chapter one

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capitolo uno
"l'inizio"
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ooo.         "PORCA PUTTANA!" , esclamai quando vidi l'orario che segnava che ero in ritardo.

Frettolosamente scendo giù dal letto e vado verso l'armadio. Presi velocemente un jeans beige e una maglietta corta lilla.

Mentre mi stavo mettendo i pantaloni vidi il mio telefono accendersi, cosí mi avvicino ad esso.

"Cazzo!" Esclamai quando vidi il numero di Steve sullo schermo. Mi ero completamente scordata che doveva venirmi a prendere per portarmi a scuola.
Presi il telefono e me lo portai vicino all'orecchio quando accettai la chiamata.

"Sto arrivando!" Dissi io velocemente mentre uscivo dalla mia camera diringendomi verso la cucina. Non c'era nessuno. Mia madre era sicuramente a lavorare, mentre mio fratello sará di già a scuola.

"Muoviti!" Sentii dire dall'altra parte del telefono. Chiusi la chiamata e andai a prendere dei pancake per colazione, che avrei mangiato nella macchina di Steve. Poi, andai ad aprire la porta e il mio sguardo finí sulla sua macchina. 

Chiusi la porta e corsi fino alla macchina. Entrai nel posto del passeggero e Steve mise in moto il veicolo.

"Ti sei di nuovo addormentata dopo che ti ė suonata la sveglia?"

"Tombola." Dissi io ironicamente.

"Abbiamo un bel sarcasmo giá di prima mattina, signora Henderson." Ribatté lui sempre ironico.

Alzai gli occhi al cielo appoggiandomi con la testa sul finestrino.

. . .

DOPO UN PAIO DI MINUTI, siamo arrivati a scuola. Scesi dalla macchina ed insieme a Steve entrammo dentro l'edificio che più odiavo.

"Cazzo, Daphne! Quanto ci hai messo ad arrivare?"

"Mi sono addormentata di nuovo, Car!"

"Dormigliona."


Le diedi una piccola spinta sulla spalla. Io e Carol non avevamo un rapporto stretto, ma siamo comunque amiche. Era una delle amiche di Steve ed era la fidanzata di Tommy, anche lui suo amico.

"Tommy?" Chiese Steve rivolgendosi a Carol.

"Il signor Taylor lo ha minacciato che se avrebbe fatto un'altra assenza nella sua materia lo avrebbe sospeso, quindi ora è in classe." Rispose Carol.

Con questo, Carol mi ricordò che avevo lezione di chimica che ė pure iniziata 20 minuti fa.

"Merda! Steve dobbiamo andare a lezione, sono già passati 20 minuti dall'inizio."

Detto ciò, entrambi presero il loro zaino da terra e iniziarono a correre per i corridoi. "Buona fortuna!" Disse Carol urlando per farsi sentire.

. . .

FORTUNATAMENTE, il professore ci fece entrare in classe.

Quel giorno la lezione era più noiosa del solito, mi è sempre piaciuta la chimica ma questa lezione era la più noiosa che mi potesse capitare.
Stavo guardando fuori dalla finestra. Potevo vedere un prato verde natura,

con delle margherite sopra esso.
Continuai a guardare quel prato fino a quando la voce del professore non mi svegliò dal mio stato di trance, che avevo guardando fuori dalla finestra.

"Henderson! Può smetterla di guardare fuori dalla finestra e seguire la lezione?" Disse il professore. Aveva un tono arrabbiato.
"Sto seguendo."

"Continua a farlo."

Quando si rigirò verso la lavagna per scriverci, mi girai di nuovo verso la finestra a guardare quel prato, che trovavo bellissimo.

"Henderson, mi sai ridire quello che ho appena detto?" Disse il professore guardandomi negli occhi.

Non avevo ascoltato nulla della lezione quindi mi limitai a fissare la lavagna cercando di dare al professore l'impressione di star pensando. Però questa cosa lo fece innervosire.

"Non lo so, professore."

"Quello che immaginavo."

"Oh, andiamo! Lo chieda ad Harrington che sta disegnando sul quaderno dall'inizio della lezione!"

  Esclamai io guardando il mio migliore amico, che si trovava al banco accanto al mio.


"Harrington, sai dirmelo?"

Steve annuí e ripetè quello che il professore aveva detto poco prima.


Rimasi a bocca aperta. Non mi sarei mai aspettata che Steve Harrington sapesse la risposta, ero scioccata.


"Esatto." Disse riferendosi a Steve. Poi pose lo sguardo su di me. "Riguardo a te, Henderson, faresti meglio a studiare."


"Certo. Lo farò."


Mi guardò per l'ultima volta per poi rigirarsi verso la lavagna e riniziare a scrivere numeri e lettere di cui non sapevo il significato.


Mi girai verso di Steve e a bassa voce dissi: "Secchione."

"Stronza." Ribatte lui.


Gli feci il dito medio accompagnato da una linguaccia.
Lui prese un pezzo di carta che avvolse in una pallina, che subito dopo mi lanciò. Lanciai la stessa pallina che mi era arrivata in testa, nella sua direzione.



"Adesso basta!" Esclamò il professore per poi proseguire: "Henderson, siediti al primo banco." Disse indicando un banco vuoto in prima fila.



"Ma ha iniziato Steve con il tirarmi una pallina di carta!"


"Non mi interessa. Ora vieni a sederti in prima fila." Disse lui con un tono che non ammetteva risposte.


Lentamente presi il mio zaino mettendoci l'astuccio, il libro e il quaderno e mi alzai andando verso il banco in prima fila, non prima di aver bisbigliato a Steve: "Questa me la paghi."

𝐢 𝐰𝐚𝐧𝐧𝐚 𝐛𝐞 𝐲𝐨𝐮𝐫 - steve harringtonWhere stories live. Discover now