CHAPTER 5.

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DILARA.

Il sole entra in camera, mi stropiccio gli occhi per poi riaprirli.
Ripenso a ciò che è successo ieri sera.
Ho ceduto alla tentazione.
Mi resta solo che diventare la sua donna.
Mi alzo dal letto e lo sistemo rapidamente.
Esco dalla mia stanza e incrocio Michele in bagno.
«Buongiorno, piccola. La colazione è pronta.»
Mi sorride con un asciugamano in vita.
Io non sorrido. Sono indifferente. E dopo ieri, non ho il coraggio di guardarlo molto.
Abbasso lo sguardo e avanzo in bagno.
Dopo una doccia rapida, mi vesto.
Indosso un jeans chiaro, e una canotta nera, con i tacchi a spillo.
Mi piastro i capelli velocemente.
Mi trucco e sono pronta per fare colazione.
Vado in veranda e c'è Michele che mi aspetta.
Sorseggia il suo caffè mentre è appoggiato alla ringhiera.
Ha indosso degli occhiali da sole, per cui può osservarmi quanto vuole, di nascosto.
«Siediti. Oggi tornerà Massimiliano.»
«Di già?» chiedo accomodandomi.
«Sì, e con lui ci sarà mio fratello.»
«Hai un fratello? Non me ne hai parlato.»
«Beh, arriveranno a momenti.»
Mangio il mio croissant.
Suonano alla porta.
Marta va ad aprire.
«Buongiorno, cara.»
Sento la voce di Massimiliano.
Sorseggio il mio caffè, poi alzo lo sguardo.
Noto Massimiliano che avanza in veranda.
«Giorno, Michele.»
«Giorno. Sei stato via solo un giorno.»
«Sì, tuo fratello voleva ritornare in Sicilia. Abbiamo chiuso l'affare.»
«Ottimo.»
Michele si leva gli occhiali appena irrompe un ragazzo simile a lui.
È suo fratello. Dannazione.
«Ma buongiorno.»
«Eccoti finalmente. Com'era Roma?»
«Sempre splendida.» sibila lui prestandomi attenzione.
«Chi è questa bellissima donna?» chiede.
Michele si schiarisce la voce.
«È la mia donna.»
Che onore.
Il fratello si avvicina e mi prende la mano, baciandola.
«Piacere, Leonardo.»
«Piacere mio, Dilara.»
Mi sorride.
«Da quanto tempo sei qui?»
«Circa due giorni.»
«Ottimo, vivrai qui?»
«A quanto pare sì.»
«Lei è la mia donna.» ripete Michele.
«Vi siete sposati a mia insaputa?» ridacchia Leonardo.
«Ed io non sono stato invitato al matrimonio?» continua.
«Ci sposeremo quando lo deciderà Dilara.» aggiunge Michele.
«Il tuo viaggio è terminato. Non hai trovato una donna?» continua.
«A Roma ci sono indubbiamente belle ragazze, ma...nessuna mi attrae particolarmente.» dichiara Leonardo.
«Avrai la tua donna anche tu.»
Michele gli dà una pacca sulla spalla, per poi uscire dalla veranda con Massimiliano.
Leonardo si siede sul divanetto e mangia un croissant.
«Mh, ancora caldi.» dice gustando.
«E quindi tu sei il fratello minore?» chiedo con una punta di curiosità.
«Sì, sono più piccolo di due anni.»
«E Michele è il capo famiglia.»
«Esatto. Sei ben informata.»
Mi fa un occhiolino, con un ghigno.
Michele ritorna in veranda.
«Dilara, oggi andremo un po' in giro per la città.»
«Va bene.»
«Così ti svaghi un po'.»
Annuisco semplicemente.
Finita la colazione, mi alzo dal divanetto e sento gli occhi di Leonardo puntati addosso a me.

|parte la canzone: "On me" di Oliver Davis.|

Usciamo dalla villa ed entro nel Porsche di Michele.
Noto un Range Rover. Presumo sia di Leonardo.
Nel tragitto, sento gli occhi di Michele puntati sulle mie cosce.
Poi mi guarda in faccia.
«Non dare troppa confidenza a mio fratello.»
«Perché?»
«Vuole provarci con qualsiasi donna.»
Lo guardo negli occhi, poi ritorno a guardare dritto a me, sulla strada.
«E ti ricordo che sei la mia donna.»
«Mi hai comprata?»
«In un certo senso.»
«Sono solo un affare quindi.»
«Sei la mia donna, cazzo.» accelera.
«Vai piano.»
«Devo per caso ricordarti che ieri abbiamo scopato?»
«Lo ricordo benissimo.»
«Appunto, sei stata tu a volerlo per prima, non ti ho obbligata.» dice guardando la strada con uno sguardo freddo.
«Sì, è vero. E quindi?»
«Quindi, sei mia.»
Ingoio un groppo di saliva, guardandolo.
Lui accelera ancora, non distogliendo lo sguardo dalla strada.
«Smettila, vai piano.»
«Devo andare un attimo al club di ieri.»
«Cosa ci vai a fare?»
«Devo chiudere un affare.»
Sbuffo.
«Ma di che affare si tratta? Spiegami. Voglio saperlo.»
«Non ti riguarda.»
«Sono la tua donna o no? Pretendo di saperlo.»
Lui mi guarda per un attimo poi ritorna a guardare la strada.
«In genere noi ci occupiamo di spaccio di droga, traffico d'armi, gestione degli appalti...ma io voglio controllare il territorio.»
«Per denaro fate tutto questo?»
«Sì, ah e...sfruttamento della prostituzione.»
Io rimango in silenzio.
Questo mondo mi fa schifo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 02, 2022 ⏰

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