Una giornata normale

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È mattina.
L'aria è fresca, il sole dormiente e il cielo sereno.
Come ogni mattina vado a correre per le strade di Beaufort. Esco di casa, faccio un po' di stretching, mi metto le cuffie per la musica, stringo la mia coda alta e parto.

Ogni giorno faccio la stessa strada, qui in torno a Soleil-Terrace (il quartiere dove vivo con la mia famiglia).

Le mattine qui a Beaufort sembrano sempre tutte uguali.
-L'agente Orpheus che vigila le strade del quartiere (cosa che sinceramente a me sembra inutile, visto che qui non accade mai niente)
-La pensionata e vedova Signora Prisca, che a quest'ora annaffia sempre le sue rose con i bigodini in testa e le sue camicette floreali. Quando mi vede mi fa sempre un sorriso e mi saluta, io mi limito a farle un cenno con la testa.
-Miss. Amanda una tirocinante che studia per poter insegnare musica. Vive di fronte alla Signora Prisca, tutte le mattine la vedo fumare in veranda mentre sorseggia un caffè.
Devo dire che non mi sta molto simpatica.
-In fine vedo sempre il vecchio Liam, divorziato e pieno di debiti, essendo molto scaltro non se la passa comunque male. Ogni giorno lo vedo girare in giardino con le mani in tasca, come se stesse aspettando qualcosa o qualcuno.

Finito il mio monotono giro di quartiere torno a casa. Salgo le scale ed entro in camera mia.

Vedo subito mia sorella Opal in videochiamata con la sua migliore amica Celeste. Nonostante siano costantemente insieme non fanno altro che chiamarsi per telefono, specialmente in questi ulti
mi giorni.

Ovviamente le passo accanto e non dico una parola. Entro in bagno, metto l'acqua a bollore e mi faccio una doccia.

Uscita dal bagno mi metto sul letto ed Opal, che intanto aveva interrotto la videochiamata, inizia immediatamente a parlarmi:
"Oggi non mi hai svegliata per venire a correre con te, ieri te lo avevo chiesto ricordi?" Disse Opal col suo sorriso ammaliante.

"Si ricordo perfettamente" risposi in maniera fredda.

Opal si alzò dalla sedia dicendo:
"Dovevamo fare molte cose insieme, andare a correre, fare colazione con i cereali caramellati, chiacchiere un po'... perché non mi hai svegliata?"

Avrei voluto dirle che tanto non si sarebbe svegliata e che durante la corsa si sarebbe stancata subito visto la sua scarsa preparazione, ma decisi di non dirle nulla; mi girai verso il muro per passare oltre, sentii lei sospirare e dire mentre si allontanava:" Va bè, è ancora presto! Possiamo fare ancora molte cose insieme...ti va di giocare?"

" Opal ti prego lasciami stare, ora non ho voglia di giocare" la interruppi tagliando corto.

Opal fece un sospiro dirigendosi verso la porta. Non volevo trattarla male, Opal era la persona a me più cara era solo il mio carattere...

Nonostante fossimo sorelle io ed Opal siamo sempre state molto differenti, non esteticamente (quella forse era l'unica cosa che ci accomunava), il carattere ci distingueva. Lei è molto solare, socievole e sorridente; in alcuna casi sembrava quasi ingenua. Io invece sono quasi un eremita, tollero poche persone, la mia diffidenza verso gli altri viene spesso presa per timidezza, ma in realtà non lo sono; sono solo un un po' intollerante alle persone. A volte mi chiedo come facciamo ad essere sorelle.

Passai il resto della giornata in camera mia ad oziare ascoltando musica metal.
Opal era entrata in paio di volte in camera prendendo dei libri, chiedendomi se avessi voluto unirmi a lei in salone, ma io feci finta di non sentirla.

Verso le 19:00 sentii la porta d'ingresso aprirsi cigolando, erano di sicuro tornati i miei genitori. Appena entrati ci chiariamo in sala da pranzo per aiutarli con la cena. Mentre scendevo vidi mia sorella che si affaccendava a preparare la tavola, in genere si occupava lei di queste cose...a me non importava.

