now kiss me, you fool - vmin

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E quindi entrambi sorrisero di fronte alla macchina fotografica, cercando alcuni sticker dalla ciotola, scegliendo lettere, numeri, simboli. Jimin gliene appiccicò alcuni sulla fronte, ridendo quando i capelli di Taehyung ricaddero, facendoli staccare. Pensò fosse una buona idea avvicinarsi, chinarsi in avanti e passargli le mani tra le ciocche castane, portandoglieli all'indietro e Taehyung trattenne il fiato a causa di quella vicinanza. E poi si allontanò nuovamente, scegliendo altre lettere ed altri numeri da attaccargli sulle guance e sul naso. Nel frattempo Taehyung pensò che avrebbe sempre voluto vedere Jimin con le lentiggini e quindi sfruttò quella occasione per allineare gli sticker sotto ai suoi occhi, sul ponte del naso e sugli zigomi. Quando si fermò ed ammirò la sua opera d'arte, l'amico gli sorrise, leccandosi poi il labbro e quel movimento non passò inosservato. Bastò uno sguardo soltanto ed entrambi entrarono nel loro mondo, quello spazio mentale dove tutto intorno a loro si annullava, spariva il mondo circostante e tutto ciò che importava, era che fossero insieme, che fossero vicini. Taehyung osservò a lungo gli occhi di Jimin, aveva indossato delle lenti nocciola per l'occasione, adorava quando lo faceva, lo rendeva ancora più angelico. Poi si ricordò di avere ancora uno sticker in mano, un 7 per la precisione e non poté pensare ad altro se non all'idea di volerglielo appiccicare sul labbro inferiore. Sollevò un braccio, raggiungendo il viso dell'amico e toccandolo delicatamente, facendogli alzare di poco il mento. Con l'altra mano gli sfiorò le labbra, ne disegnò i contorni, dal lato, all'arco di Cupido e poi scese a quello inferiore. Jimin schiuse la bocca e socchiuse gli occhi, avvicinandosi impercettibilmente. Taehyung era in trance, non riusciva a pensare, non poteva staccargli gli occhi di dosso, voleva solo raggiungere quelle labbra e baciarle.

«Tae...non qui.» Gli sussurrò Jimin, inclinando però la testa.

«Perché no?» Stavano parlando talmente sottovoce che nessun altro li avrebbe sentiti.

«Non siamo soli.» Rinsavì in un secondo, sbattendo più volte le palpebre e venendo investito dalla luce di un flash. Scattò con il viso in direzione di quel fascio e notò immediatamente gli occhi di più membri dello staff puntati su di loro. Non erano soli...

«Ne avete abbastanza?» Chiese, provando a smorzare il disagio che stava provando.

«Io ne scatterei ancora un paio per sicurezza.» Li avvertì il fotografo e Taehyung annuì, voltandosi nuovamente in direzione di Jimin e decidendosi finalmente ad appiccicargli quel 7 sul labbro in fretta e furia, prima di rischiare di perdere nuovamente il controllo.

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Il problema si ripresentò appena un paio di giorni dopo, durante il loro concerto a Busan per la promozione dell'EXPO. Quella sarebbe stata la prima volta che si esibivano con una delle canzoni più attese del loro ultimo album, nuova coreografia, nuovi passi di danza, la capacità di mantenere il fiato e anche se l'avevano provata per mesi e mesi, Taehyung era abbastanza agitato anche se consapevole delle sue capacità da ballerino. Era rimasto in sala prove insieme a Hoseok fino a notte fonda perché sapeva che non sarebbe stato in grado di addormentarsi senza prima aver imparato tutta la coreografia e il giorno dopo, invece si erano uniti a loro anche Namjoon e Jimin. Avevano discusso molto su alcuni passaggi, avevano cercato di rendere alcuni movimenti più fluidi in modo da poterli condividere anche con gli altri e alla fine, quasi all'alba, in quella sala prove erano rimasti solo lui e Jimin e l'amico gli aveva detto che sarebbe andato tutto bene, che l'avrebbero performata alla perfezione e lui gli aveva creduto, si era fidato come aveva sempre fatto.

Il giorno del concerto era arrivato, avevano cominciato con Mic Drop, una di quelle canzoni che avevano portato in tour per quasi tre anni ma che non si stufava mai di performare sul palco. E poi la base era cambiata, le luci si erano riaccese e avevano cominciato a ballare sulle note di quella canzone che nessuno aveva mai sentito live, anche per loro era la prima volta che la cantavano di fronte ad un pubblico. E, come preannunciato da Jimin, era andato tutto bene, tutto alla perfezione, voci, movimenti, intrecci, gli altri ballerini sul palco. Si erano portati a casa quella esibizione da cento dieci e lode. E alla fine, proprio mentre le luci avrebbero dovuto spegnersi, loro dovevano posizionare le mani facendo il segno del gruppo, la pistola puntata verso il basso però i suoi occhi incontrarono quelli di Jimin che gli stava sorridendo, come a dirgli visto che ce l'hai fatta? Hai visto quanto siamo stati bravi?

Sweet pills of happiness | bangtanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora