2° Eroe

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Mi fermai davanti lo specchio, cercando di domare dei ciuffi ribelli.

Presi di corsa lo zaino e mi affrettai ad avviarmi verso la scuola, essendo in ritardo.

Dopo ore e ore di lezione finalmente andai verso la mensa, dove mi aspettava la mia migliore amica Helena.

Passavo sotto le colonne dei portici del giardino del liceo quando qualcuno si fermò davanti a me, impedendomi di proseguire.

"Eccola qui, la nostra cara e povera puttanella.."

Jonathan Clark si avvicinò a me, ghignando mentre i suoi amici dietro di lui ridevano.

Alzai gli occhi al cielo.

"Vai via ora, fammi passare."

Non c'era più nessuno lì fuori, erano ormai tutti dentro.

Feci un passo verso sinistra ma si mise davanti a me, bloccandomi. Sollevò le sopracciglia, e il suo ghigno diminuì.

"Ouh, ti permetti di usare questo tono? Con me?"

Deglutii, guardando dei sassolini alla mia sinistra.

"Come sta il tuo caro papino dietro le sbarre? Deve stare davvero male.."

Il mio battito accelerò, quando mi ricordai che era tutta colpa sua se non avevo più un padre. Il suo di padre, ovvero Dennis Clark, mandò in prigione il mio, incastrandolo.

"E la tua bellissima mammina? Con tutte le pasticche e le canne che si fa, ormai rimarrai senza di lei. Rimarrai da sola.."

Mi pizzicarono gli occhi, ma ebbi comunque la forza di guardarlo negli occhi, con più odio possibile.

"Poverina, mi dispiace così tanto.."

Finse un broncio spingendo la testa di lato per poi scoppiare a ridere malignamente seguito dagli altri ragazzi.

"Vedo che ti sei truccata, oggi. Fai comunque schifo, non ho mai visto una ragazza più orribile in vita mia. Persino una balena è più magra di te. Oh si, lei è assolutamente più sexy."

Sentii una lacrima scendermi sulla guancia, bagnandomi il viso.

"Siete d'accordo?"

Si girò verso i suoi amici che annuirono continuando a ridere.

"Quanto mi dispiace. Sola, orfana, e brutta da fare schifo. C'è qualcuno peggio di te?"

Ormai il mio viso era completamente bagnato, le lacrime scendevano interrottamente e finivano nella mia bocca, lasciandomi un salato sapore sulle labbra. Il cipiglio tra le sopracciglia non abbandonò mai la mia fronte.

"Come puoi dire questo. Sei una persona orribile, sei tu a fare schifo a me."

La sua espressione cambió, ad un tratto mi spinse contro gli armadietti facendo cadere i libri, sbattei la testa la quale cominciò a pulsarmi.

"Stai zitta, troia! Perché non ci vediamo nel mio letto stasera, eh? Magari lì puoi migliorare un po'. Così posso farti vedere chi comanda.."

Mi prese per il colletto della camicietta mentre cercavo di allontanarlo senza risultati, e mentre lui scoppiò a ridere.

"Adesso basta, Clark."

Jonathan si girò allontanandosi da me e andando verso il ragazzo che aveva appena parlato.

"Styles..! Ma che piacere vederti, vuoi unirti a noi?"

Ghignò di nuovo indicandomi sorridendo e lanciandomi un'occhiata veloce.

"Vai a sfogare le tue cose da un'altra parte, lascia stare questa ragazza o dovrai vedertela con me, con noi.."

Il riccio indicò gli altri quattro ragazzi dietro di lui.

Jonathan divenne serio in volto e dopo averlo guardato per un po' negli occhi indietreggiò sorridendo e facendo segno agli altri del suo gruppo, se ne andarono.

Io ero ancora per terra, dopo la spinta di Jonathan. Presi i miei libri e mi alzai dopo essermi asciugata le lacrime.

Mi avvicinai a lui.

"Grazie davvero, Harry."

Lui semplicemente annuì, sorridendo dolcemente. La campanella suonò mostrando diversi studenti che cambiavano aula.

"Ora devo andare.."

Indicai dietro di me con la mano e imbarazzata mi girai iniziando a camminare. Ma venni fermata da lui che si affiancò a me, entrando nella mia stessa classe.

"Hai da fare, stasera?"

Corrugai la fronte confusa, chiedendomi il perché della domanda e il perché del fatto che stesse parlando con me. Cosa che non faceva mai.

"N- no. Perché?"

Ci sedemmo ai nostri banchi,vicini.

"Mi sarebbe piaciuto uscire con te."

Spalancai gli occhi, e cominciai a dire cose a caso gesticolando.

"Con me? Vuoi uscire, con me?"

Lo guardai mentre sollevò le spalle e sorrise dolcemente.

"Sì."

"Ma voglio dire mi hai vista? Perché dovresti volere uscire con una come me?"

"Perchè per me non fai assolutamente schifo, sei molto bella. Molto più che bella, in realtà."

Arrossii. Si grattò la nuca facendo una risatina.

La sua espressione cambiò diventando preoccupata, vedendo il mio broncio.

"N-non ti va? Possiamo uscire un' altra volta se magari non hai voglia..Dovevo parlare con te di una cosa importante, ma se-"

Lo bloccai ridendo, per il suo balbettare.

"No no, va benissimo davvero. Mi piacerebbe uscire con te, stasera."

Un ampio sorriso si creò sulle sue labbra.

"E domani?"

"Anche domani." Sorrisi.

"E dopo domani?"

Sussurrò al mio orecchio sorridendo , quando il nostro insegnante ci guardò male.

"Anche tutta la settimana."

Sussurrai anche io, quando incrociò i suoi occhi nei miei. Mi girai dall'altra parte mordendomi le labbra e ricominciando a respirare normalmente.

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