capitolo 5

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Dimitri:

Scendo dalla macchina e entro nel mio night club, sono stato una settimana fuori città per affari, vado nel mio ufficio e mi siedo, ma poco dopo qualcuno bussa.

<Avanti> si apre la porta e vedo Sofya entrare timidamente.

<Non dovresti lavorare?> arrossisce.
<Sto lavorando, ma volevo chiederti una cosa>

<Cosa?> le domando, freddo.
<Due giorni fa è finita la settimana di prova e Damien, il tuo amico, mi ha detto che dovevo aspettare che tornavi per chiederti se sono assunta o no>

<Vai a lavorare, stasera ti pago la settimana di prova e basta>
<In che senso, mi licenzi?> mi domanda allarmata.

<Si>
<Ma ho lavorato bene, non ho rotto niente, sono stata brava, non puoi> inizia ad agitarsi.

<Non posso? Qui il capo sono io e se voglio licenziarti lo faccio e basta, ora va a lavorare> mi guarda con occhi lucidi e esce fuori sbattendo la porta.

Una settimana fa volevo assumerla, ma in questa settimana ci ho pensato ed è meglio che se ne va, mi distrae troppo e non voglio distrazioni.

Sono le 23:00 e sto nella sala vip con Damien e Vlad.
<Allora, cosa farai con la biondina?> domanda Damien.

<La licenzio>
<Come mai?>

<È una ragazzina, non mi serve>
<Oppure perché ti sta iniziando a piacere e non vuoi> insinua Vlad.

<Non mi sta iniziando a piacere nessuno>
<Non è che la licenzi perché ti ha detto che ha un succhiotto?> domanda divertito Damien.
<Sarà geloso> risponde Vlad

<Non me ne frega un cazzo se ha un succhiotto>
<Va bene, va bene, non ti arrabbiare> ridono i due idioti.

È mezzanotte, decido di andare nel suo camerino per darle i soldi.

Non busso nemmeno e apro la porta, grosso sbaglio, la trovo solo con il reggiseno e le mutandine, lei si gira di scatto e mi urla di andare via, entro nel camerino e mi chiudo la porta alle spalle.

<Sei sordo? Vattene, devo vestirmi> urla e cerca di coprirsi con le mani, inutilmente.

Mi avvicino e lei indietreggia fino a un tavolino, sorrido e la prendo in braccio appoggiandola lì sopra, con le mani allargo le sue gambe lisce e mi ci metto in mezzo.

<F-fermati che fai?>
<Sei più rossa di un peperone, rilassati>

<Hai un fisico perfetto lo sai?> abbassa lo sguardo imbarazzata, dovrei starle lontano ma non riesco, questa ragazzina mi attira molto.

<Stai tremando, hai freddo? Ti riscaldo in 5 minuti se vuoi>
<Ma che dici allontanati> cerca di spingermi via.

<Non urlare>

Mentre guardo le sue tette grandi, alzo di poco lo sguardo, fisso il suo collo e mi paralizzo.

Ha un livido attorno al collo, sta quasi scomparendo ma si vede ancora, nessuna traccia di succhiotti, solo il livido, era questo che nascondeva allora?

Lei si accorge che le sto fissando il collo e cerca di scendere dal tavolino ma la blocco.

<Un succhiotto, eh?> non risponde.

<Chi te l'ha fatto?>

<Sofya, dimmi chi cazzo ti ha fatto questo!> urlo
<Non posso> sta per mettersi a piangere.

<Dimmi chi è>
<Ma che ti interessa? Non sono fatti tuoi>
mi preoccupa che ci può stare qualcuno che le faccia male, non so nemmeno perché, non è nessuno per me, lei.

<Sofya, te lo ripeto per l'ultima volta, dimmi chi cazzo è stato>
<A una condizione>

<Che condizione?>
<Non devi licenziarmi>

<Perché?>
<Perché mi farà più male questa persona se lo fai> sta tremando.

<Non capisco>
<Non posso dirti chi è>

<Se non me lo dici ti licenzio allora>
<Volevi già licenziarmi, chi mi assicura che non lo farai?>

<Non lo farò>
<Promettilo>

<Sofya parla e basta>
<Il mio tutore> non ha i genitori?

<E perché ti ha fatto quello?> indico il livido.
<Non c'è motivo>

<Che significa non c'è motivo?>
<Lo fa e basta>

<Lo fa e basta? Quindi non è la prima volta?> scuote la testa.
<I tuoi genitori?>
<Morti> sussurra con occhi lucidi.

<E non fai niente? Perché non chiami la polizia?>
<Dice che se chiedo aiuto a qualcuno farà male anche a loro> ma con chi cazzo abita.

<E ti obbliga anche a lavorare?>
<Si, probabilmente non ha più soldi per pagare la sua droga>

<Non puoi stare con lui, è un pazzo>
<Se non mi licenzi non mi farà niente>

<Bugiarda, ti picchia sempre>
<Si ma così non si arrabbierà tanto, per favore mi serve questo lavoro> sinceramente se era un'altra ragazza non mi fregherebbe, ma Sofya..non voglio che quel pazzo le faccia male.

<Per favore> una lacrima le scende sulla guancia ma la toglie subito con il pollice.
<Va bene> le dico calmo.

<Va bene? Non mi licenzi?>
<No, non ti licenzio> sorride e scende dal tavolino abbracciandomi, rimango bloccato, nessuna ragazza mi ha mai abbracciato, sento il mio membro indurirsi e ricordo che è in intimo.

<Bambina staccati prima che perdo il controllo> faccio sentire la presenza dura sulla sua gamba e si stacca arrossendo.

<Oddio scusa, per favore esci, così mi vesto>
<Si, ci vediamo domani> esco di corsa dal camerino e vado in ufficio, sto sudando, con un abbraccio mi ha fatto eccitare così..





Ciao!
Domani pubblicherò un'altro capitolo❤️
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