Cousins, sono tornata

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Qui a Cousins ogni volta è una scoperta per me.
Ogni estate questo posto mi lascia ricordi indimenticabili.
Indelebili.
Ed ogni volta che ne finisce una, so di per certo che l'anno successivo tornerò sempre qui.
Dove il cuore batte un pò di più.
Ogni anno un pezzetto di me si insedia qui.
È da quando ho memoria che ad ogni 26 agosto per me è un'usanza lasciare qui qualcosa di mio.
In un posto che abbia significato qualcosa di importante in quell'estate.
Come il fiocco giallo che avevo appeso sull'albero a casa dei Fisher il giorno dei miei 6 anni che chiudeva il pacco regalo con all'interno il mio compagno di mille avventure piggy, il mio maialino peluche, senza il quale non riesco a dormire.
Nessuno l'ha mai spostato da lì.
O come l'incisione delle lettere J, B, S, J e C sulla ringhiera in legno che porta fino alla spiaggia.
Fatta proprio l'anno scorso.
Chiaramente non sono lettere a caso e non è neanche così difficile arrivarci.
Sono iniziali.
Dei nomi di ognuno di noi figli dei Conklin e dei Fisher.
La B sta per Belly, o Isabel, la mia sorellina.
Siamo un pò come il cane e il gatto, ma è la prima persona dalla quale vado per parlare.
Quest'anno soprattutto.
È cresciuta.
Fisicamente e mentalmente soprattutto.
Nonostante abbiamo soltanto due anni di differenza, sentivo che avesse una maturità inevitabilmente diversa dalla mia.
Lei è timida, impacciata e irrazionale.
Io sono estroversa, sfacciata e schietta.
E nonostante siamo una l'opposto dell'altro, io preferirei definirci con il termine "complementari".
Nessuna delle due sarebbe ciò che è se non ci fosse l'altra.
La S sta per Steven, il mio fratellino.
Certo, ci passiamo soltanto un anno, ma per me sarà sempre il mio piccolo fratellino.
Un pò rompipalle, ma gli voglio un bene indescrivibile.
Mi dava la colpa di cose che faceva lui da piccolo e chiaramente Laurel, ovvero nostra mamma che io chiamo sempre per nome senza un vero e proprio motivo se non per vedere la sua faccia irritata subito dopo, gli dava sempre ragione perché io ero la sorella maggiore ed altre scuse varie.
Anche se avrete inteso completamente l'opposto da ciò che ho appena detto, io amo mia mamma più della mia stessa vita.
Dovrebbe lasciarci un pò più liberi a mio parere, anche se questo è ciò che dicono tutti i figli dei propri genitori, ma tutto sommato non ci possiamo proprio lamentare.
La colonna di mia madre è Susannah, la sua migliore amica dai tempi del college.
È da lei che ogni estate andiamo a distruggere casa.
Ci ospita sempre volentieri e ci tratta come se fossimo suoi figli.
Susannah mi è sempre stata vicino in ogni momento.
Sia per le cose belle che soprattutto quelle brutte.
Io la considero come una seconda mamma.
E i miei fratelli come me.
La J sta per Jeremiah, o come lo chiamiamo noi Jere.
È sempre stato il più esplosivo.
È lui che trascina tutti a fare cazzate.
Divertenti però.
Ha un cuore d'oro ed io amo il suo essere sempre leggero.
Non superficiale.
Leggero e allegro.
E poi la C sta per Conrad.
Il più grande di tutti.
Praticamente possiamo quasi dire di essere gemelli.
Siamo nati a 3 giorni di distanza.
Abbiamo quasi 17 anni.
Laurel e Susannah ogni anno ci fanno vedere le foto di quando entrambe avevano il pancione.
È stato il mio primo amico e confidente.
Non nego di aver provato qualcosa per lui diversi anni fa, ma poi quando mi è passata e gliel'ho detto siamo entrambi scoppiati a ridere.
Ci tengo a specificare che ero ubriaca in quel momento.
Mi prende tutt'ora per il culo.
La scorsa estate non faceva altro.
La voglia di dargli un pugno in faccia era tanta, ma sono fiera di me per essermi sempre trattenuta.
Adesso il mio posto da ammiratrice di Conrad è passato a mia sorella Belly e devo dire che insieme potrebbero funzionare.
