L'importanza Di Un Buon Piano B

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!! Istruzioni!!
La storia è sconsigliata a chi non è arrivato almeno fino ai capitoli finali del secondo libro.
In questo universo parallelo Drew e Ian sono cresciuti insieme nella loro casa, nessuno dei due è a conoscenza della Base.

Sol.
Un intero passaggio rovinato da una nota sbagliata. Una sola.
E tutti gli accordi precedenti potevano suonare meravigliosi, ma venivano improvvisamente oscurati da uno stupido errore.
Presto Ian aveva imparato che non era solo una regola della musica, ma anche della vita.
E sotto lo sguardo perplesso del suo gemello, continuava l'esecuzione come se nulla fosse, deciso solo a portare a termine l'esercizio.
Gli capitava spesso di essere sovrappensiero mentre suonava, ma mai le sue idee si intromettevano tra le sue dita e lo strumento.
Ma questa volta si sentiva così emozionato che perfino i muscoli erano condizionati dal ritmo dei suoi pensieri, chiaramente in contrasto con l'andamento del brano.
Perfino Drew stava riscontrando difficoltà a stare al passo di suo fratello, perso in una melodia che non era quella scritta sul pentagramma.
Con la coda dell'occhio, Ian poteva vedere l'archetto del suo compagno fendere l'aria in rapide mosse, cercando di acciuffarlo sul tempo.
Quello che doveva essere un duetto, sembrava essersi trasformato in una sfida. E questo non sembrava nemmeno contrastare con il carattere competitivo del ragazzo seduto al piano, eppure non era tra i suoi obbiettivi.
Mentre faceva danzare le dita sui tasti bianchi e neri, Ian stava pensando a un piano ben più grande di una gara di velocità con il suo gemello.
E nemmeno il suono dolce delle note era riuscito a dissuarderlo dal perseguire il suo intento, ma come in ogni duetto, aveva bisogno di una spalla.
E non appena arrivò a fine pagina, giunto al segno grafico della conclusione del brano, allontanò le mani subito, quasi si fosse scottato con lo strumento che prima maneggiava come se fosse un'estensione del suo corpo.
Non diede nemmeno il tempo a suo fratello di abbassare l'archetto, lasciandolo con il braccio a mezz'aria.
Probabilmente si era appena accorto che era tutto già finito.
-Perfetto, abbiamo terminato. Non hai idea di che cosa sto organizzando...- sebbene le parole emozionate del gemello lo avessero incuriosito, proprio perché Ian parlava così solo quando era davvero entusiasta, non riusciva ancora a togliersi dalla testa il comportamento precedente.
-Hai sbagliato-
Aveva quasi paura di offenderlo con le sue parole.
-Sì, lo so, ma ascolta-
-Tu non sbagli mai- precisò il gemello, come se fosse l'unico nella stanza a trovarlo strano. Effettivamente Ian si era sempre dimostrato un perfezionista, e spesso costringeva il fratello a riprovare un brano all'infinito solo per assicurarsi che tutto si fosse incastrato nel modo corretto, che le dita si abituassero a seguire la scia della perfezione.
-Che importa? Avevo bisogno di terminare le due ore di allenamento il prima possibile, devo parlarti del mio piano per domani-
Il gemello aveva iniziato a frugare tra le sue cose, mettendo sottosopra raccoglitori e spartiti, alla ricerca di qualcosa. Drew lo guardava stupito, il violino non più sulla spalla, dato che l'aveva abbassato durante la conversazione, pronto a riporlo nella custodia in pelle.
Possibile che lo avesse dimenticato?
-Domani mi sembra il giorno peggiore per organizzare qualcosa-
-Al contrario! È il giorno perfetto- lo sguardo di Drew si faceva sempre più scettico, incapace di seguire i ragionamenti assurdi del fratello.
-Hai presente che nostra madre ci stacca la testa se solo osiamo starnutire quando non lo ha programmato?-
In risposta, Ian si mise a ridere, consapevole della verità di quelle parole, eppure non lo avevano nemmeno lontanamente dissuaso dal suo piano.
-È il nostro compleanno, Drew. Dovremmo divertirci come vogliamo- i suoi occhi si illuminarono una volta stretto tra le dita un foglietto di carta stropicciato, nascosto tra i libri.
-È il nostro compleanno, Ian. Non un bel giorno per morire-

Scuotendo il capo divertito, Ian cercava di rassicurare il gemello, che sotto le battute celava molto di più di semplice diffidenza.
Erano sempre stati così: Drew era cauto, meno estroverso di Ian, che invece si era sempre mostrato come il più carismatico. Ma non si poteva dire che non si conoscessero perfettamente a vicenda. I loro caratteri, seppur diversi, non li avevano mai resi ciechi nei confronti delle emozioni dell'altro, e nulla era incomprensibile tra loro.

Progetto 27||Broken MemoriesOnde as histórias ganham vida. Descobre agora