Capitolo 18

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Sono tornata a casa e sono le 15:00.
M: mamma devo andare, ora.
MM:ok millie, fai attenzione.
Corsi alla porta in men che nn si dica e corro in lacrime con la sua lettera in tasca.
Arrivo davanti a casa sua e scoppio in lacrime.
Suono il campanello.
MF: ciao millie.
M: D dove é f Finn* dico singhiozzando.
MF:non te lo ha detto? Sta partendo per una vacanza da solo, ha bisogno in questo periodo.
M: ah, grazie.
Chiude la porta e senza pensarci un attimo chiamo un Uber.
" All aeroporto di Vancouver, grazie"
Per fortuna non c era traffico.

Arrivai, correndo.
Cercai dappertutto, e lo trovai, finalmente.
Lo vidi con la testa fra le mani che piangeva.

M: Finn, Finn !
F: oh mio dio millie!
Gli saltai tra le braccia, piangendo e singhiozzando.
M:Non é vero che non ti amo, voglio stare con te. Ti prego non la lasciamoci più.
Ci demmo un bacio lunghissimo, bellissimo.
Tornammo a casa, insieme.
Ero felice, non potevo lasciarlo.
Sono stata una cretina.

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