Rimanemmo a leggere le notizie per un'altra buona mezzoretta, aveva ragione la mia migliore amica, non era successo niente di interessante. Mentre sistemai in una pila le riviste mi accorsi di una cosa, una cosa mancante: il New York Times. C'era qualcosa che Holly voleva nascondermi.

«Mi stai nascondendo qualcosa?» cercai di sembrare calma in un primo momento.

«No, perché pensi questo?» mi rispose abbastanza confusa. O non sapeva veramente di che cosa stessi parlando, o era veramente brava a mentire. Se non la conoscessi sarei sicuramente optato per la seconda

ma conoscendola opzione sapevo benissimo che era veramente una frana a mentire.

«Ti rinfresco la memoria con una sola parola: New York Times » all'udire di quelle tre parole divenne paonazza e non sembrò più tanto disorientata.

«Quindi te ne sei accorta?» disse tranquillamente

«Direi di si, spiegarmi il perché?» non tardò la risposta.

«Posso spiegarti, in realtà fa ridere come cosa. Appena uscito dal giornalaio con la nostra bella rivista in mano, ho incontrato un'oca e ha iniziato a seguirmi» sì, mi stava mentendo.

«Un'oca? Una New York?» chiesi dandole corda.

«Sì» rispose troppo in fretta e se ne rese conto da sola per questo aggiunse: «Deve essere scappata da un circo, mi ha seguito fino a casa tua, quando stavo per entrare me l'ha rubata e ha iniziato a mangiarla.» cercò di continuare la farsa ma con scarsi risultati, era arrivata a sostenere che era presente anche un drago. Sì, quelli che sputano fuoco.

Finito il racconto dettagliato della sua avventura dall'edicola a casa mia si arresta all'evidenza. Si avvicinò alla sua borsa ed estrasse la tanto attesa rivista.

L'unica cosa che mi disse fu: «Mi dispiace» mi bastò leggere il titolo in prima pagina per capire il perché fosse tanto dispiaciuta. Forse sarebbe stato meglio il drago.

NOTIZIA DELL'ULTIMO MOMENTO!

Avvistati insieme i due modelli di fama internazionale: Blake Moore e Michelle Ortiz.

Per un secondo, un impercettibile millesimo di secondo, mi si bloccò il cuore. Riprese a partire e incominciai a leggere l'articolo.

Ieri domenica 2 ottobre, sono stati avvistati a Los Angeles i due modelli in voga del momento (allegate foto qui sotto). Che siano diventati intimi? Che Blake è già dimenticata dell'ex Rebecca Thompson? O che sia un qualche tipo di tentativo di vendetta da parte della Ortiz?

Quel che è certo è che in questo momento non abbiamo ancora conferme da parte dei due. Di cattivo gusto però che Blake lasci la Thompson a poche settimane dall'incidente e che si rifaccia subito una vita con la nemesi della sua ex, si sà tra le due non è mai buon scorso sangue!

Questo è tutto quello che sappiamo per oggi, saluti alla prossima.

Posai il giornale e tirai un sospiro. Non era possibile. Mesi e mesi a organizzare il nostro futuro per poi essere lasciata per messaggio, poi come se non fosse successo nulla uscire con l'unica persona sul pianeta con la quale non doveva avere a che fare.

Ho sempre saputo che stava con me solo per la fama, ma ogni piccola di me sempre sperato non fosse aveva solo per quello, aveva sperato che almeno un pochino mi ammasse.

Ora però avevo la conferma a tutti i miei dubbi.

«Vieni qua Becca, lui non ti merita» mi accolse in un caloroso abbraccio e continuando disse «guarda il lato positivo, almeno ora i tuoi figli non avranno le orecchie a sventola.» scoppiò a ridere, sapeva sempre come farmelo fare.

«Non saranno nemmeno vegani» aggiunsi io.

«Ma con che razza di mostro stavi?» sembrò parecchio scandalizzata dalla scoperta appena fatta.

«Adesso vai di là in salotto e ti riposi, mentre ti preparo una bella cenetta» cena? Guardai l'orologio e quest'ultimo segnava le 19.47 , un'altra giornata era quasi terminata.

Mi alzai dal mio letto dopo un'eternità di tempo, non mi ricordavo quasi più com'era fatta casa mia. L'unica stanza che ormai conoscevo a memoria era la mia camera da letto.

Prima di andare in salotto mi fermai in bagno per rinfrescarmi, ma nello specchio vidi qualcuno. Qualcuno che non riconoscevo di più.

Guardai con attenzione il mio viso, per le persone forse non era cambiato nulla, forse solo potrebbe voler detto sulla era presente una cicatrice guancia sinistra. Per me no. Era cambiato tutto, ero cambiata io.

Con quella cicatrice non solo avevo perso il lavoro e avevo un ricordo indelebile di quella serata, ma avevo anche perso me stessa e la mia identità.

A riportarmi alla realtà fu il suono del campanello.

«Vado io» dissi. Non l'avessi mai fatto, quello era l'inizio di una tortura che sarebbe per molto tempo.

Spiacevoli InconvenientiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora