Il mio ex migliore amico

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Salutava da lontano, ma io lo ignoravo. Una, due, dieci volte. Finché, alla fine, ha smesso di salutarmi.

Sono sparito dalla sua vita come se non ci fossimo mai conosciuti, come se non fossimo mai stati migliori amici.

Si potrebbe pensare che io sia uno stronzo, e a volte penso anch'io di esserlo, ma la verità è che è stata una scelta molto difficile per me.

Conosco Jacopo dalle scuole superiori, dove abbiamo fatto immediatamente amicizia grazie alla nostra passione per la tecnologia, in particolare per l'amore che nutriamo per i videogiochi.

La prima volta che ci siamo visti al di fuori dell'ambiente scolastico Jacopo mi aveva invitato a casa sua, dove abbiamo giocato al suo videogioco preferito ─ che poi era anche il mio preferito ─ e da allora siamo diventati inseparabili.

Abbiamo giocato a così tanti videogiochi da averne perso il conto, abbiamo festeggiato tutti i nostri compleanni insieme, ci siamo iscritti a scuola guida e abbiamo esultato come dei pazzi quando abbiamo ottenuto la patente, mentre nel momento in cui abbiamo conseguito il diploma, grazie alla nostra irrefrenabile passione per i videogiochi, abbiamo addirittura deciso di tentare un colloquio di lavoro per un'importante azienda in cui tanto sognavamo di lavorare.

Siamo diventati colleghi, e all'inizio è stato fantastico lavorare l'uno accanto all'altro, mentre ora è diventato un incubo! Viviamo nello stesso paesino di merda e ogni mattina percorriamo le stesse identiche strade per raggiungere l'azienda in cui lavoriamo. Stesso parcheggio, stesso portone d'ingresso, e persino stesso ascens-

«Oh, merda! Sapevo che prima o poi sarebbe successo...»

«Cosa è succes- ah... sei tu.»

«Questo dovrei dirlo io.» disse Jacopo in tono acido, sedendosi a terra a gambe incrociate e appoggiando la schiena a una parete dell'ascensore.

Decisi di ignorare la sua affermazione e dopo un'alzata di spalle mi avvicinai al tabellone dell'ascensore, dove schiacciai varie volte il tasto del secondo piano.

«Siamo bloccati qui dentro, genio.»

«Bloccati?»

«Si, hai capito bene. Bloccati. Hai bisogno che ti faccia un disegno?» disse Jacopo, senza neanche degnarmi di uno sguardo.

«Ehi, non c'è bisogno che tu faccia l'arrogante...»

«Ah, fai lo stronzo e poi l'arrogante qui sarei io?!» disse Jacopo, alzandosi di scatto e fronteggiandomi.

«Senti, io... io non voglio litigare con te...»

«È un po' tardi per questo. Hai già deciso di farlo quando sei sparito dalla mia vita!»

«Tu non puoi capire!»

«E allora spiegami, Luke! Perché io non so cosa cazzo sia successo! Sei sparito così all'improvviso...»

«Io ti amavo, Jacopo! E ti amo ancora...»

«Dovevi parlarmene, cazzo!»

«Non sapevo come dirtelo, ma ho dovuto farlo... stavo rovinando la nostra amiciz-» le labbra di Jacopo si posarono dolcemente sulle mie, interrompendomi.

Dopo quell'inaspettato bacio ci staccammo e Jacopo sussurrò sulle mie labbra: «Quando usciremo da qui ti va di venire da me a giocare a quel nuovo videog-»

«Come potrei rifiutare?!» esclamai esaltato.

«Dopo però prendiamo le scale, eh!» disse Jacopo ridacchiando.

«Sono d'accordo!» dissi ridendo.

«Mi sei mancato, coglione!» esclamammo all'unisono, guardandoci negli occhi e scoppiando a ridere subito dopo.

Il mio ex migliore amicoWhere stories live. Discover now