E per finire la J è l'iniziale del mio nome, ovvero Juliette, o come mi chiamano tutti
"Julie"
Sento urlare da Jeremiah una volta essere uscito dalla porta raggiante come ogni anno.
Corre verso di me, stringendomi subito in un'abbraccio che sapeva di mancanza
"Quanto sono contenta che siate qui, ragazzi. Mi siete mancati un sacco"
Lo imita Susannah che esce dalla porta sorridendo più che mai
"Sei sempre più bionda Susannah"
Le dico io prima di correre ad abbracciarla
"E tu sei sempre più mora, invece"
Dice lei staccandosi un attimo dall'abbraccio guardandomi meglio, per poi riunirsi a me e sussurrarmi nell'orecchio in modo da non farsi sentire da nessun altro
"E anche sempre più gnocca la mia ragazza"
"Susannah!"
La rimprovero io scherzosamente
"È più mora perché è tinta"
Dice quel demente di mio fratello Steven
"Ti piacerebbe. Tutta natura. La tinta è quella che hai tu"
Risposi, ricevendo in cambio un dito medio da parte sua.
Mentre Jere iniziava a prendere le nostre valigie vidi avvicinarsi lui
"Come sei alto, Conrad"
Gli disse mia mamma immediatamente, prima di riservargli un abbraccio.
Salutò Steven, Belly e poi si avvicinò a me quasi con faccia impassibile.
Non era molto da lui, pensai.
Poi, però, lo vidi sorridere guardandomi e mi tranquillizzai, sorridendo anche io
"Ciao, Connie"
Gli dissi, chiamandolo con il soprannome che più odiava.
Facendogli girare gli occhi, ma facendolo sorridere allo stesso tempo
"Ciao, Giulietta"
Disse lui, chiamandomi con il soprannome che più odiavo.
Che poi neanche è un soprannome, ma una storpiatura.
Gli diedi un pugno amichevole sulla spalla come risposta
"Ti preferivo con gli occhiali"
Mi disse, usando un tono ironico, al che lo imitai
"Anche io a te"
Facendo riferimento al fatto che fino all'anno precedente entrambi portavamo gli occhiali e adesso non più.
Lui in risposta iniziò a scompigliarmi i capelli, al che io lo guardai male.
Sapeva quanto lo odiassi
"Hey, hey, hey"
Chiamò l'attenzione di tutti Steven
"Non credete che sia l'ora del... Tuffo di Julie e Belly?"
Continuò, alzando la voce sempre di più, ricevendo il consenso da parte degli altri due.
Io e Belly ci guardammo ed iniziammo a correre per cercare di scappare prima che ci potessero raggiungere, ma il nostro piano fallì miseramente dal momento in cui Belly fu presa per le spalle da Jere e per i piedi da Steven ed io venni caricata a mò di sacco di patate da Conrad sulla sua spalla.
In qualche secondo arrivammo al bordo della piscina.
Fecero un mini conto alla rovescia e alla fine ci buttarono contemporaneamente in acqua.
Non l'avrei mai ammesso ad alta voce, ma amavo questa tradizione.
Che ormai facevamo, anzi, facevano, ogni anno.
Io e Belly risalimmo in superficie e ci scambiamo uno sguardo complice.
Avevo già capito dove volesse andare a parare e non la fermai, anzi
"Ah, che male alla caviglia"
Disse lei urlando leggermente
"Dai, veloci, datele una mano a risalire"
Le ressi io il gioco.
Poco dopo vidi che Conrad le si avvicinò e con la scusa lei lo buttò giù in acqua tirandolo per il polso
"Vai, sorellina"
Le urlai, ricevendo un pieno schizzo d'acqua in faccia da Conrad.
Che non mi frenai dal ricambiare, dando inizio ad una lotta d'acqua che terminai io dopo qualche secondo spingendolo giù sotto l'acqua dalle spalle, meritandomi nuovamente un bello schizzo da parte del ragazzo.
L'estate era ufficialmente iniziata.
Cousins, sono tornata

Spazio autrice
Ciao a tutti. Cercherò di non dilungarmi. Spero di riuscire ad avere sempre l'ispirazione per scrivere questa storia ed essere costante. Spero anche che questo inizio vi sia piaciuto. Datemi le vostre impressioni a riguardo, lasciando un commento e una stellina💕

Xoxo

G

Dove il cuore batte un pò di più, Conrad FisherМесто, где живут истории. Откройте их для себя