Redenzione

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!! Istruzioni!!
La storia contiene dei piccoli spoiler sul passato di Jason, che però non sono rilevanti per la trama principale. In generale consiglio la storia a chi è arrivato almeno fino al capitolo 34 del terzo libro.

! Attenzione contenuti forti !

Contesto what if:
Alexa e Jason hanno avuto una figlia durante la loro relazione alla Base. Per una serie di circostanze il piano finale fallisce e Alexa muore poco dopo aver dato alla luce questa bambina.
La Base è stata smantellata e Jason si ritrova a costruirsi una vita normale facendo i conti con il ruolo di padre.

Non ho voglia di cucinare.
Niente di diverso dalle altre sere.
E se fossi solo aprirei il frigo o riscalderei qualche schifezza al microonde.
Sospiro e mi lascio andare contro lo schienale della sedia di metallo, esausto.
Ho fatto mangiare a Jane verdure e proteine per tutta la settimana, forse possiamo permetterci una pizza questa sera.
Quando le chiedo se le va alza subito gli occhi dal foglio che stava colorando e mi guarda incredula, è piuttosto buffa quando spalanca la bocca e solleva entrambe le sopracciglia sottili.
Non è abituata a proposte del genere, di solito non si aspetta nulla di più del minestrone o di una fetta di carne.
Non so se ormai si sia abituata o se la mia cucina le piaccia sul serio.
Una volta a tavola guardando il piatto salutare che le avevo messo davanti mi ha detto che Laura mangiava al fast food tre volte alla settimana. Le ho risposto che continuando così Laura sarebbe scoppiata nel giro di qualche anno, e il giorno dopo mia figlia, preoccupata della possibile sparizione della sua compagnetta, è andata a terrorizzare quella bambina pur di farla smettere di mangiare panini e darsi all'insalata.
La maestra le ha messo una nota e accusata di bullismo. E io ho imparato che certi pensieri dovrei tenermeli per me.
Questa è stata una delle lezioni più facili che ho imparato su come fare il genitore.
Non posso dire lo stesso del resto.

Poco lontano, abbandonato sul tavolo, il mio telefono vibra.
Due messaggi.
Roteo gli occhi al cielo nel vedere il mittente del primo.
"Ti va di vederci questa sera?"
Non ho nemmeno il suo numero salvato, e anche se volessi farlo non saprei che nome inserire, l'ho già dimenticato. O forse non gliel'ho mai chiesto.
La bloccherei se non fosse una cliente della palestra in cui lavoro e che sono costretto a seguire.
"no."
Abbiamo scopato solo una volta negli spogliatoi, dopo che mi aveva provocato per ore durante gli allenamenti. Credevo di aver imparato a resistere a questi stupidi giochetti alla Base, invece appena venti minuti dopo mi sono ritrovato a schiacciarla contro il muro. Non sono riuscito a trattenermi.
E perché dovrei?
È stata lei a iniziare, a volerlo.
Forse non si aspettava che l'avrei presa da dietro mentre le premevo il palmo sulle labbra, così che nessuno ci sentisse. Era tremendamente rumorosa.
Sto per controllare il secondo messaggio quando mi arriva immediatamente la sua risposta:
"credevo ti piacesse stare dentro di me..."
Non più che in altre donne.
Era abbastanza stretta, stringeva il mio cazzo in una morsa calda e umida. Ricordo che dopo le docce l'aria negli spogliatoi era carica di condensa, la sentivo sulla pelle mentre spingevo dentro di lei.
"Non succederà più. Toglitelo dalla testa"
Prima di passare all'altra conversazione, ordino le pizze in modo che arrivino a un orario decente; non voglio che Jane vada a letto troppo tardi.
Il secondo messaggio è da parte di Ralph, un tizio che conosco da anni ormai e che in un certo senso mi ha aiutato procurandomi un lavoro extra quando mia figlia era ancora una neonata.
"Stasera?"
Ci penso solo per un secondo.
"Non oggi. Ti avevo detto mercoledì"
Sono troppo stanco, non riuscirei a reggere nemmeno un round.
E poi, ho già promesso una pizza a Jane, non mi piace rimangiarmi la parola. So che se lo facessi, anche solo una volta, perderei la sua fiducia. Ed entrambi lo consideriamo un fattore del nostro rapporto fin troppo importante per poterlo prendere alla leggera.
Non ho mai dato per scontato che lei potesse fidarsi di me. Io non mi sono mai fidato di mio padre.
E mi stupisco ogni volta che mi chiede di tenerle la mano quando ha paura di inciampare o di tagliarle i capelli come il personaggio dei cartoni che le piace, perché so quanto sia importante per lei. Non vorrei mai che lei crescesse con qualcuno di cui non si fida, che fosse costretta a chiudere a chiave le porte, a nascondersi nell'armadio e a sbrigare ogni problema da sola, come ho fatto io.
"ok. Lexington Road, ore 2. Ti conviene venire preparato ci sarà un bestione"
Ho tre giorni di tempo per rimettermi in forze. Bestione o meno la maggior parte della gente che partecipa ai suoi combattimenti clandestini è inesperta e spesso stupida. Molti sono tossici che vivono per strada e devono racimolare i soldi per l'ennesima dose, altri sono barboni o gente disperata che ha fatto scelte sbagliate e non sa più da che parte ricominciare. Alcune volte ci sono ragazzini idioti che vogliono dimostrare chissà che cosa. Il mio ultimo scontro è stato con uno di loro, avrà avuto appena sedici anni.
Non ci sono andato leggero.
Alla Base a sedici anni si sapevano muovere molto meglio di lui, e avevano già avuto una gran quantità di lesioni e ossa rotte dal sottoscritto.
Con un unico pugno in volto non ha capito più niente, e non molto più tardi ha perso completamente il controllo sul suo corpo.
Il ricordo della sua pelle macchiata di sangue si confonde con quello della pelle morbida e sudata della ragazza della palestra, al modo in cui entrambi si contorcevano sotto di me: uno per scappare, l'altra per tenermi avvinghiato.
Un tempo la mia vita era un continuo alternarsi di queste due componenti: la violenza e il sesso. Dopo una veniva l'altra, e quando alcune volte arrivavano insieme era quello che consideravo un colpo di fortuna. Ho cercato di mantenere strette queste due sensazioni il più possibile, cercando l'una nell'altra, consapevole che il mio desiderio non si sarebbe mai veramente appagato.
Forse perché non mi sono mai spinto al limite, perché mi sono sempre trattenuto prima di poter assaporare quello che bramavo. Se l'avessi ottenuto, non sarei più potuto tornare indietro.
È questo che mi distingueva da mio padre.
Lui ha fatto quel passo, svariate volte, io no. Desideriamo le stesse cose, le cerchiamo nelle persone, in ogni rapporto, ma io so che non posso averle, non se non voglio essere come lui.
Per anni l'ho sentito stuprare e uccidere nella stanza accanto alla mia camera da letto.
Mi addormentavo quando anche la sua amante taceva, lei per sempre, io per un po' meno.
Non so che fine facessero i loro corpi, ogni mattina avevo paura di trovarli in salone, ma mio padre si curava di non lasciar traccia del suo divertimento.

Progetto 27||Broken MemoriesWhere stories live. Discover now