Ferite☆

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(Attenzione, questo capitolo contiene contenuti sensibili, se non ve la sentite di leggere scorrete direttamente al prossimo.)

ANYA/PRESENTE

-Damian?- sussurrai ancora incredula, lui era davanti a me, sotto la pioggia, con la macchina parcheggiata in doppia fila mentre mi squadrava con gli occhi.

restò fermo con il braccio teso mentre aspettava che prendessi la giacca.

-Anya, andiamo a casa..-

Non riuscivo a smuovermi da quella bellissima visuale, perché era qui? non capivo, davvero, il ragazzo sempre freddo e apatico della scuola, che adorava farmi del male, farmi piangere.
Era qui per me, dopo tutto quello che era successo, dopo tutto il dolore che mi aveva provocato, ero stata così imbecille da ricascarci.
Però appena incrociavo lo sguardo con il suo, ogni pensiero negativo scompariva.

-Perfavore- i suoi occhi erano fissi suoi miei, e senza distogliere lo sguardo mi alzai ancora incredula, lui con delicatezza mi mise la giacca intorno alle spalle e subito mi sentì al caldo, protetta..

Senza accorgermene smisi di piangere, la sua presenza mi rassicurava.

-Ti porto a casa- ammise con voce roca, continuando a guardarmi, io annuì silenziosamente con la testa e mi avviai con passi traballanti verso la macchina con lui al mio fianco.

Lui mi seguiva attento a ogni mia mossa, pronto a prendermi se qualcosa andava storto, questi iniziava a piacermi quella situazione.

Arrivai davanti alla macchina e lui frettoloso mi aprì lo sportello, ero fradicia, si assicuro che fossi sana e salva e poi entrò anche lui.

Da lì ci fu silenzio.

Nessuno dei due osava parlare, non sapevo neanche se stessimo andando a casa mia o a casa sua, se lui sarebbe rimasto, oppure se dopo avermi accompagnata sarebbe scappato come gli ultimi mesi.

Cercavo di godermi quei pochi attimi, dove il respiro pesante di Damian e la giacca che mi aveva dato pochi secondi fa circondassero l'atmosfera.

Lui guidava con lo sguardo rigido sulla strada, mentre io mi godevo il suo magnifico profilo, che ogni volta mi lasciava senza fiato.

Era da tanto che non guardavo Damian in quel modo.

Quasi mi mancava.

Mentre mi perdevo in quello spettacolo, non mi resi conto che eravamo arrivati a un semaforo rosso e che lui adesso mi guardava.

Mi guardava con degli occhi diversi, quasi sollevati nel vedermi in macchina con lui.

Tornava a respirare normalmente e io mi sentivo sempre più presa da quegli occhi scuri.

E finalmente trovai il coraggio di parlare, -dove mi porti?..-

Lui poi tornò a guardare la strada serrando la mascella e giocherellando nervosamente con il manubrio.

-A casa..-

Casa? dov'è casa? È da quest'estate che non ho più una casa.

-Casa dove?- dissi con voce sforzata e sempre più confusa, lui poi tornò a guardarmi e sentì una marea di emozioni circondarmi.

Il suo marrone scuro, aveva delle tonalità diverse, riuscivo a perdermi nei suoi occhi in pochi secondi.

-Ti porto a casa mia- aggiunse e cercai di trattenere un sospiro di sollievo, ero felice, finalmente Damian mi avrebbe affrontata, avremmo parlato e magari sarei riuscita a sentire il suo calore una seconda volta.

Poi però una fitta al cuore mi sorprese, perché Damian mi avrebbe dovuto portare a casa sua? lui non mi doveva nulla.

Morivo dalla voglia di sapere il perché fosse venuto da me questa sera.

 Mission🕵️‍♀️ {Change Of Plans} ☆spyxfamily☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora