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Jimin ci mise giusto un paio di secondi per mettere ben a fuoco ciò che era appena successo

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Jimin ci mise giusto un paio di secondi per mettere ben a fuoco ciò che era appena successo. Un ragazzo, al dir poco bellissimo, gli aveva appena pagato una cinquantina di mochi.

Guardò bene la confezione che stringeva tra le sue piccole mani e notò che tra i gusti c'erano anche quelli all'amarena, lui però era allergico. Si guardò velocemente attorno e la disperazione che brillava nei suoi occhi ebbe la meglio, riuscì ad intercettare immediatamente la figura di quel ragazzo dai capelli viola mentre se ne stava seduto ad una panchina con il telefono in mano.

Con passo veloce ma indeciso arrivò proprio dinanzi a lui e si schiarì la voce prima di parlare.
«Ehm...ciao, sono io, il ragazzino dei mochi» disse e finalmente ottenne la sua attenzione. Solo che quegli occhi gli facevano bruciare la pelle.

«Oh si si, dimmi pure» disse il ragazzo il cui nome era ancora un segreto per il castano.

«Ti ringrazio davvero tanto per i mochi, anche se non dovevi proprio...sei solo inciampato...comunque sono allergico all'amarena quindi se a te piacciono prendili pure» disse Jimin tendendo la confezione verso il viola.

Quel ragazzo fece qualcosa di strano, troppo strano...si spostò leggermente verso destra e facendo in quel modo diede spazio al ragazzo di sedersi accanto a lui.

«Così li mangiamo assieme, no?» sorrise il viola mentre metteva nella tasca del giaccone il suo telefono e con un elastico portò indietro i capelli che ricadevano sui suoi occhi.

«Comunque piacere Jungkook»
«Eh-ehm...Jimin, piacere mio» balbettò il castano ipnotizzato dalla bellezza di quel Jungkook.

Rimasero per alcuni instanti in silenzio mentre lo spazio attorno a loro camminava velocemente, le persone parlavano anche troppo rumorosamente per Jimin che invece era abituato alle strade poco affollate delle quattro del pomeriggio.

Il castano diede il primo morso al suo amatissimo mochi all'arancia mentre il viola si accontentò di gustare quelli alla ciliegia, come gli aveva proposto il castano d'altronde, non gli aveva detto esplicitamente di mangiare tutti i gusti che a lui piacessero.

«Sei di Busan? Hai un accetto poco marcato» commentò il viola guardando il castano che si fermò dal mangiare portando una mano davanti la bocca, nel caso fosse sporco.

«Mmmh lo so, mio padre è di Seoul e mia madre è insegnante di lettere...non parlano quasi mai in dialetto o con i suoi accenti, quel poco che so e grazie al mio amico in verità» annuì Jimin facendoci caso anche lui per la prima volta.

«Oh capisco...io invece sono di Daegu ma da ben dieci anni vivo qui, ancora faccio fatica a capire cosa mi dicono i vecchietti quando cercano solo una mano con le buste» sorrise il viola mangiando il secondo dolcetto della serata.

«Spesso diventano esigenti, la spesa fino a casa e poi finisci per sistemare anche le cose da frigo» ridacchiò il castano raccontando anche quelle che erano le sue esperienze.

𝙑𝙖𝙢𝙥𝙞𝙧𝙚 ;; 𝙆𝙤𝙤𝙠𝙢𝙞𝙣Where stories live. Discover now