Era tutto pronto per partire, ultimi controlli per accertarsi di avere il cibo giusto e gli scarponi allacciati come si deve; e si parte.
Il sentiero che porta dalla Nonna non partiva molto lontano dalla casa di Cappuccetto Rosso e della Mamma, cominciava a lato di una curva della strada del paese, delimitato da un cancello di legno sempre in balia del vento.
"...Quando arrivo dalla Nonna
E c'è la torta con la panna.
La pancia mia si fa capanna
Per la torta della Nonna!..."
Cantava Cappuccetto Rosso spensierata saltellando lungo il ghiaioso passaggio boschivo che porta alla casa della Nonna.
Il bosco non era cupo e tenebroso come lo raccontano la Nonna e la Mamma con la favole di Biancaneve e Cenerentola. Il bosco, specialmente in una stagione come la primavera, era un luogo brillante di calma e colorato di magia o perlomeno così è come è sempre apparso alla piccola Cappuccetto Rosso.
La piccola Cappuccetto Rosso che passo per passo si allontanava sempre di più dalla sicurezza della città per indirizzarsi verso l'eternità del verde.
Com'è rilassante camminare nel bosco, un po' noioso quando si è noiosi, ma Cappuccetto Rosso non era mai da sola, anche quando non c'era nessuno con lei. Cappuccetto Rosso sapeva che anche oggi non era da sola e che oggi era il suo giorno per dimostrare di essere grande, di essere una giovane donna.
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Mi presti il cappuccio? Cappuccetto Rosso
Short StoryRivisitazione e riproposizione della fiaba che ha plasmato buona parte della persona che sono oggi. Una prova nei miei stessi confronti; una prova di memoria e di freddezza.
