e abbraccio mio figlio che mi stringe forte fra le sue piccole ma grandi braccia.

«Grazie mamma..grazie papà non desideravo altro che questo al mio compleanno..» esprime quest'ultimo sinceramente. Neymar gli scompiglia i capelli sorridendo e restiamo tutti e tre seduti sul divano a mangiare la torta.

Davi ride, scherza come non lo vedevo da tanto tempo. Lui ha bisogno di noi due e non solo di me.

Passiamo 2 ore insieme come una vera "famiglia", tanto che Davi si è appisolato sul divano con la testa poggiata sulle mie gambe.

«Luz dos meus olhos..¹» sussurra Neymar accarezzandogli il viso, un groppo alla gola quasi mi fa soffocare.

«Lo porto in camera sua» annuisco alzando lentamente le spalle di Davi senza svegliarlo, suo padre lo prende delicatamente in braccio portandolo su per le scale che portano molto probabilmente in camera sua.

Mi distendo sul divano e chiudo leggermente gli occhi, sapevo che avrei dormito sul divano e infatti avevo ragione.

Neymar non si smentisce mai.

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Luz dos meus olhos¹-> luce dei miei occhi.
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Ciao a tutt* sto iniziando a scrivere questa nuova storia su Neymar, spero la possiate apprezzare, un bacio 🤍


𝐏𝐨𝐞𝐭𝐢𝐜𝐚; 𝐧𝐣𝐫Where stories live. Discover now