Mi sedetti davanti ad Opal che sembrò entusiasta all'idea di vedermi, non avemmo nemmeno il tempo di scambiare due parole che la mamma entrò in sala chiedendo che cosa avessimo fatto tutto il giorno. Non sapevo cosa risponderle, la mamma in genere ci incoraggiava a passare del tempo insieme e non mi andava di dirle che io avevo fatto di tutto per fare il contrario, quindi rimasi in silenzio... fortunatamente Opal esordì:" Abbiamo chiaccherato tutto il giorno e guardato un nuovo telefilm, niente di che". La mamma sorrise soddisfatta e tornò ad aiutare nostro padre in cucina.

Opal mi aveva aiutato anche questa volta, facevamo così nonostante fossimo diverse cercavamo sempre di aiutarci nel bisogno.

La cena passò tra chiacchiere e qualche risata, come succedeva spesso la star della serata era Opal, che finiva sempre per ammaliare con le sue storie i miei genitori, che la guardavano compiaciuti.
A volte provavano ad intavolare anche con me un discorso, ma io faccio il possibile per ignorarli. Anche se sono molto meno espansiva di mia sorella, i miei genitori non fanno comunque particolari differenze. Tengono molto ad entrambe, avvolte penso che rimangano insieme solo per noi...li sento spesso infatti litigare per cose assurde. Ormai noi abbiamo imparato a conviverci e semplicemente li ignoriamo. Insomma al di là delle apparenze non siamo la classica famiglia perfetta.

Finita la cena mi diressi vicino ad Opal sul divano, successivamente ci raggiunsero anche i nostri genitori.

Appoggiai la testa sulla spalla di Opal, cercai di lasciare scivolare i pensieri negativi concentrandomi solo su quelli positivi... facendo ciò mi addormentai  lasciandomi trasportare dal mio subconscio in un sogno dove volavo sopra la città, fino a quando improvvisamente mi accorgevo di non saper volare ed iniziavo a precipitare.

Venni risvegliata dall'edizione speciale del telegiornale, non avevo voglia di sentirla, quindi presi un cuscino e me lo misi in faccia. Opal che era seduta ancora accanto a me mi fece cenno di  tornare a dormire sulla sua spalla, stavo quasi per farlo quando la notizia alla TV catturò la mia attenzione.

Il reporter alla televisione diceva:" Oggi a Beaufort è stato assassinato un agente di polizia, si tratta dell'agente Orpheus Culligan, il suo corpo è stato nascosto nel boschetto di Endeless Spark, nel quartiere di Soleil-Terrace. L'arma del delitto sembra essere un paio di forbici da giardino, ritrovate in un cassonetto vicino. La causa del decesso sembra essere un colpo netto portato dal basso proprio diritto al collo. La polizia sta organizzando le indagini".

Mentre sentivamo questa notizia vidi i nostri genitori rabbrividire all'idea che un omicidio si fosse verificato proprio nel nostro quartiere dove non succedeva mai niente, magari proprio uno dei nostri vicini era un pazzo omicida!

Nessuno pronunciò una parola, nella stanza il silenzio poteva essere tagliato a fette mentre ascoltavamo il notiziario.

Mio padre si alzò e fece il giro della casa per chiudere porte e finestre, poi disse a me ed Opal di andare a letto. Noi ci incamminiamo per le scale.
Di solito mia sorella prima di dormire si dilunga in svariate chiacchiere prima di darmi la buona notte, ma questa volta evitò; lentamente salì le scale del letto e si mise a dormire, io feci altrettanto.

Mentre cercavo di addormentarmi sentivo i miei genitori parlare sommessamente al piano di sotto, anche se non capivo bene le parole li sentivo comunque parlare con un tono preoccupato.

Distesa sul letto pensai:" Ecco Cloe, pensavi che non succedesse mai niente in questa città? Bene, eccoti servito un omicidio!"

Piano piano anche i miei occhi si chiusero e i miei pensieri iniziarono a vagare nel vuoto della mia mente.

P.S.

Ecco un'altro capitolo, spero veramente che vi sia piaciuto 😸😸😸
Solo una domanda...vuoi vi sentite più Opal o Cloe? Fatemelo sapere nei commenti 😘🥰😍

Non tutto è come sembra...Where stories live. Discover now