2.

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dams pov

Mentre osservo la capitale di Francia illuminata, accarezzo la mia amata che cerca disperatamente di acquisire sonno nonostante il mal di pancia.

- amò vuoi che ti prendo qualcosa?- domando incerto, aspettandomi un "vaffanculo" come possibile risposta

- no, me sa che devo vomitare-

Sgrano gli occhi e impallidisco, io so quanto a Vic faccia paura il vomito, è più forte di lei, non ce la fa.

- cosa??- ripeto sperando che abbia cambiato idea
- si amò non ce la faccio più, mi aiuti tu?-

Tutte le sere, in cui victoria era ubriaca e l'ho dovuta riportare a casa, la facevo vomitare io, non che fosse una cosa piacevole ma, per la sua salute dovevo metterle le dita in gola e far sì che tutto quell'alcool lasciasse il suo corpo.

Non sono bei tempi da ricordare, è stata una cosa su cui abbiamo discusso parecchie volte, io che le dicevo di non bere e lei che ribatteva che a vent'anni, con un'adolescenza bruciata, doveva dimenticare.

- ma se quando vedi il vomito a momenti svieni-
- ho vomitato molte volte damià-
- si ma eri ubriaca e non capivi niente-

Pronuncio queste parole quasi come un'accusa, come se fosse stato bello per lei.

- scusa- dico subito correggendo il mio sbaglio
- fa nulla, vado in bagno-

*non metterò la parte in cui vic vomita perché comprendo che alcun* di voi potrebbero essere sensibili, per qualsiasi motivo*

Vic's pov

Faccio ciò che devo, senza l'aiuto di nessuno e torno a letto.
Damiano è sul terrazzino a fumare, in tv va in onda un programma francese e dalla camera accanto si sentono dei versi bizzarri.

Raggiungo il mio ragazzo, che vedendomi precede la mia affermazione.

- Thomas e Lavi ci danno dentro-
- aaaa te lo volevo dire io ahahaha- rispondo entusiasta di questo nostro feeling.

- dio quanto sei bella-

Delinea il contorno delle mie labbra con il mignolo e le bacia lentamente, con delicatezza, come se volesse assaporarle per ricordarne la fragranza.

Allontana lentamente il suo viso e continua accarezzandomi le guance, le stritola esordendo con: - che carinaaa-

- damià, che c'è? sei strano-

Non so, vedo nei suoi occhi che c'è qualcosa che non va, nonostante questo momento dolce, lui non mi sembra in pace con se.

- nulla tranquilla- risponde con un filo di voce
- dam, dimmelo-

Esita e posa lo sguardo oltre la mia figura.

- sono io, lo sai che puoi dirmi ogni cosa-

Lo convinco, prendo le sue mani e le stringo dandogli sicurezza.

- voglio andarmene, lasciare tutto e starmene a poltrire in casa per giorni interi, desidero uscire senza essere seguito o fotografato, poter mangiare con gli amici senza che si sentano in imbarazzo quando mi chiedono se sono Damiano dei Måneskin-

Lui ha sempre sofferto di nostalgia per la nostra Roma.
Lì ci siamo conosciuti e li ha avuto inizio tutto.
Damiano è una persona che non ama stare lontano da casa per troppo tempo, io so che questo continuo viaggiare gli fa venire ansia e lo stressa, abbiamo lavorato su questa cosa, molte volte, soprattutto in passato, mi diceva che non ci stava più e che non ce l'avrebbe fatta ad andare avanti.

Era allora che io mi sedevo sulle sue gambe, facevo appoggiare la sua testa sulla mia spalla e con dolcezza lasciavo dei baci sulla sua testa.
Lo stringevo fra le mie braccia e restavo così per ore a volte, un giorno capitò perfino che si addormentasse.

Così anche adesso, lo faccio accomodare sulla sedia di metallo, mi accomodo a mia volta sulle sue gambe e ripeto la scena.

- perché non me ne hai più parlato?- domando con tranquillità
- non volevo addossarti i miei problemi, ne avevi di peggiori-
- non esistono problemi peggiori, se ti fanno stare male, sono importanti anche quelli. Non posso giudicare le tue emozioni-
- ti amo tanto, voglio solo che ci godiamo questo periodo della nostra vita, ho paura- mi rivela mentre una lacrima gli riga il viso.
- paura di cosa? sarai un ottimo papà-
- no, non è vero, saremo sempre via per lavoro e non gli daremo la vita che merita-
- Damiano guardami-

Solleva la testa e posa quei bellissimi occhioni sui miei.

- noi, daremo a nostro figlio una vita che ricorderà in eterno, quella che altri bambini si sognano la notte, e non per infierire su di loro ma, non capita tutti i giorni di avere dei genitori fighi come noi-

...

Damiano si mise a ridere, domandandosi come, quella bellissima ragazza bionda che le aveva cambiato la vita, potesse essere sempre sicura di se, forse anche più quanto credesse.

Victoria d'altra parte, si promise che non avrebbe sbagliato nulla.
Era disposta a giurarci.

     

Pace Eterna ||Damoria||Onde histórias criam vida. Descubra agora