capitolo 7||Il ballo

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Continuammo a cucinare i noodles e appena furono pronti non è che li mangiammo, li divorammo e iniziammo a parlare.

-Aether, io ti ho detto chi mi piace, quindi avrei una domanda-

-Vai, dimmi tutto-

-A te piace qualcuno?-

A quella domanda la mia mente arrivò a conclusioni affrettate immaginandosi che se gli avessi risposto "si, tu" avrebbe ricambiato quel mio sentimento baciandomi e da quel bacio sarebbe stato l'inizio di una lunga vita insieme in una bellissima casa in montagna e la scena più impressa nella mia mente era quella di me e lui accucciati davanti al caminetto insieme ai nostri due figli (la maggiore, Lumine, aveva 7 anni e il minore, Venti, ne aveva 5) e mentre loro due dormivano noi guardavamo la tv in attesa del nuovo anno. 

Ma, purtroppo per me, tornai alla realtà e fui costretto a rispondere dicendo la verità ma allo stesso tempo mentendo.

-In realtà ci sarebbe una persona, è bella, simpatica anche se si reputa quasi sicuramente la più odiosa sulla faccia della terra ma che è la migliore abbia mai conosciuto. Questa persona è così fredda certe volte, ma è così gentile, la prima persona che lo sia mai stata con me probabilmente. Questa persona è fantastica, si meriterebbe il mondo e pure di più e il solo fatto che si reputi in quel modo mi fa andare fuori di testa, in senso negativo, e mi fa stare male. Certe volte muoio dalla voglia di urlare quanto è fantastica e che non deve classificarsi come odiosa solo per colpa di persone che non hanno voluto conoscerla e l'hanno perciò reputata così.-

-Come si chiama?-

-Il nome non ha importanza, non mi amerà mai come lo amo io. È preso da un'altra che però lo fa stare bene e finchè lui sta bene non mi importerà se quella felicità sarò  io a dargliela o meno, come non mi interesserà se saremo ancora amici o no. Tutto ciò che mi sta a cuore ora è la sua felicità-

Sentii il suo sguardo addosso. 

Mi sentivo in un certo senso più leggero ora che avevo detto ciò che pensavo, ma sapevo per certo che quel fardello me lo sarei portato dietro finchè non mi fossi dichiarato a lui. 

-Deve essere fortunata quella persona-

-Spero si senta così-

-Sicuramente-

Si alzò in piedi, accese il pc e mise una canzone, Yellow dei coldplay (se non va bene sceglietevela voi)

-Ti va di ballare?-

-Perchè no-

Fece un profondo inchino e mi tese una mano per aiutarmi ad alzarmi dal divano. La afferrai e mi strinse a se.

Sentii le sue mani scivolarmi lungo i fianchi, così io gliele misi sulle spalle e in seguito dietro al collo. Iniziammo a danzare spensierati guardandoci negli occhi. I suoi erano come due piccoli soli, di una tale bellezza che a guardarli troppo rimanevi incantato e non pensavi ad altro. Fu in quel momento che lo capii, che capii che la mia non era una semplice cotta, ma che ero perdutamente innamorato di quel ragazzo dai capelli verdi e gli occhi gialli, dal perfetto carattere e perfetto fisico, dal tocco caldo e lo sguardo freddo.

Tante volte durante quel ballo desiderai che le nostre labbra si sfiorassero, ma ciò non accadde mai.

(FINORA)

Ad interrompere quel così bel momento fu la sveglia che avevo messo sul telefono di Xiao. Appena la sentii corsi a mettermi le scarpe lasciando solo il povero Xiao.

-Devi andare?-

-Si, ma ci vediamo domani, forse, ma dopodomani sicuramente-

-Ciao-

-Ciao, bacini-

Appena fui fuori mi misi a saltare, ero così euforico che in vita mia mai avrei pensato di esserlo. Ero così felice che saltavo in aria ma allo stesso tempo non mi reggevo in piedi (e infatti caddi come uno stupido).


xiaother||My boyWhere stories live. Discover now