Luglio.

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È il primo luglio e gli esami sono finiti. Finalmente. Adesso arriva l'estate vera e propria. Sono finit anche gli allenamenti anche se ciò mi dispiace. A me piacerebbe allenarmi tutta l'estate. Da domani tutti i giorni a correre perchè non ci possono essere giorni in cui non faccio niente. Ho deciso che adesso vado a correre la mattina.

La cittá è morta. Ieri i duemila sono partiti per Rompeggio, le gemelle per il concerto dei One Direction in Svizzera e siamo rimasti io, la Sashi e Jack. Ora sono fuori con la Sashi. Abbiamo fatto un giro in centro ma è vuoto e c'è un caldo incredibile. Allora andiamo ai giardini delle elementari, dove abbiamo passato.tutti i pomeriggi della nostra vita dai sei ai dieci anni. Parliamo del passato, le dico che sono un pò di giorni che sto pensando a tornare bambina. Vorrei indietro la nostra bellissima amicizia con le gemelle e la Silvia. Lei mi dice che dovrei provare a chiedere scusa alla Silvia, ha ragione ma ho paura che non le accetti.

Sono un pò di giorni che non succede niente. Più che altro adesso esco sempre con la Nicole e la Martina, andiamo in piscina insieme, nulla di che.
Ieri sono andata a correre per due ore perchè adesso vado in piscina con Marco, Bernardo e la Magghy, tre miei amici della Colonia, con i quali ogni estate ci vediamo almeno una volta e andiamo in piscina. Dato che ci sto fino a questo pomeriggio non posso andare a correre. Ero quasi morta. Mi sono dovuta anche fermare due volte perchè non ce la facevo più. Dalle quattro alle sei, in cielo c'era un sole fortissimo, ma lo dovevo fare. Beh li sto aspettando e sono un pò agitata. È un anno che non li vedo e quest'anno non c'è neanche la Chiara perchè ha litigato con Berni. Mamma e papá non mi volevano mandare perchè dicono che non mangio niente, invece mangio ma solo frutta e verdura. Soni riuscita a convincerli. Ecco arrivano. Ci salutiamo e non c'è la Magghy. Cioè io devo stare tutto il giorno con due maschi. Così sembro una troia. Che vergogna. Spero che non venga nessuno che conosco. Cioè gli altri sono tutti a Rompeggio ma intendo quelli delle altre annate.
Entrambi mi dicono che sono dimagrita. Mi fa piacere perchè allora è vero.
Siamo a pranzo e siamo anche con altri loro amici. Parliamo. Io mi sono portata una pesca e due albicocche anche se ho promesso a mamma e papá che avrei mangiato la pizza. Non ci penso per niente. Marco mi minaccia che se non mangio qualcosa lo dice ai miei, tanto non ha il coraggio. Sia mamma che papá mi chiamano un paio di volte ma io ho risposto una sola volta. Chiaramente mi chiedono cos'ho mangiato e io mento. Marco è vicino a me e urla che non è vero. Sentono entrambi, mi chiedono qualcosa ma riesco a sviare. Non so se mi credono.
Sono circa le due e mezza e la Martina mi manda un messaggio chiedendomi se andiamo in piscina. Imvito anche lei, tanto li conosce e poi non voglio stare da sola. Poi non ho niente da fare e se torno a casa vado a correre e non voglio sentire i miei. Cerco di starci il meno possibile perchè ogni volta mi sento sotto pressione e osservata. Io non capisco. Ho solo cambiato stile di vita, non è detto che tutti quelli che si mettono a dieta poi diventano anoressiche.
La Marti viene, li saluta e niente loro vanno in piscina e dicono che ci aspettano. Noi entriamo dopo dieci minuti ma vogliamo stare nell'acqua bassa, a bordo piscina dove si prende il sole. Stiamo lá per un oretta e mezza a chiacchierare. La Martina mi chiede se voglio ancora dimagire, io le rispondo di si e lei mi dice che sono magra e sto bene così. Le dico che non è vero, non riesco ad accettare i complimenti ma in testa mia dico che non è ancora abbastanza vero.
Guardo l'ora, sono quasi le quattro e vado a salutare Marco e Bernardo. Loro mi salutano un pò malamente. Beh me ne frego, sto bene qui con la Martina. Sembra finalmente che abbiamo trovato la sintonia che avevamo fino a due anni fa. Mi mancava. Parliamo di libri, di esami, di musica, del passato..mi piace un sacco stare con lei. Spero davvero che torniamo amiche come prima.
Sono fuori, sono tornata a casa, ho mangiato con un interrogatorio e poi sono uscita con la Sashi e le gemelle. Come una volta.

È il 21 Luglio e tra pochi giorni la Silvia compie gli anni. Vorrei tanto essere con lei, come tutti gli anni della nostra vita. È appena tornata dalla Tunisia e le invio un messaggio chiedendole se la posso chiamare per dirle una cosa. Sono agitata. La chiamo. Le dico che vorrei fare pace con lei. Mi dice che anche lei vorrebbe. Non ci credo. Oddio. Sono felicissima. Finalmente.
La Mary mi ha invitata a casa sua, dove ci sono la Silvia, la Miriam, le gemelle, la Sashi e la Chiara. Porto su la Martina e la Miriam. Ci divertiamo un sacco, la Silvia ci racconta della sua fantastica vacanza e sono tanto felice per lei. Passiamo uno splendido pomeriggio e la sera resto a cena. Io non voglio perchè non mangerò quello che sua mamma cucinerá ma la Mary e le altre insistoni e mi convincono. Mamma non vuole ma, a mia volta, riesco a convincerla.
La Mary mi fa preparare dell'insalata e mi da anche la mozzarella mentre loro mangiano Pasta con la salsiccia, pizza e patatine. Vorrei tanto volerla mangiare anche io ma non posso. Devo essere forte. "If you can dream it, you can do it". Il mio motto. Se posso sognarlo, posso farlo.
Non voglio mangiare la mozzarella, fa ingrassare troppo. Ne mangio metá perchè la Marika insiste.

Oggi le gemelle, la Silvia, la Sashi e la Miriam vanno a Gardaland e mi invitano. Io chiedo a mamma. Mi dice di no, che non mangio e quindi non posso andarci. Dice che svengo sotto il sole senza mangiare. Uno non è vero che non mangio, due lo faccio tutti i giorni. Loro mi dicono che l'hanno chiamata anche loro per convincerla ma non ce l'hanno fatta. Quanto mi mancavano.
Io non le parlo. Mangio ancora di meno a pranzo. Mamma viene di sopra e mi dice cosa c'è che non va. Cerca di parlarmi. Mi dice delle cose che mi toccano e io piango, piango, piango. Lei cerca di dirmi che devo mangiare tranquillamente. Mi si spezza il cuore a vederla così. Mi chiede se è colpa sua perchè mi ha portata giù quando io non volevo, mi chiede se è colpa della Marta, le rispondo di no. Come lo fa a sapere? Mi dice che le mie amiche le hanno detto qualcosa ma non cosa. Le dico che non è colpa di nessuno.
Mi dice che mi porta in Ospedale.

Ma che splendore che sei,
nella tua fragilità.
E ti ricordo che non siamo soli
a combattere questa realtà.

Dentro quel vortice.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora