Il ricovero.

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Appena mi sveglio mi sento chiedere come va la gamba. Ieri sera è stata una delle serate più belle della mia vita. Tornati dalla dottoressa papá aveva voglia di pizza, io no ma ho accettato comunque la sua proposta. Siamo andati in pizzeria e ho mangiato tutta la pizza, abbiamo chiacchierato tutta la sera anche con i gestori, che sono amici di papá e sono stata davvero bene. Mamma mi dice che l'ha chiamata la dottoressa ed è preoccupata e che vuole vedermi. Io non voglio andare. Io volevo andare a comprare il giornale, ovviamente allungando il percorso e fare dei giri inutili. In questi giorni sto passando troppo tempo in macchina e non consumo. Sono costretta però. Papá torna e questa volta viene anche Mary.
Sono nel suo studio e mi sta visitando. Sono agitata ma mi convinco che è una normale visita, tornerò a casa e mangerò il riso in bianco come avevo deciso. Invece la dottoressa mi dice che vuole ricoverarmi. Mi cade il cuore. Sento le lacrime che arrivano negli occhi, alzo lo sguardo e le mando indietro. Mamma dice che è d'accordo, papà no. Dice che ce la posso fare come ieri sera. Per cinque minuti discutono tra di loro come se io non esistessi, ma in realtá sono io la persona in questione. La dottoressa finalmente si accorge di me e mi chiede cosa penso. Cerco di convincerla a farle cambiare idea. Ne sa e, capisco che non posso manipolarla con frasi banali. Mi dice che mi arrampico sugli specchi. Non è vero. Papà insisite per portarmi a casa e la dottoressa dice che non vogliono devono firmare un foglio dove loro si prendono la responsabilità, perchè sono in condizioni di morte e l'Ospedale voleva fare qualcosa ma loro non gliel'hanno permesso. Mamma dice che non vuole firmare quel foglio, dice che è per il mio bene. Io sono combattuta, resto in silenzio come in tutti questi mesi e penso. Pro: finalmente trovo qualcuno che mi cura e posso uscirne. Contro: scuola, amici, vita sociale, giudizio degli altri. Io non ce la faccio più, mi sento scoppiare. Acconsento. Basta.
Mi pesa perchè deve registrare il ricovero.
32,1 kg.
Sono dimagrita di mezzo chilo rispetto a quattro giorni fa. La dottoressa è stupita, ma io di più perchè non pensavo di perdere così tanto nonostante ieri sera io abbia mangiato una pizza intera. Adesso il mio BMI (Indice di Massa Corporea) è di 12,7. Bassissimo. Deve essere minimo 19.
È più o meno mezzogiorno e un quarto e la dottoressa chiede se c'è un vassoio in più e mi porta in "Liberamente", una stanza della Pediatria proprio per le ragazze del DCA (Disturbo del Comportamento Alimentare). Dice che può venire anche mia mamma. Mi dice di mangiare la quantitá di pasta che voglio. Gnocchi al sugo. Muoio. Ok che sono patate ma uno c'è il sugo e due mi fa schifo. Ne mangio due o tre. Mi sento a disagio. La dottoressa mi guarda. Non ho mai mangiato con una persona che continua a guardarti. Basta. Mi dice di andare avanti, ne mangio altri due e mi lamento e chiudo la ciotola. Mi fa passare al secondo. Frittata. Non ha un bell'aspetto. Mi dice che posso mangiare solo un pezzo. Meglio, non posso mangiare così tanto. Inizio e mi dice che devo mangiare il pane. No, non posso. Accordiamo per un quarto. Pane, pasta...Beh ovviamente la verdura e due mandarini schifosi verdi. Mi dice che mi possono portare la mia frutta: almeno questo. Torno in camera, Mary e papà sono andati a casa a prendere le mie cose. Io sono stata messa in camera con una bambina di sette anni. Appena mi ha vista è venuta ad abbracciarmi e mi voleva prendere in braccio. Per me è un insulto. Non sa neanche parlare. Non voglio stare qui. Sto piangendo da circa quattro ore nelle braccia di mia madre. Sembra che io abbia lacrime infinite, penso a tutto e piango. Gli dico di chiamare lei la Silvia e le gemelle. Alla fine le chiamo io anche se non posso utilizzare il telefono, dice che più avanti posso. Ha paura che io vada a vedere dei siti in cui si confrontano le anoressiche e si mettono in testa strane idee, ma io non sono mai andata su quei siti, sapevo a mala pena la loro esistenza. Non posso utilizzare il bagno per due ore dopo i pasti. Una follia. Comunque chiamo prima la Silvia sul telefono di casa, mi risponde Francesco, le chiedo di passarmela e glielo dico. Ho chiamato prima lei perchè lei è stata la mia prima amica qui e anche se non conto più tanto per lei, è stata la mia infanzia e vorrei che sará la mia adolescenza anche se ora lei va al Linguistivo e ha nuove amiche. Le dico di dirlo anche alla Chiara e alla Penna. Poi chiamo anche le gemelle e parlo con la Morena. Sento che lei vorrebbe farmi tante domande al contrario della Silvia che capivo che era imbarazzata.
Arriva la dottoressa che era andata in chiesa, e becca me e papá che facevamo una piccola passeggiata. Cioè appena siamo usciti,lei è entrata e ci ha detto di tornare in camera e che io non posso fare il minimo movimento. Viene perchè devo andare a mangiare. Sono solamente le sei, non posso andare a mangiare. Ho finito, papá è stato con me, abbiamo parlato di Mary. Vorrei tanto sapere il suo BMI. Papá dice che devo mettermi subito a mangiare tanto ma la dottoressa gli rispiega che devo andare gradualmente, perchè non solo psicologicamente ma non ce la faccio neanche fisicamente. Papá vuole che guarisco subito, ma non è così semplice.
Adesso dobbiamo scegliere il menù, io voglio sempre la pasta o riso all'olio, se li devo mangiare mangio la cosa con meno calorie. Poi per la merenda frutta o yogurt, e continuo a scegliere formaggi leggeri o pesce.La dottoressa dice che per questa settimana va bene, ma dalla prossima più carne e cose del genere. Io non ci penso minimamente. Adesso mamma è andata da lei, è un sacco di tempo che sono lì dentro, boh chissá di cosa stanno dicendo.
Mamma e papà se ne stanno andando, io adesso leggo un pò. È da qualche minuto che vedo tutto sfocato. Sto per cadere. Papá mi prende. Chiamano subito un'infermiera. Mi dicono di mettermi seduta sul letto. Dicono che non ho forze e che sono stata in piedi tutto il giorno quando dovrei stare seduta. Io non sto seduta. Mi alzano il letto per il piede, deve circolare meglio il sangue. Mamma si offre di stare con me a dormire, ma io rifiuto. Papá si raccomanda di mangiare per non mettere il sondino. Mi addormento con Peppa Pig nelle orecchie.
Questo primo giorno è andato.

E benvenuto sia questo lungo inverno
se mai ci aiuta a crescere
a chi ha coraggio
e a chi ancora non ce l'ha

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