c a p i t o l o 1

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Chicago si direbbe un luogo gradevole e accogliente per ogni famiglia in cerca del nuovo paradiso feriale dopo lunghi mesi di risparmi, ma questo non include il South Side.

Non ci sarebbe da meravigliarsi se si prenotasse in uno dei tanti siti online una rispettabile camera per quattro, garantita a poco prezzo per tre lunghe settimane estive, e si terminasse in un'allegra gita in ospedale per salvare un povero figlio in fin di vita, "accidentalmente" colpito da un mattone insabbiato nel ritorno a casa con la bici.

Ma non dovremmo preoccuparci se in un futuro nel nuovo quartiere, tanto temuto, si sentano spari in pieno giorno; non è poi così strano bramare carne fresca per cena.

Certo, per questo non è la scelta migliore per una dolce famiglia unita; è noto come un quartiere distruttivo per coloro che vogliono avere una vita tranquilla ma al con tempo cambiare aria.

Gli americani ad oggi hanno sempre preferito respirare la stessa pulita e proficua aria del North Side, tra viste mozzafiato e colazioni al bar.

Eppure i genitori di Ruth non si sono adeguati alla scelta.

I signori Walker sono sempre stati dei giovani attivisti in vena di apparire e dimostrare. Non a caso il vecchio quartiere nel North Side non era più adatto alle loro ambiziose e disperate manie di protagonismo.

Risultavano troppo in basso, erano dietro a una fila interminabile d'alta società e prima o poi, avrebbero sperimentato l'amarezza del non sentirsi abbastanza.

Ma questo non rientrava negli egoistici piani della signora Walker, la quale per tutta la vita aveva lavorato per ottenere il successo fruttuoso della sua carriera da commercialista, che purtroppo sua madre e suo padre non avrebbero potuto neanche sognare in passato.

Nonostante fossero ormai defunti da un decennio, la signora Walker sentiva il bisogno di non deluderli, eppure, dentro di se, non aveva la minima idea di cosa avessero voluto da lei, tutto ciò che le riguardava era "un terribile sbaglio", avrebbe formulato suo padre.

Perfino Ruth non era mai piaciuta ai suoi nonni materni, era una ragazza troppo silenziosa, di poche parole e non sta bene ammutolirsi nei banchetti da borghesi, o cosa avrebbero mai potuto pensare di lei, se non che fosse una sciacquetta da quattro soldi.

Ma l'opinione dei suoi nonni o dei suoi genitori non era di vitale importanza per Ruth, lei aveva altri piani per la testa e non prevedevano nessun altro se non lei, il suo skate e il suo album da disegno.

Aveva imparato le sue tecniche moderne da sola, ma doveva ammettere di aver dato spesso un'occhiata all'ufficio di suo padre, dipingeva così bene da togliere il fiato a una sognatrice come lei.

Non poteva dimenticare l'emozione che le soffocava il respiro quando dallo stipite della porta accostata, allungava l'iride verso le tele dipinte ad olio, così romantiche che quasi non riconosceva il loro pittore.

Il signor Walker aveva cominciato ad aver successo da quando aveva iniziato a ritrarre sua moglie nei suoi quadri. Le mostre avevano fatto impazzire tutti e non poteva che esserne grato, eppure, il denaro gli aveva terribilmente dato al cervello.

E adesso anche lui era un'emerita testa di cazzo.

Ruth era neutrale alla decisione di cambiare casa, vita e quartiere, se bastava per mettere a tacere le voci discriminatorie dei suoi genitori, allora non poteva che andar bene.

«Quando vorrai darci una mano con i bagagli tu?»
la richiamò sua madre risvegliandola dal lungo viaggio nella sua testa.

Lei si guardò intorno, alla ricerca del bagaglio più minuto e leggero, mostrato il suo contributo, afferrò lo skate in fretta e furia per poi svicolare in qualche strada tranquilla.

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