Parte Quinta: Il segreto di Violante

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IL SEGRETO DI VIOLANTE

«L'hai conservata per me, bassista disgraziato?»

«Per noi...»

Cosimo appoggia con eccitazione la custodia sul divano e con mani esperte clicca sui bottoni di apertura, con quel "clic" automatico che sembra sancire la divinazione del "Sacro Fuoco" del grande musicista.

«Accidenti... è ancora come me lo ricordavo!» Mentre afferra lo strumento cingendo frettolosamente la tracolla tra la spalla e il fianco. Con le dita improvvisa un giro di Jazz, ammortizzato dall'assenza elettrica di un amplificatore.

«È ancora tutto come quando eravamo ragazzi.» Lo esorta Marco a continuare quel piccolo rituale ritmico tra due fratelli uniti da quel momento magico nel nome della musica.

Cosimo è immerso in quei giri di note mute, slappando in un vortice di groove ad occhi socchiusi, come se fosse di fronte ad un pubblico estasiato dalla sua abilità di bassista. Poi improvvisamente si ferma. Le mani affusolate sulle corde e lungo il manico in palissandro consumato, sembrano essere state offese dalla più impietosa ispirazione inespressa.

«Beh... che ti prende?» Domanda incuriosito Marco al fratello.

«Hai ragione tu, Marco... è ancora tutto come quando eravamo ragazzi.» Ma quelle parole sembrano uscire soffocate da una angoscia che solo Cosimo riesce a razionalizzare.

«Per me è sempre uguale... il tempo passa, ma non al punto di farmi sentire cresciuto...»

«Un uomo maturo?» Lo incalza Marco, rattristito da quell'incanto spezzato dalla realtà.

«Già... un uomo di trentaquattro anni senza una famiglia che lo faccia sentire amato... completo.»

«Come io e Violante?»

«Si Marco... come tu e tua moglie.»

Passano pochi secondi di silenzio, quel tanto che basta per permettere a Cosimo di adagiare il basso nell'astuccio, con la premura che lo ha sempre contraddistinto; il bravo musicista che valorizza uno strumento che è parte di se stesso, uniti per la vita.

«C'è una cosa che volevo dirti, Marco...»

«Dimmi pure, ti ascolto.»

«Anch'io sono stato sul punto di pensare al matrimonio.» Le parole di Cosimo fluiscono calde e trepidanti.

«Si chiamava Beatrice.» Poi di nuovo quel silenzio.

«Era una musicista?» Lo esorta Marco, interessato da quell'imbarazzo che sembra far preoccupare il fratello.

«No, no... era una segretaria conosciuta alla GDB Records.» Mentre capisce che non è l'imbarazzo che frena le parole di Cosimo, ma qualcosa di estraneo che sembra riflettere lo stato d'animo di un ragazzo di trentaquattro anni che cerca ancora quella felicità che entrambi sanno di conoscere.

«Siamo stati insieme per tre anni.» Di nuovo il silenzio.

«Eravamo innamorati... e pensavo di aver trovato la mia isola felice.» Le parole sembrano meno contratte, più decise

«E allora?» lo esorta Marco.

«Allora... è sparita!»

«Come sparita?» Un fremito di agitazione esorta il fratello a continuare quell'intima confessione.

«Sparita. Ha cambiato lavoro senza dare spiegazioni e un giorno non c'era più traccia della nostra vita passata insieme.»

«Non l'hai più sentita?» Ora è Marco a cercare il senso di quella conversazione.

Una Sera A CenaTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon