Un'Anima Dannata

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Si fece silenzio nella stanza. Keira e Dosen si sistemarono al tavolo con gli altri e poi Grim riprese a parlare.

"La ragazza e suo padre vivono nel Borgo della capitale. In quel piccolo villaggio fuori dalle mura di Oiter, per intenderci.
Siamo stati avvertiti della sua scomparsa ieri; non sappiamo chi ci abbia inviato la richiesta di aiuto, ma probabilmente si tratta di suo padre stesso. È stato breve nella lettera, ma le informazioni bastano: a quanto pare si trovava sola nel corridoio al piano di sopra della casa quando è stata aggredita. La sera era in casa, al mattino non c'era più. Il padre ha ritrovato solo la candela di Flein per metà usata e la cera solidificata sparsa sul pavimento... Nessuna traccia di lei.
Dovrebbe trattarsi di un solo vampiro che, stando alle descrizioni, si aggirava in quella zona da qualche giorno prima di rapire o uccidere Flein. Non possiamo sapere se sia ancora viva."

"In quanti partiremo?" Chiese uno di quelli che erano rimasti seduti sui barili.

"Considerando che il vampiro da affrontare non è in compagnia proporrei di partire in cinque, sei al massimo." Cominciò a scegliere alcuni compagni.
"Ho bisogno dell'elfo." Lo cercò per la stanza con lo sguardo.
"L'Elderin, Lok." Nessuno rispose. Grim sbuffò infastidito.
"Perché non c'è mai quando ci incontriamo qui? Oldrin anche tu verrai con noi. Trova Lok, quell'imbecille!"

Oldrin rispose con un cenno della testa e corse su per le scale.

"Keira ovviamente tu ci sarai e Dosen..." Mise una mano sulla spalla del suo compagno più fraterno.
"Tu verrai e mi farai il favore di insegnare qualcosa di come lavoriamo a questa qui." Gettò un'occhiata su Jena per indicargliela.

"Ehi! Non sono una principiante! Me la caverò, vedrai!" Rispose l'elfa irritata mentre era intenta a legarsi i lunghi capelli neri in una treccia.

Keira osservò per un momento la folta chioma di Jena per poi riconcentrarsi su suo padre.

"Infine... anche Arina e un altro lupo verranno con noi. È meglio essere prudenti da quelle parti." Concluse.

La sorella di Keira comparve sulla soglia della porta aperta in fondo alla sala, quella dove erano soliti stare i lupi. La sua bellezza traspariva anche ora che era nel corpo di un animale. Subito sulle sue zampe scure andò a posizionarsi vicino a Keira per ricevere un po' di affetto e lei l'accontentò.
Cominciò a formarsi un brusio confuso di voci e gli ammazzavampiri si attivarono per organizzare il viaggio e pensare all'occorrente da portare.

"Non credi sia giunto il momento di rifarti la tinta, streghetta?" Ridacchiò Safor prima di fuggire su per le scale.

Keira alzò gli occhi e sbuffò mentre la sala si svuotava.

"Mi accompagni da Tabatha, Arina? Safor in fondo ha ragione. Ho bisogno dell'antidoto..." Disse controllando i suoi capelli tornati completamente bianchi.

La lupa fece un cenno affermativo con la testa e poi concentrò il suo sguardo su qualcosa che Keira aveva legato alla cintura. Si avvicinò per annusare e lei tirò fuori il pugnale magico.

"Me lo ha dato la nonna sta mattina. A quanto pare apparteneva al nonno..." Le spiegò.

Arina rimase incantata per qualche secondo come se stesse pensando a qualcosa e subito dopo battè la coda per terra due volte per indicare a Keira di seguirla.

"Dove mi porti?" Si alzò e si diresse verso la libreria vicina alla stanza dei lupi.

La lupa poggiò la zampa anteriore su un grosso libro blu, reso grigio dalla polvere, che si trovava nel ripiano più basso della libreria e cominciò ad agitare la coda.
Keira nel mentre la osservava perplessa.

"Che c'è, Arina?" Si chinò per guardare meglio e vide un'incisione nella copertina a forma di pugnale.
Sfogliò il libro. Ogni singola pagina era bianca e senza alcun segno. Giunse dove sporgeva un foglio e aprendo scoprì una vecchia lettera: «KEIRA» era scritto. Iniziò a batterle il cuore, tutto si stava facendo più chiaro in quel grande mistero.
Si sedette al tavolo per poterla leggere alla luce e Arina la seguì.

«Cara nipote, Umbra ti avrà sicuramente consegnato il mio pugnale se Arina ti ha indicato il libro in cui ho inserito questa lettera. Solo qualcuno della gilda poteva conoscere il luogo in cui l'avevo nascosta e così ho scelto tua sorella.
L'arma che ora possiedi è magica e il suo potere ha un valore inestimabile!
Come saprai, quando una persona compie un male imperdonabile subisce una maledizione e la sua anima resta dannata per sempre. Purtroppo nel caso dei vampiri questo viene amplificato. Quante volte ti è capitato di dover affrontare un vampiro diventato tale solo a causa di un altro vampiro? Ecco, vedi? Sembrano tutti uguali e alla fine nessuno pensa a quei poveri innocenti tramutati in mostri che però conservano ancora un'anima pura dentro di loro.
Non puoi salvare chi è stato maledetto ed è colpevole, ma chi è stato morso non merita di essere dannato. Questi ultimi sono il fulcro del potere del pugnale: colpisci al cuore e aspetta che la pietra sull'elsa raccolga la loro anima, poi recati nei pressi di un campo e affonda la lama nella terra. Solo così potrai salvare i vampiri che da umani non avevano commesso alcun male e risparmiare la loro anima da una sorte orribile quanto ingiusta.
Mi fido di te Keira. Questo è il tuo Destino, io lo sento dentro di me. Affronta la tua paura più grande liberando queste anime pure; non sempre la morte porta il male, a volte può portare anche un po' di bene. Ricorda
"Il male intrappola, la morte libera."
Tuo nonno»

Keira e il VampiroWhere stories live. Discover now