22 - Tutto è deciso

Mulai dari awal
                                    

La voce di mio padre arriva a rompere un silenzio che sembra ad ogni istante più teso.
"Leyla, lascia stare il tè, io credo che questa sera debba essere festeggiata come si deve, porta la bottiglia del raki e bicchieri per tutti".

Mi volto verso di lui allarmata, so bene cosa sta per fare."Babam, papà..."

Annuisce continuando a sorridere "Evet, sì lo so Sanem che avremo modo di festeggiare a dovere giovedì sera, ma in questo momento mi sento di condividere la gioia della nostra famiglia con Ayhan e Osman".

Si alza in piedi, riempie di liquore ciascuno dei piccoli bicchieri che Leyla ha disposto a tavola e alza il suo in un brindisi annunciando solenne ad Ayhan e Osman.
"Forza, festeggiamo insieme questa serata. Ragazzi vi voglio qui giovedì sera per il kiz isteme, la richiesta del consenso. Can Divit verrà a chiedere la mano della nostra Sanem e proprio prima che arrivaste abbiamo acconsentito a celebrare il matrimonio due settimane dopo. Brindiamo a questa unione, forza!"

Tutti i presenti si alzano con le espressioni più disparate stampate in volto. Mia madre sorride felice ed emozionata, Leyla sembra preoccupata mentre Ayhan è rimasta letteralmente a bocca aperta per la sorpresa. A colpirmi però è l'espressione di Can che, mentre porta alle labbra il liquore, lancia uno sguardo fiero verso Osman come a marcare un territorio che ha deciso di rivendicare come suo.
Non mi sento affatto a mio agio, ogni istante che passa mi sembra di sprofondare sempre più dentro un situazione surreale, una realtà basata su una serie di bugie dalle quali non riesco a trovare la forza di liberarmi.

Stupita sento la grande mano di Can prendere la mia, mi giro verso di lui solo per vederlo portarla alle labbra in quel gesto galante che ogni volta mi cattura e stordisce. Le parole che  pronuncia  mi lasciano senza fiato.

"Grazie Nihat bay, grazie per avermi accolto stasera nella tua casa e per aver concesso il tuo consenso alla nostra unione. Io e Sanem siamo molto felici di sapere che approvate, grazie di cuore. Farò di tutto per rendere felice il vostro erkenci kuş che presto sarà mio, per sempre".

Pronuncia quest'ultima frase guardandomi intensamente negli occhi e, nonostante sappia che sta recitando la sua parte agli occhi della mia famiglia e dei miei amici, non riesco ad impedire al mio sciocco cuore di battere furioso.
Quando torna a sedersi mi lascio cadere di peso sulla sedia, stordita da tutto quello che sto vivendo. I miei genitori sono felici, si vede, intrattengono tutti con aneddoti divertenti del quartiere e della mia infanzia mentre io percepisco insistente su di me lo sguardo preoccupato  di Osman.

Ascolto appena ciò che stanno dicendo, so che dovrei provare a fermarli prima che arrivino a umiliarmi irrimediabilmente raccontando tutto ciò che ho combinato da ragazzina, ma decido di restare in silenzio, immobile, turbata dal calore della mano di Can che stringe ancora la mia.

Non saprei dire quanto tempo sia passato quando vedo Can alzarsi in piedi.

"Signori Aydin, per me è ora di andare,  ho un volo per Izmir tra poco meno di due ore. Vi ringrazio di cuore per l'ottima cena e per avermi accolto con tanto calore in casa vostra. Come d'accordo tornerò qui giovedì con mio fratello per il kiz isteme" -

Stringe la mano di mio padre e bacia quella di mia madre.

"Ci vediamo giovedì sera Signora Mevkibe".
"Ti aspettiamo figliolo, ti aspettiamo".
Il volto di  Can a queste parole si apre in un sorriso disarmante e non posso che rimanerne affascinata mio malgrado.

"Mi accompagni Sanem?".
Annuisco alla richiesta di Can e mi alzo per fargli strada verso la porta di casa, ma non può sfuggirmi lo sguardo duro, quasi di sfida, che  lancia verso Osman prima di seguirmi. Ne sono turbata, so bene che è irritato dal fatto di averlo incontrato stasera in casa mia e non posso fargliene una colpa visto che è convinto che sia il mio fidanzato segreto. Mi sento impotente, non so proprio come poter sistemare la situazione senza dover confessare di avergli mentito sin dall'inizio.

Mi avvio nel corridoio verso la porta di casa consapevole del suo profumo muschiato e della sua presenza imponente che mi segue da vicino. Arrivata davanti alla porta sto per aprirla quando sento le sue braccia circondarmi per stringermi contro il suo petto.

"Dimenticalo, come ti ho già detto, se doveva essere lo sarebbe stato da tempo. Ora la situazione è questa, ci siamo solo io e te, nessun altro, tamam?".

La sua voce sussurrata nell'orecchio mi rende difficile il respiro e mi stordisce tanto che quasi mi impedisce di dare un senso alle sue parole. A fatica riesco a realizzare che devo dirgli che non è giusto quello che sta succedendo. Mi giro e mi ritrovo vicinissima al suo viso, il mio corpo  stretto nel suo abbraccio che non mi lascia quasi modo di respirare e sembra anzi farsi sempre  più serrato.

Fissa a lungo le mie labbra come sul punto di baciarmi, chiudo gli occhi e trattengo il fiato mio malgrado piena di aspettativa,  ma un istante dopo percepisco solo il tocco leggero e sensuale delle sue dita sul labbro inferiore.

"Non ora Sanem, presto, ma non ora. Succederà quando è giusto che succeda".

Fa un passo indietro, mi scioglie dal suo abbraccio e per un attimo vacillo, come se senza le sue braccia a sostenermi io sia ormai incapace di rimanere me stessa.

Mi affretto a girarmi per aprire la porta e allo stesso tempo riprendere fiato, che sciocca che sono, mi vergogno della mia debolezza.

La sua mano che si posa sulla mia guancia carezzevole mi invita a guardarlo negli occhi.

"Domani e dopodomani sarò a Izmir per uno shooting fotografico fissato molto  tempo fa, tornerò a Istanbul giovedì pomeriggio e in serata verrò con Emre e i miei amici, tamam?".

"Can ti prego puoi ascoltarmi?"

Le sue dita di nuovo ad accarezzare leggere le mie labbra per fermare ogni mia protesta. "Shh, Sanem credimi so quello che vorresti dirmi, ma siamo andati troppo oltre. Tutto è stato deciso e tra poco più di due settimane saremo sposati, non può essere altrimenti. Mai e poi mai tornerò indietro rispetto all'impegno che ho preso con i tuoi".

"Ma Can..."

"Buonanotte erkenci kus, ci vediamo giovedì".






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