Akamanto

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SCOOP -Cappuccetto rosso sgozza scolari seduti al gabinetto-

Ora, se cominciate a ridere già adesso siete segnati, perché sì, Akamanto è un fantasma che ammazza persone che sono al cess... Gabinetto.

«Ma che problemi ha?»

vi chiederete. Non lo so, sicuramente tanti, ma meno dei miei, questo poco ma sicuro *Cof* *Cof*. Akamanto viene rappresentato come un tizio avvolto in un mantello rosso da cui deriva il nome, che appunto significa proprio "Mantello rosso" (*fantasia è uscita dalla chat*).

L'Akamanto è noto per stuzzicare le sue vittime con domandine psicologiche stressanti. Ma attenzione, ciò non implicherà sul tipo del vostro bisognino (non facciamo gli sporcaccioni su), ma sul tipo di carta igienica. Sì, l'Akamanto si presenterà a voi come un tizio che non sa farsi gli affari suoi, che domanderà con vocina da psycho:

«Vuoi la carta blu o la carta rossa?».

In realtà è una domanda trabocchetto, perché la risposta che darete è in realtà un pass verso morte certa.

*Plin plon* «Benvenuti gentilissimi signori e signore sullo Shinkansen diretto verso un dirupo. Speriamo che il vostro ultimo viaggio sia di vostro gradimento. Se siete fra quelle persone che avevate creduto che questo fosse un treno diretto per Hogwarts, vi regalo una presa per i fondelli e una risata sincera. Bon voyage!».

(Per chi non sapesse cos'è lo Shinkansen: NO PROBLEM, è un treno ad alta velocità giapponese che può arrivare fino a 320 km/h).

Chi risponde rosso verrà infatti scuoiato della sua stessa pelle, il sangue suo sangue verrà sparso ovunque e andrà a ricoprire la vittima proprio come un mantello rosso.

Chi risponde blu invece il sangue verrà aspirato completamente dal suo corpo, rimanendo stesso a terra, morto, e con il corpo completamente cianotico.

Riassunto accurato: sarete fottut... Spacciati.

L'unico modo per salvarsi (Ma questo non esiste sempre, poiché esistono diverse versioni della leggenda) sarebbe quello di rispondere alla domanda con:

«Non mi serve carta, grazie» (il grazie con la virgola è fondamentale)

e condannarsi a rimanere sporchi per tutta la giornata.

Non vi salti mai in mente di rispondere con un diverso colore tra i due proposti! Diventerebbe un altro biglietto che vi condurrà dritti dritti verso la vostra morte (stavolta non un dirupo, ma in un cratere di un vulcano attivo).

Si narra infatti che una persona, dopo aver risposto "giallo", sia stata spinta in faccia l'acqua sporca del gabinetto, fino a quando questa soffocò, lasciandoci le penne (una fine di m... In tutti i sensi...).

Inoltre, chi proverà a farsi furbo, portandosi dietro un rotolo di carta, pieno di orgoglio per essere riusciti a pianificare un piano meglio di James Bond (o Loid Forger, se siete degli otaku), questo sparirà magicamente, prima che possa essere utilizzato e mandando il vostro orgoglio personale in fuffa.

In qualunque modo voi vi ingegnate, sarà impossibile scampare alla domanda frustrante.

Ma chi è in realtà l'Akamanto?

Anche qui ci sono diverse versioni (i giapponesi proprio non sanno decidersi, eh?), c'è chi afferma che l'Akamanto sia in realtà un pericoloso killer (e fin qua, anche l'idiota degli idioti ci sarebbe arrivato) che indossa un mantello rosso e una maschera. Altri dicono che sia uno spirito assetato di vendetta, altri addirittura credono che sia tutto dovuto a uno spiritello maligno (Yokai) chiamato Kainade. Ma nella maggior parte dei casi è proprio un uomo dal volto emancipato che si nasconde nella cabina accanto a quella della vittima, generalmente la numero quattro. Dovete sapere che il numero quattro in Giappone è considerato come un segno di sfortuna, talvolta addirittura demoniaco, perché "quattro" e "morte", sebbene scritti con ideogrammi diversi, si leggono con lo stesso suono, "shi", e perciò viene considerato strettamente collegato alla morte. Infatti, non sarà raro veder comparire questo elemento in storie, film e videogiochi giapponesi dell'orrore (sarebbe praticamente come il nostro Venerdì 13).

Solitamente l'Akamanto attacca alunni, di cui ne va ghiotto. Il suo ambiente preferito sono i bagni delle scuole, ma ciò non significa che ami infestare anche bagni pubblici o di uffici, basta solamente che ci sia più di una cabina, o meglio, che esista una quarta cabina.

Insomma, l'Akamanto prende diverse sfumature in base a dove si racconta la sua leggenda, ma, se come me, dopo aver sentito questa storia vi rifiuterete dal principio di andare in bagno nonostante l'attacco di diarrea che vi sta per venire, benvenuti nel mondo dei seri problemi mentali (non sarete soli, ci saró anch'io, e vi terrò la manina se ne avrete bisogno <3).

*L'autrice si scusa con i lettori per avergli provocato grossi traumi* *Fa un inchino*
«Sumimasen, davvero».

*L'autrice si scusa con i lettori per avergli provocato grossi traumi* *Fa un inchino*«Sumimasen, davvero»

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