Okiku

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SCOOP-Lavapiatti viene gettata in un pozzo, ecco la Samara Morgan orientale-

Okiku è un nome proprio giapponese che significa "fiore del crisantemo". E' la storia di una servetta che smarrì un piatto preziosissimo, facente parte di una collezione di piatti dal valore inestimabile.

CURIOSITA': se siete fan di Doraemon (io ci sono cresciuta con Doraemon) avrete sicuramente già sentito la storia che la vostra giullara (si dice così? Oppure giullaressa? Ma specialmente esiste? Boh) favellerà. In una delle puntate infatti, viene narrata da Gian, durante un pigiama party. Avete presente Gian? Dai il panzone che cantava stonatissimo, peggio dei karaoke estivi che si organizzano nei bar. L'episodio si chiama "Doraemon e la fiamma della paura" vi lascio il link qui, se volete guardatelo pure. Ovviamente la storia è un po' differente e specialmente incompleta, ma è comunque interessante e carina da ascoltare.

https://www.youtube.com/watch?v=09JmKM-9p-s

Okiku visse nel periodo Edo (1603-1868 circa) lavorando come lavapiatti al castello Himeji o "Castello dell'airone bianco" come diremmo noi italiani. Si spaccava letteralmente di lavori, salendo scale e scendendole come una pazza. Ma guardiamo il lato positivo: possedeva di quei muscoli delle gambe che farebbero invidia addirittura a The Rock in persona. Fatto sta che oltre a essere palestrata da far paura, Okiku era davvero carina, tutti i suoi lineamenti erano perfetti, nonostante le occhiaie da panda che aveva sotto gli occhi. E ovviamente, cosa potrebbe mai far accadere tale bellezza in una comunità governata da uomini potenti? Esatto: arriva il porcellone di turno. Fu così che un attendente del padrone del castello, se ne invaghì talmente tanto che prese a corteggiarla. Il suo nome era Aoyama, nonché il figlio del produttore di Baci Perugina di quell'epoca. Così, prese ad adularla a suon di cioccolatini e frasette imbarazzanti. Ad esempio:

«Hey bambola, ti va di vedere i miei muscoli?».

Scelta più che sbagliata, considerando che sotto quel kimono, Okiku possedesse due prosciutti enormi e muscolosi.

Ma Okiku non era interessata, trovava Aoyama un vero e proprio scassatore di balle di fieno per eccellenza, già disgustata per la sua faccia, che sembrava essere stata chiusa in un'anta di una credenza per sedici volte consecutive, ma specialmente per i suoi flirt a dir poco imbarazzanti. Sì avete presente? Quelli che certi maschioni dicono alle ragazze credendo di riuscire a rimorchiare, ma alla fine non riescono ad accalappiare neanche un sasso. Proprio quelli. In quanto ai Baci Perugina non aveva nulla di dire, insomma: CHI DIAVOLO RIFIUTA I BACI PERUGINA?!

Così Aoyama, innervosito per i suoi continui rifiuti, ideò un piano per farla cadere ai suoi piedi: prese un piatto da un servizio di dieci molto prezioso e lo nascose. Poi andò da Okiku e la informò della notizia. Subito la ragazza, mise in moto i suoi incredibili muscoli e cercò disperatamente in tutto il castello. Sapeva perfettamente che la perdita di anche solo un piatto di quel servizio era punibile con la morte e perciò, essendo la diretta interessata, nonché la lavapiatti di maggiore importanza fra tutte le altre serve, doveva trovarlo assolutamente.

Aoyama, che intanto si godeva la disperazione della povera Okiku, le promise che non avrebbe detto nulla al padrone se solo lei avesse accettato di sposarlo. Okiku rifiutò per l'ennesima volta e così Aoyama, carico di rabbia, la fece battere dai suoi uomini con una spada di legno e poi l'appese sopra al pozzo nei giardini del castello. La torturò per tre giorni consecutivi, immergendola nell'acqua di quest'ultimo e poi facendola battere di nuovo dai suoi uomini.

In tutto questo il padrone stava cantando a squarciagola "I am see Hey!" nella sua stanza, mentre il piattino se ne stava comodo comodo sotto le assi di legno della sua stanza.

Dopo l'ultima tortura, Aoyama chiese a Okiku di sposarlo, ma al suo ennesimo rifiuto, la colpì stizzito con la katana e gettò il corpo nel pozzo.

Ehehehe caro Aoyama, credevi seriamente di passarla liscia? Assolutamente no, perché dopo aver recuperato il piatto e averlo sistemato nel suo posto, il fantasma di Okiku riemerse tutte le notti dal pozzo, manco fosse Samara Morgan, con i capelli neri bagnati e incollati al cranio, il volto pallidiccio e gli occhi infossati. E con disperazione, cominciava a contare:

«Un piatto, due piatti, tre piatti...»

«STELLA»

«...quattro piatti, cinque piatti, sei piatti...»

«Daje Okiku, perché non sai le regole di "Un due tre stella"?»

«...sette piatti, otto piatti, nove piatti... Dov'è il decimo? Dov'è il decimo?».

Alla fine della conta, Okiku lanciava un grido da gelare il sangue e tornava nel pozzo, per poi riemergere la notte successiva.

Si narrava che chi ascoltava la conta dei piatti a metà, fino al cinque, si ammalava gravemente, chi invece la ascoltava completa, fino al nove, moriva direttamente (l'ho sempre detto che la matematica è malefica...).

Lo stesso Aoyama morì, subito dopo aver visto il fantasma seduto sul bordo del pozzo e udito la sua conta (non so voi, ma io godo molto per tutto questo).

Il padrone del castello dunque, al quale gli erano state regalate delle cuffie d'oro nelle quali venivano riprodotte a tutto volume canzoni di Miku Hatsune (una Vocaloid giapponese, ma questa è un'altra storia), dopo esser sceso da pero, o meglio, dall'albero di ciliegio (Sakura in giapponese) e aver scoperto che mezza della sua servitù era morta e mezza era in preda a una febbre potentissima, decise di porre fine alla matematica di "Samara fake". Chiamò al castello un monaco buddista e lo incaricò di pregare per l'anima della ragazza, affinché se ne andasse. Così quella stessa notte, il monaco si posizionò in giardino, davanti al pozzo e cominciò a pregare per Okiku. Quando il fantasma emerse dalle acque del pozzo e cominciò a contare, al "nove" smise di pregare e gridò:

«Dieci!».

Subito sul volto del fantasma, apparve un sorriso sollevato, felice di sapere che il decimo piatto era stato ritrovato. Dunque tornò al pozzo, rientrò in esso e da quella notte non si fece più vedere, dopo aver finalmente ritrovato la pace.

Okiku è uno di quei rari fantasmi che ha rotto il legame che la teneva ancorata al mondo, e quindi è probabile che non sia più considerata uno Yurei, anche se non si è del tutto sicuri. Infatti, la gente teme ancora la sua storia, specialmente se si trova nei paraggi del castello Himeji, ancora in piedi tutt'oggi.

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