Capitolo 8

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THOMAS POV

Strinsi la presa sulla mia pistola mentre fissavo lo stronzo steso a terra con il mio solito sorrisetto.

-Dimmi un po' Jimmy...- mi chinai su di lui -...ti piace chiacchierare?- inclinai la testa di lato, fissandolo negli occhi.

Potevo sentire l'odore della sua paura, era terrorizzato, e faceva bene, quasi mi faceva male il dito per quanto volevo premere il grilletto e fargli saltare la testa.

-N-no signore, no- scosse la testa cercando di strisciare indietro invano, Bruce gli aveva già sparato alla gamba.

Risi, mi stava facendo innervosire.

-Ne sei sicuro Jimmy?- lo presi dalla gamba ferita e lo tirai verso di me facendolo urlare.

-...la prego non mi uccida- il coglione stava piangendo a dirotto, rendendosi ancora più ridicolo.

-Se fossi al tuo posto io non mentirei ad una persona come me- sorrisi ma lo stronzo piangeva così tanto che non riusciva a tenere gli occhi aperti.

Doveva vedermi, doveva guardarmi in faccia perché sarebbe stata l'ultima cosa che avrebbe visto.
Gli presi il viso con la mano stringendo la presa, sporcandolo del suo stesso sangue, e lo tirai verso di me.

-Guardami Jimmy- sussurrai -guardami bene negli occhi perché adesso ho perso la pazienza cazzo- ringhiai facendo si che lui aprisse gli occhi di scatto puntandoli nei miei.

-Conterò fino a 3, se non comincerai a parlare dirò ai miei uomini di tagliarti la testa così lentamente che riuscirai a restare in vita abbastanza da sentire ogni tuo muscolo spezzarsi sotto la lama- strinsi la presa sul suo viso tracciando con la punta della pistola una linea lungo tutto il suo collo, facendolo sussultare.

Lui mugolò lamentandosi ma non riuscì a muoversi più di tanto, Bruce l'aveva già conciato per le feste.

-Uno- lasciai la presa sul suo volto facendo si che mi guardasse dritto negli occhi, era pietrificato.

-Due- sorrisi malamente facendo un gesto verso uno dei miei uomini, che si avvicinò tirando fuori un coltello.

Lui sgranò gli occhi -va bene va bene!- esclamò.

Il mio sorriso si allargò mentre mi alzavo e tornavo a sedermi nella sedia su cui ero seduto prima.
Eravamo io, Bruce ed altri cinque nostri uomini, avevamo portato lo stronzo in uno dei nostri magazzini abbandonati per farlo parlare.

Poggiai i gomiti sulle mie ginocchia chinandomi verso di lui, ancora seduto a terra.
Feci un gesto con la mia pistola intimandogli di cominciare a parlare, l'idiota mi stava stancando.

-Due settimane fa...mi ha avvicinato un uomo della gang dei Carras, mi ha offerto diecimila dollari per rivelargli gli orari, le date e le posizioni dei nostri camion per i prossimi carichi di droga, ma ho rifiutato...- deglutì guardandomi finalmente negli occhi.

Corrugai la fronte.
Che cazzo avevano in testa i Carras? Pensavano di fottermi così facilmente?

-Continua- ringhiai.

-Loro...loro sono tornati da me, una settimana dopo, mi hanno minacciato dicendo che se non gli avessi fornito quei dati avrebbero ucciso tutta la mia famiglia...- la voce gli tremava, stava iniziando a dire la verità -...non avevo altra scelta Tommy mi dispiace te lo giuro!- esclamò pregandomi di risparmiarlo.

-Quanti ordini gli hai rivelato?- enunciai con tono fermo.

-Due...- mugolò -...quello di stasera e quello della prossima settimana- si rimise a piangere abbassando lo sguardo.

STREETS - a mafia love storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora