" Si lo so, ma a lavoro è strano farlo."

" Lo so, ma è strano sentirti parlarmi in quel modo, quindi dammi del tu."

" Okay, volevo solo dirti che ho sostituito Lorely per quel suo inconveniente con la sua famiglia." Sorrisi. Lui annuì capendo.

" Perfetto, grazie per avermelo detto."

" Figurati." Rimasi per un attimo in silenzio fin quando decisi di alzarmi.

" Beh, è meglio che io va-" Venni interrotta da una sua domanda improvvisa.

" Come stai, Meredith? Va tutto bene a casa? " Quella domanda mi spiazzò un po' dato che non mi sarei mai aspettata una domanda del genere. Ma ad ogni modo annuii confermando che le cose andavano più che bene.

" Con quel ragazzo, va tutto bene? Harry giusto? " Annuii ridendo.

" Sì, lui. Almeno tu ricordi il suo nome." Dissi ricordando Harry e i momenti in cui chiamava Ashton in modi totalmente differenti.

" In che senso? " oh..bene.

" No, niente. Una cosa personale. "

" Beh se fa ridere racconta anche a me, no? " Si sporse in avanti poggiando i gomiti sulla scrivania e i pugni serrati sotto al mento. Aveva stampata in faccia l' espressione di un uomo curioso.

" Beh, Harry ha sempre avuto dei strani problemi a ricordare i nomi delle persone. Infatti lui non ti chiama Ashton, ma in modo diverso."

" Perché dovrebbe? "

" Te l'ho appena detto. Ricorda male i nomi, facendo un miscuglio di lettere che somigliano al vero nome. Ma è proprio una cosa sua." Dissi ridendo per la faccia quasi sconvolta di Ashton.

" E come mi chiama? " Chiese non smettendo di guardarmi. Io risi leggermente per poi parlare.

" Beh, non è molto bello come nome, ma non arrabbiarti. A me fa sorridere. " Dissi, giusto per prevenire.

" Oh, no no. Non mi arrabbio per così poco."

" Meglio così allora." Risi facendo ridere anche lui, nuovamente.

" Come mi chiama allora? " Presi un respiro profondo per poi parlare sputando fuori quel nome.

" Arfon, o a volte Afron. Anche se non trovo molta differenza. " Ammisi quasi ridendo.

Alla pronuncia di quelle parole sbarrò gli occhi non solo per l' essere sconvolto ma anche per la follia di tutto cio.

" Oh mio dio, ma sono nomi pessimi. Come diavolo fa a confondersi così tanto? " Chiese quasi ridendo.

" Beh non lo so. Ma ovviamente non lo fa intenzionalmente. "

" Capisco. Beh, il tuo ragazzo è davvero molto strano."

" Lo so. " Sorrisi sapendo perfettamente di avere un ragazzo strano, ma a me piaceva così e lo amavo da morire.

" Bene, io adesso scappo. Vado a fare pranzo. "

" Già, devo farla anche io. Ti va di fare pranzo insieme? " Chiese lui sistemando dei foglio sulla scrivania.

Fui dapprima titubante per poi annuire ed alzarmi dalla sedia.

" Perfetto. Aspettami due minuti fuori, faccio una chiamata ed arrivo." Annuii per poi uscire dalla stanza.

Aspettai letteralmente due minuti e dopo di che uscì Ashton dal suo ufficio invitandomi a seguirlo fuori dal negozio, sotto lo sguardo di tutte le altre commesse.

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