Parte Seconda-Capitolo 7

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Alla fine Giovanni si era addormentato fra le sue braccia, sfinito da tutte le tensioni di quella giornata. Anche lei aveva finito per scivolare nel sonno, rassicurata dal fatto di averlo accanto. Aveva scordato quanto fosse bello essere stretta tra le sue braccia, che insieme alla connessione mentale che avevano sempre avuto, era la cosa che più le era mancata.
Svegliandosi ci aveva messo un attimo per realizzare dove fosse, poi aveva sentito il suo braccio intorno alla vita ed il suo respiro leggero vicino all'orecchio e si era sentita al sicuro. Era rimasta qualche minuto ad assaporare quella sensazione, poi il suo senso del dovere e del pericolo si era attivato, non avevano molto tempo, dovevano parlare e capire chi potesse avere un conto in sospeso con lui o con Angela.
Aveva bisogno di indagare su quei dieci anni di vita di cui non aveva nessuna informazione.
Si libera cautamente dall'abbraccio e, dopo essere passata in bagno per lavarsi il viso, va in cucina a preparare la colazione, ha bisogno di carburante perché il cervello si attivi. Passa in rassegna la dispensa e trova quello che fa al caso suo, caffè intenso da moka e fette biscottate con marmellata. Le sembra di ricordare che anche lui mangiasse quello la mattina, insieme ad un succo d'arancia. Mente fissa la moka che borbotta e sbuffa vapore, si sente circondare la vita da due braccia che conosce e si trova il viso di Giovanni accanto al suo, la guancia appoggiata alla sua tempia.

"Per un attimo ho temuto fossi andata via." sentirlo così vicino, mentre le sussurra piano all'orecchio la scuote di sensazioni che pensava di non poter più percepire. È come se il suo corpo fosse stato in sonnolenza per anni, aspettando di sintonizzarsi nuovamente su quelle sensazioni che le avevano provocato scariche di adrenalina e tenerezza profonda. Aveva sempre pensato che certe percezioni erano dettate dall'età e dal fatto che le stesse scoprendo per la prima volta, per quello erano così intense. Tutte le esperienze successive, alcune negative, altre piacevoli, non le avevano più regalato gli stessi istanti. Anche con Luca, per quanto gli volesse bene e seppur per pochi attimi aveva potuto pensare che quello che provava con lui potesse definirlo amore, non era mai arrivata a sentire tutto ciò.
Quel senso di appartenenza, quell'intenso turbamento solo nell'averlo accanto e quella incrollabile certezza su chi avesse di fronte. Perché neanche per un attimo aveva dubitato di lui.

Spegne il fornello e si volta verso di lui, occhi negli occhi. Quello che vi trova è così intenso che deve appoggiarsi al piano della cucina, mentre le braccia di lui ancora la stringono. Vorrebbe poter cancellare il dolore che scorge, che ne rabbuia l'azzurro e lo colora di ombre scure, ma si aggrappa alla tenerezza e al buono che c'è in fondo a quello sguardo, perché è tutto ciò di cui ha bisogno. Il suo corpo le invia lampi consapevoli e così vicino a lui non riesce a ragionare lucidamente. Se dovesse dar retta alla sua parte istintiva ed animale, l'avrebbe già spogliato e fatto l'amore con lui in quella cucina, ma sa che non sarebbe giusto. Per tanti, troppi motivi, sopratutto perché non può essere certa che per lui non sarebbe solo il modo per annullare il proprio dolore, e tutto ciò li porterebbe a scivolare verso un altro disastro, che vuole evitare. Ora le preme solo riuscire a tirarlo fuori da quella intricata situazione, per tutto il resto ci sarà modo di affrontarlo.
Si libera dal suo abbraccio con la scusa di dover versare il caffè nelle tazzine e porta tutto a tavola, dove il resto della colazione è già pronto. Mangiano con appetito, realizzando di aver saltato la cena.

"Mi dispiace tu abbia appreso quelle cose durante l'interrogatorio, non sono riuscita ad evitarlo."

Giovanni scuote la testa, passandosi le mani sul viso, come se stesse cercando di scacciare quelle immagini dalla sua testa.

"Non è colpa tua. Sai, ero convinto di amare Angela e realmente stavo cercando una famiglia, un futuro con lei. Condividevamo tante cose, la stessa passione, una vita errante e ricca di soddisfazioni, sembrava una naturale evoluzione, ora non sono più così convinto di aver preso le decisioni giuste."

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